TELECOM-MEDIA DI NATALE - I FONDI ESTERI PRONTI AD AFFONDARE IL CDA, FINITO NEL MIRINO DELLA CONSOB PER NON AVER DICHIARATO SUBITO CHE IL BOND CONVERTENDO DA 1,3 MILIARDI ERA CON “PARTI CORRELATE”

1 - SOCI TELECOM, SPRINT FINALE PER LA RACCOLTA DEI VOTI L'INCOGNITA DEL CONSIGLIO
Giuliana Ferraino per il "Corriere della Sera"

Mancano 12 giorni all'assemblea di Telecom Italia, che chiamerà gli azionisti a votare la revoca dell'intero consiglio di amministrazione, come prevede la mozione voluta da Marco Fossati, socio con il 5% attraverso la holding di famiglia Findim. Ma già da dopo domani e fino a mercoledì 11, giorno della registrazioni delle azioni per votare in assemblea, cominceranno ad arrivare, insieme alle deleghe, le intenzioni di voto dei fondi internazionali, che sono abitualmente raccolte dallo studio legale Trevisan.

Per capire meglio quale sarà l'orientamento del voto, bisognerà aspettare la fine della settimana. Ma dopo le raccomandazioni a favore di Fossati espresse dalle americane Iss e Glass Lewis, due dei maggiori «proxy advisor», cioè le società che consigliano ai fondi stranieri come votare in assemblea, si può già immaginare che una sostanziosa componente dei fondi esteri voterà per la decadenza del board, e quindi contro Telco, la holding controllata da Intensa Sanpaolo, Mediobanca, Generali e Telefonica, che detiene il 22,4% di Telecom e sostenitore dell'attuale cda.

Consiglio finito, tra l'altro, nel mirino della Consob per non aver dichiarato subito che il bond convertendo da 1,3 miliardi era con parti correlate. «Con la nostra indagine abbiamo scoperchiato una pentola», ha dichiarato ieri il presidente dell'Autorità Giuseppe Vegas, ammettendo però che «l'esame dei documenti non sarà rapidissimo».

Nel frattempo su Telecom si combatterà la battaglia delle deleghe, la «proxy fight», come dicono gli anglosassoni. Ma questa volta si potrebbe aprire uno scenario inedito o quanto meno «inusuale», come lo ha definito anche Iss, nel suo rapporto. Innanzitutto l'azionista «dissidente» (Fossati) propone la rimozione dell'attuale consiglio, ma non ha dato indicazioni su un nuovo cda in termini di numero e di durata, nè ha proposto una lista alternativa di consiglieri. E ormai non c'è più tempo per farlo.

Le uniche liste sono quella di Assogestioni, che propone sette candidati indipendenti: Davide Giacomo Federico Benello, Maria Elena Cappello, Francesca Comelli, Giuseppe Donagemma, Francesco Serafini, oltre ai Luigi Zingalse e Lucia Calvosa, già membri nel board. La lista Telco, invece, conta su tre candidati collegati alla società: il ceo Marco Patuano, Stefania Briatti, e Julio Linares Lopez.

Quindi se decade il consiglio, per il nuovo board ci sarebbero più posti che candidati. L'ordine del giorno dell'assemblea prevede infatti, nel caso di revoca del board, la nomina di uno nuovo. Ma poiché non è stata indicato il numero massimo o minimo del consiglio, se si volesse mantenere inalterato a 15 il numero dei componenti, gli altri 5 verrebbero eletti direttamente in assemblea, senza voto di lista.

Ma questo apre un altro problema: è difficile che i fondi possono votare sui singoli nomi che potrà proporre l'assemblea, a meno che non affidino una delega piuttosto ampia e generica a chi li rappresenterà durante l'assise degli azionisti. E sempre che Fossati, molto attivo nelle ultime settimane, sia riuscito a stringere alleanze.

2 - E PATUANO ORA LAVORA AL RIASSETTO IMMOBILIARE
Fabio Tamburini per il "Corriere della Sera"

L'obiettivo del vertice di Telecom è presentare le linee guida del progetto che prevede tagli consistenti ai costi di gestione degli immobili in occasione del consiglio di amministrazione convocato prima dell'assemblea di fine anno. Il partner scelto è il gruppo Prelios che, sotto certi aspetti, torna sul luogo del delitto, perché si tratta di una società nata sulle ceneri della ex Pirelli real estate, cresciuta proprio grazie al patrimonio immobiliare della Telecom quando era controllata da Marco Tronchetti Provera.

Ora Prelios sta superando una crisi drammatica grazie a un nuovo management, a nuovi programmi e a nuovi azionisti, tra cui spiccano Unicredit, Banca Intesa Sanpaolo, Mediobanca, Generali. Il suo compito è affiancare l'amministratore delegato di Telecom, Marco Patuano, che ha deciso di razionalizzare un settore del gruppo con dimensioni più rilevanti di quanto si possa immaginare.

Gli asset immobiliari utilizzati da Telecom in Italia arrivano alla bella cifra di circa 14.500 unità, di cui oltre 11 mila immobili e 3.500 terreni, che superano gli 8 milioni di metri quadrati. Il totale, sia pure inferiore di un buon 15 per cento a quello degli anni d'oro di Telecom, per esempio del 2005, è tra i più significativi in Italia, pari all'1 per cento degli immobili uso ufficio e all'1,5 per cento di quelli ad uso industriale.

Tradotto in metri quadrati si tratta di una superficie complessiva pari a una città tipo Ravenna, Cagliari oppure Grenoble. L'operazione immobili è parte qualificante del piano di rilancio del gruppo annunciato nelle settimane scorse, insieme alla cessione delle torri di trasmissione e alla creazione di una società dove far confluire i data center, le strutture che ospitano i principali centri operativi.

All'origine dell'intervento sul patrimonio immobiliare ci sono due caratteristiche: circa due terzi risultano in locazione da terzi e per il 20-25 per cento sono immobili desolatamente vuoti. Ecco perché c'è spazio per interventi drastici, che puntano a ridurre sensibilmente i costi elevati di funzionamento e gestione. In particolare si stanno studiando razionalizzazione degli spazi e traslochi, che permetteranno di liberare un discreto numero di immobili da mettere sul mercato o da riconsegnare in anticipo quando sono in affitto.

Nel complesso l'immobiliare costa attualmente a Telecom Italia quasi 1,4 miliardi di euro all'anno, di cui circa 650 milioni per la gestione e oltre 700 milioni per i 9 mila contratti di affitto. In più vanno sommati gli oneri degli ammortamenti per i 5.500 asset che sono rimasti di proprietà dopo la campagna massiccia di vendite della gestione Tronchetti. Per quanto riguarda gli interventi di razionalizzazione degli spazi, il risparmio immediato atteso, secondo un documento interno riservato, si aggira intorno a 200 milioni all'anno, che viene ritenuto realizzabile entro il 2014.

 

MARCO FOSSATI FOTO ANSA TELECOM c c fa a ca dd giuseppe vegas MARCO PATUANOPATUANO

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA