UNO SPRECO FATTO AP-POSTA - LA RAI DI GUBITOSI PAGA 5,45 MILIONI (DI SOLDI PUBBLICI) PER SMISTARE LA POSTA E STA PER SPENDERNE 35,65 PER LE PULIZIE. MA NON DOVEVA ESSERE OGGETTO DI SPENDING REVIEW?

Stefano Sansonetti per "il Giornale"

Un corpaccione nelle cui vene continua a scorrere un fiume di denaro statale. Con emorragie di spesa onnipresenti e conseguente dispersione di un'incredibile quantità di soldi pubblici. Benvenuti nel caleidoscopico mondo dei contratti di fornitura della Rai, l'azienda televisiva che sulla carta dovrebbe essere oggetto di una severa spending review.

Sul punto, negli ultimi anni, gli annunci si sono sprecati, compresi quelli più recenti del presidente del Consiglio, Matteo Renzi. Il problema vero, nonostante le cure dimagranti intraprese, è che viale Mazzini continua a spendere e spandere, arrivando a toccare cifre che in un momento di vacche magre fanno riflettere.

Qualche giorno fa, tanto per dirne una, il gruppo guidato dal direttore generale Luigi Gubitosi ha messo sul piatto 5 milioni e 450mila euro per pagare «servizi di manovalanza, trasporto e trasloco» tra le sedi degli uffici aziendali situati a Roma. Se si vanno a leggere i documenti di gara e gli allegati, si scopre che fondamentalmente si tratterà di gestire lo smistamento di corrispondenza, giornali e plichi vari in quattro indirizzi.

Per tutto questo, nei prossimi tre anni, si potrà arrivare a spendere la cifra di circa 10 miliardi delle vecchie lire. Ma le portate principali devono ancora arrivare. Non più di qualche mese fa i tecnici dell'ufficio appalti dell'azienda controllata dal ministero del Tesoro hanno predisposto i documenti di un bando quadriennale che vale la bellezza di 35 milioni e 648 mila euro. A cosa serviranno? Semplice, alla pulizia delle sedi di Roma, Milano, Napoli e Torino.

E in effetti quello delle sedi regionali è un calderone che brucia risorse a più non posso. Per la manutenzione edile degli uffici delle quattro città in questione, per esempio, un altro bando di gara della Rai prevede una spesa triennale di 9 milioni e 590 mila euro. Solo a Roma, per fare un esempio, il servizio dovrà coprire un elenco di 36 immobili. Tutti necessari? Per non parlare della manutenzione degli impianti di riscaldamento e condizionamento delle medesime sedi: in questo caso viene messo in preventivo un costo (anche qui triennale) di 12 milioni e 799 mila euro.

Fanno venire in mente un po' la Rai che fu, che però continua a spendere per la stessa ragione anche adesso. Parliamo dei gettoni d'oro da regalare a chi partecipa ai giochi a premi dell'azienda tv. Naturalmente questi gettoni vanno comprati, mettendo mano al portafoglio.

Ebbene, non più di qualche mese fa viale Mazzini ha staccato un assegno della bellezza di 29 milioni e 100 mila euro per acquistare monete d'oro dal Poligrafico dello Stato. Il quale non è che abbia concesso un grande sconto, visto che la base di gara era fissata in 30 milioni. Poi c'è il capitolo degli spostamenti in macchina tra le sedi della capitale. Questione anche di rappresentanza, che in Rai è sempre molto sensibile.

Al punto che un altro contratto in via di definizione, della durata di 24 mesi, chiede la fornitura in affitto di un numero imprecisato di berline «1600 cc di colore di rappresentanza con autista». Dai documenti si apprende solo che le vetture dovranno garantire fino a un massimo di 15 spostamenti giornalieri. Il tutto alla modica cifra di 2 milioni di euro. Curioso notare l'allegato in cui si impone agli autisti un obbligo di riservatezza «per quanto concerne le notizie di cui dovessero venire a conoscenza durante la prestazione del servizio».

Ancora, il motto recita che «l'appetito vien mangiando». Alla Rai lo sanno così bene da aver predisposto una gara biennale che si porterà via altri 2 milioni di euro «per la preparazione e consegna dei generi alimentari presso le sedi e i set di produzione di Roma». Anche qui, per non farsi mancare proprio niente, le carte spiegano che l'impresa aggiudicataria dovrà impegnarsi a fornire pure «diete a carattere religioso e diete vegetariane».

Tra le spese più consistenti, poi, ne spunta una che andrà a beneficiare RaiNews24, testata diretta da Monica Maggioni, giornalista apprezzata e stimata dal direttore generale Gubitosi. Qui in ballo c'è un nuovo «Sistema integrato per la produzione di RaiNews24». Costo dell'operazione: 10 milioni di euro, all'interno dei quali spunta pure un servizio da baby sitter.

Ma a cosa serve, esattamente, tutta questa cifra? E qui viene il bello, perché dalla Rai si apprende che il capitolato tecnico, ovvero il documento di gara che fa capire esattamente in cosa consista il servizio, non è pubblicabile «per motivi di riservatezza». Dall'azienda fanno sapere che si tratta di una scelta dettata dalla volontà di non favorire i concorrenti e che i documenti si possono ritirare presso la sede della Rai da parte degli operatori interessati a concorrere per la commessa.

Bisogna allora andare a leggere il disciplinare di gara per capire che RaiNews24 ha bisogno delle seguenti forniture: sistema di produzione main e business continuity; materiale e apparati broadcast; lavori di realizzazione impianto audio/video/dati; lavori di realizzazione impianti elettrici; design, configurazione, servizi supporto verifica alla conformità e collaudo dei lavori; babysitting e assistenza alla messa in onda;

manutenzione e supporto per 3 anni; servizi di migrazione contenuti; formazione. Per tutto questo la Rai ha fissato un importo massimo complessivo dell'appalto di 10.008.163 euro. All'interno del quale, quindi, proprio non si poteva rinunciare a un servizio di baby sitter. E così, mentre impazza il dibattito sui tagli da imporre a viale Mazzini, mamma Rai continua ad allattare una spesa pubblica che più famelica non si può.

 

 

GUBITOSI E TARANTOLA jpegTARANTOLA GUBITOSIgubitosi-tarantolaRAI di viale Mazzini Poste Italiane jpegmonica maggioni intervista bashar al assad

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”