È STATO ELON – LO SCRITTORE MAURIZIO MAGGIANI RIFLETTE SULLO STRAPOTERE DI MUSK, CHE CON LA SUA RETE SATELLITARE STARLINK PERMETTE AGLI UCRAINI DI ACCEDERE A INTERNET: “C'È UN PRIVATO CITTADINO CHE DI FATTO HA DICHIARATO GUERRA A UNO STATO. È L'UOMO PIÙ RICCO DEL MONDO CHE POSSIEDE UN TERZO DEI SATELLITI ORBITANTI, PIÙ DEGLI USA PER CAPIRCI, E HA DECISO DI DETERMINARE L'ESITO DI UN CONFLITTO TRA DUE STATI SOVRANI” – “COSA RESTA DEL MOLOCH DOPO MUSK? ALLO STATO RIMANE IL SOLO POTERE DI INDEBITARSI, MAGARI CON GLI STESSI PRIVATI, AI CITTADINI NON RIMANE NIENTE, SE NON IL FANTASMA DELLA SOVRANITÀ ESERCITATA NEL LIBERO VOTO…”
Maurizio Maggiani per “La Stampa”
Per dire quanto sono stupido, e vecchio, e ignorante, una notte di questa primavera, volgendo lo sguardo lassù al cielo stellato e terso e cristallino come solo qui in questa campagna senza luci e fumi può esserlo d'aprile, mi sono raggelato anch' io come il sidereo lassù notando il transitare di un gran stormo di lucine in movimento sincrono da ovest a est, lontane e veloci oltre ogni possibile mezzo aereo, troppe per ogni possibile convoglio spaziale umano.
Giuro che ho pensato di godere del privilegio agognato nella mia antica pubertà di assistere all'invasione aliena; a parziale scusante ammetto di essermi nutrito, anzi, saziato, nella critica età dello sviluppo dei libri di Peter Kolosimo, e nel lampo di un giorno dei miei dodicianni, di aver sostituito il catechismo della cresima con Non è Terrestre.
Naturalmente ho reclamato a gran voce testimoni, e tutta la famiglia ha visto e concordato, madida d'ansia e smarrimento, davvero era giunta l'ora, davvero ne eravamo noi i testimoni?
È stato un momento di magica unicità, poi il nipote più grande ha messo in moto il suo telefono e siamo venuti a sapere che avevamo visto schierare in orbita lo stormo di un centinaio di satelliti per le telecomunicazioni di proprietà del signor Elon Musk, lanciati da un vettore di sua proprietà, a compimento della prima fase di un'impresa che vedrà in orbita dodicimila satelliti i cui segnali a banda larga copriranno l'intero globo a beneficio dell'umanità tutta.
Non ho dimenticato quel notturno cielo d'aprile infestato di alieni, ma non ho riflettuto un granché sulla flotta celeste del signor Musk, fino a quando non ti vengo a sapere che l'alta precisione di tiro dell'artiglieria ucraina che tanti danni sta arrecando alle forze d'invasione è merito del signor Musk, che ha offerto gratuitamente all'esercito ucraino la sua rete satellitare per la guida precisa al centimetro del tiro.
Beh, a me pare che valga la pena di pensarci un po' su; dunque, c'è un privato cittadino che di fatto ha dichiarato guerra a uno stato. Il cittadino in questione non è un patriota ucraino che ha messo a disposizione della patria i suoi potenti mezzi, e non è neppure un mercenario al servizio dello straniero, così come ce ne sono tanti e tanti ce ne sono stati nei secoli.
No, è qualcosa di più; è l'uomo più ricco del mondo che possiede un terzo dei satelliti orbitanti, più degli USA per capirci, e si appresta ad essere monopolista assoluto nel settore dei voli spaziali, che per ragioni tutte sue, forse ideali, chissà, ha deciso non semplicemente di influenzare, ma addirittura di determinare l'esito di un conflitto tra due stati sovrani.
No, non è un soldato di ventura a contratto, ma il proprietario di una possibile vittoria contro la nazione più vasta del mondo. La potenza dei suoi mezzi è tale che, non escludendo la possibilità di altri suoi interventi ideali, meriterebbe un posto tra i membri permanenti del consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Vi piace questa evenienza?
