MPS, UNA STORIA ITALIANA (SEMPRE LA STESSA) - LO SPOT COMMISSIONATO A MARCO BELLOCCHIO DA MUSSARI NEL 2009 E’ COSTATO 10 MILIONI DI EURO PER 61 SECONDI. DIRETTORE DELLA FOTOGRAFIA DANIELE CIPRI’ (VIDEO) - 160 MILA EURO AL SECONDO, MA IL CUORE DELLA PUBBLICITÀ ERA “IL CIELO È SEMPRE PIÙ BLU” DI RINO GAETANO, CHE FORSE NON AVREBBE GRADITO L’USO PER PROMUOVERE UNA BANCA - MPS INGAGGIÒ ANCHE TORNATORE, VIRZI’ E FRANCO BATTIATO…

1 - VIDEO: LO SPOT DI BELLOCCHIO PER MPS, UNA STORIA ITALIANA
http://bit.ly/WhNCLa


2 - BELLOCCHIO, TORNATORE E VIRZÌ: REGISTI "DE SINISTRA" PER I SUPER-SPOT MPS
Pierangelo Maurizio per "Libero"

Ovviamente si parla dei bei tempi, purtroppo andati. E come in tutte le età dell'oro si tende a rimuovere i ricordi dolorosi e a conservare solo quelli piacevoli e, diciamo, gratificanti. Che tempi. Quando, appena qualche anno fa, Giuseppe Mussari alla guida del Monte dei Paschi di Siena corteggiava il cinema radical-chic per realizzare gli spot della banca, e il cinema radical-chic faceva a gara per farsi corteggiare dall'uomo del Monte.

Parliamoci chiaro, l'occasione era d'oro. Ad esempio per lo spot del 2009 ci si è affidati al grande regista Marco Bellochio. E la banca ha pagato, tutto compreso, 10 milioni di euro. Per un minuto e 1 secondo di video. Riassumiamo quello che ai vertici di Mps deve essere sembrato un capolavoro. Sul brano del mitico Rino Gaetano, "Ma il cielo è sempre più blu", scorrono le immagini: un giocoliere, un cuoco che assomiglia vagamente a Mussari, finale di fuochi d'artificio e due che si baciano: francamente, non sembra niente di speciale. Il messaggio conclusivo è da tenere a mente: «Monte dei Paschi di Siena. Una storia italiana dal 1472».

Sono 61 secondi in tutto. Più o meno 160 mila euro al secondo. Forse siamo in presenza di un record. In precedenza sempre nel 2009 un altro filmatino d'autore Mps lo aveva affidato alla cinepresa di Giuseppe Tornatore; al Monte ha dato la sua collaborazione artistica anche il filosofo-cantautore ora assessore palermitano Franco Battiato; nel 2007 la banca si è rivolta al regista Paolo Virzì. Però torniamo a "Una storia italiana". Bei tempi, certo. Lo spot è stato girato nell'estate del 2009. Non che la banca senese non avesse già cominciato a solcare mari perigliosi: l'acquisto dell'Antonveneta è di un anno prima.

Ma insomma, chi poteva saperlo. Il fatto è che la promozione dello spot di Bellocchio - ovviamente superpremiato - ha lasciato tracce visibili di una certa lontananza dalla realtà e di qualche margine di incompetenza. Il minuto e 1 secondo di celebrazione è andato in onda su tutte le tv e le radio dal primo novembre 2009. Ma «in anteprima assoluta» viene lanciato sul canale che Monte dei Paschi ha acquistato su Youtube, «una grande operazione» che per la prima volta vede la «collaborazione di una banca con Google».

E qui, nelle interviste ancora visibili sul canale Mps, si disseminano perle di involontaria ironia. Che ci fa una banca su Youtube? L'allora presidente Giuseppe Mussari risponde sereno: «L'idea è quella di mettere in rete, nel portale più cliccato in termini di video, questo lavoro fatto per scopi istituzionali della banca. Per ottenere la migliore diffusione ...».

Ad ora, risulta essere stato visto da 1.800 persone. Subito dopo la parola passa al Maestro, Marco Bellocchio, cioè colui al quale è stato commissionato il capolavoro da lanciare in rete, che celestiale dichiara: «Io appartengo ad una generazione che è nata molto prima, io non guardo Youtube, scrivo a mano...».

Però tranquillizza tutti dicendo che a tenerlo informato provvedono il figlio, la figlia e i giovani collaboratori... Allo spot da 10 milioni ha contribuito, come direttore della fotografia, anche Daniele Ciprì, il geniale inventore con Maresco di "Cinico tv", gli allievi prediletti di Enrico Ghezzi e della tv più intelligente di Rai, quelli dei filmati con protagonisti ragazzi dementi, grassoni immondi, eccetera. Per dirla con Wikipedia, sono gli ideatori di un mondo popolato da «uomini che hanno perso la figura ideale dell'uomo rinascimentale, leonardesco».

Ecco, che cosa ci faccia uno come Ciprì nello spot della banca-simbolo di Siena, è difficile capire. Comunque, sono da ricordare anche le parole con cui lo studio pubblicitario, che ha curato l'opera d'arte, ne ha illustrato la filosofia: «In questa storia nuova storia italiana c'è qualcosa in più: volevamo trasmettere anche un senso di speranza, di positività, di superamento della crisi...».

Parole sante. C'è da dire che il presidente Mussari spiegava che lo sbarco di Mps su Youtube permetteva «non solo una maggior diffusione del prodotto ma anche di sapere che cosa ne pensano gli utenti». Su questo ha avuto ragione. Riportiamo un commento postato tre anni fa: «Non gli basta manipolare la gente nella vita reale adesso ci mancava anche Youtube». «Dal 1472 in cu.. al prossimo» (questo è di un anno fa).

 

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