A me lo confesso, fa venire gli stessi elettrizzanti brividi di quella notte, di quando ho paventato, seriamente, un'invasione aliena. Pensiamoci. Pensiamo alle nazioni, agli stati, al buon vecchio Moloch a cui abbiamo affidato il compito di proteggerci da noi stessi in cambio di grandi, esclusivi, tragici poteri; il potere di battere moneta, la testa di Cesare testimonia che quel pezzo di metallo è oro, il potere di imporre tributi, il potere di controllo su sudditi e cittadini, il censimento come strumento di massimo controllo, il potere di usare violenza contro chi tra loro trasgredisce, e infine il potere di dichiarare guerra.
Cosa resta del Moloch dopo Musk, e quindi dopo Bezos, Zuckerberg, Gates gli attori planetari di poteri che sono stati esclusività statali? Che emettono moneta di corso globale senza metterci nemmeno la faccia, pagano le tasse se e quando e dove e come vogliono, che possiedono i dati di censimenti che superano di gran lunga le informazioni in possesso delle istituzioni preposte, che applicano violenza censoria in base a leggi che essi stessi definiscono, comprese le leggi morali, che possono dichiarare guerra e condurla a loro personale giudizio.
E lo fanno esentati da qualsiasi possibilità di critica attiva; noi volentieri scioperiamo contro l'abuso della tassazione, ma non scioperiamo contro Bezos per lo straordinario surplus legato alle sue tariffe, e protestiamo con calore contro il controllo statale dei nostri dati sensibili e più che mai dei nostri conti correnti, mentre concediamo tutto di noi a Zuckerberg, e partecipiamo a veementi cortei contro la guerra che ci impongono i nostri rappresentanti eletti e manco ci pensiamo alla guerra di Musk.
Cosa resta della sovranità degli stati se agli sono stati alienati i loro poteri più esclusivi, e cosa resta della sovranità dei cittadini se sono soggetti all'esercizio del potere sui loro stessi corpi e sull'anima della loro cittadinanza da entità private che escludono l'idea stessa di legittima rappresentanza?
Allo stato rimane il solo potere di indebitarsi, magari con gli stessi privati, in favore di sé stesso e dei suoi cittadini, e si capisce bene come siano così ostinatamente gelosi della prerogativa di stabilire il diritto di cittadinanza. Ai cittadini non rimane niente, se non il fantasma della sovranità esercitata nel libero voto; una parvenza, visto che in queste contingenze di ristrettezza lo stato ha la necessità di comprimerla e deprimerla la sovranità popolare, e questa frustrante evenienza ha il nome gradevole di governabilità, la necessità di gestire la cosa pubblica comunque e nonostante la volontà popolare. Intento che, come ad esempio per l'attuale governo, può anche essere lodevole, ma senza alcun rapporto con la volontà espressa dai cittadini con il loro voto.
il meme pubblicato da elon musk che si sposta sempre piu a destra
Così che la lotta contro l'usurpazione di sovranità, è una lotta contro un fantasma, e i fantasmi non possono dare nulla perché nulla possono toccare con mano. Ma anche se non li possiamo toccare con mano, non sono fantasmi i signori Musk e colleghi, sono cogente materia, solo che è materia allocata altrove, in un altrove sempre più irraggiungibile, e, non proprio metaforicamente, prossimamente su un altro pianeta, e vorrei vivere abbastanza per vedere cosa succederà quando la sede sociale delle aziende Musk avrà sede su Marte.
l ucraina ringrazia elon musk per i satelliti starlink
Con quali strumenti potremo mai, noi cittadini, noi governi, rivendicare e confliggere per ciò che della nostra sovranità, e della nostra vita, si sono presi? Non ne abbiamo; si è palesata una nuova epoca, un'epoca mitologica di poteri trascendenti. Sempre che lo si voglia un conflitto; perché gli stati, i governi, sanno farsi odiare, altroché se sanno farlo, ma loro sanno solo essere carini e amabili con noi clienti; perché odiare chi ci offre a prezzo che ci possiamo anche stare la Champions League, il pasto caldo a casa, l'accesso a tutto quello che crediamo di voler sapere, tutti i cartoni animati del mondo per i nostri figli che così non rompono. E tutto il bendidio che sanno darci. È questa una nuova, tragica età dell'oro, dove chi sta morendo di fame potrà ricevere sul suo smartphone da due soldi un messaggino del tipo: ;-) Ti regaliamo un sorriso: c'è una nuova piacevole sorpresa per te, perché ci stai a cuore! Vai su.
la starlink di elon muskELON MUSK TWITTERbill gates elon musk Elon Musk su Twitterelon musk sfida putin a singolar terzoneJack Dorseyil progetto starlink di elon musk