ADDIO AL “NASO” CHE HA CREATO FELCE AZZURRA – È MORTO A 91 ANNI MARIO PAGLIERI, RE DEI PROFUMI: CON LA RICETTA SEGRETA INVENTATA DA SUO NONNO, HA PORTATO AL SUCCESSO L'IMPRESA DI FAMIGLIA, NOTA CON BRAND COME FELCE AZZURRA – DEL SUO LAVORO RACCONTAVA: “VADO OGNI GIORNO IN LABORATORIO, ANNUSO, SELEZIONO ED È COME RICOMINCIARE DA CAPO” – VIDEO: LO SPOT CON LOREDANA BERTÈ NELLA VASCA DA BAGNO...
Estratto dell'articolo di Maurizio Crosetti per “la Repubblica”
Era il profumo dei boomer da piccoli, la bianca nuvola di talco che circondava mamma come un’aureola: Felce Azzurra Paglieri, “basta la parola”, come il confetto Falqui o la Brillantina Linetti. Ma dietro quell’aroma c’era un naso, e dietro quel naso un uomo, Mario Paglieri il profumiere. Se n’è andato a 91 anni: era il patriarca, ma soprattutto il custode di segreti che durano da un secolo e mezzo, in particolare della misteriosa ricetta inventata da nonno Ludovico, trascritta da papà Luigi e protetta da lui, Mario.
Nella cassaforte di famiglia c’è ancora il vecchio quaderno dove Luigi Paglieri aveva copiato in bella scrittura l’intuizione del padre, e che per una settantina d’anni ha guidato Mario Paglieri, che aveva fiuto non solo per i profumi.
[…] Classe 1933, laurea in chimica a Genova, apprendistato a Ginevra, poi quel dono messo a disposizione degli affari di famiglia, nella fabbrica alessandrina diventata leader mondiale con oltre 200 milioni di fatturato, all’avanguardia per i servizi alle madri lavoratrici, per decenni la stragrande maggioranza del personale: un asilo nido direttamente in azienda, dove deporre i pargoli prima di andare al lavoro, naturalmente dopo una bella passata di borotalco.
Mario Paglieri si vantava di distinguere con una sola sniffata la lavanda dal “lavandino”, che è la parte meno nobile dell’essenza. «Vado tutti i giorni in laboratorio, annuso, seleziono, doso gli ingredienti ed è come ricominciare ogni volta da capo» raccontava, orgoglioso. […]
loredana berte - pubblicita felce azzurra
La storia del formidabile naso di Mario, all’opera dagli anni Cinquanta al 2020, non è soltanto una gloriosa epopea familiare (la ditta venne fondata nel 1876, la magica ricetta risale al 1926), ma un piccolo riassunto del costume nazionale.
Felce Azzurra fu infatti tra i protagonisti di Carosello, piccoli spot con Ornella Vanoni, Mina e il Quartetto Cetra. Tutto ruotava attorno alla cura del corpo, a quel tempo solo femminile: un malizioso manifesto del disegnatore Gino Bocassile, che ritraeva un seno prosperoso, nel 1946 venne prontamente ritirato da un giudice bacchettone, e questa fu la prima e più clamorosa “réclame” per la felce color del cielo.
E poi il bucato: saponi, saponette, bagnoschiuma, detersivi, ammorbidenti, tutti i prodotti nati nella scia del talco, purissimo e proveniente dalle miniere della Val Chisone, il capostipite di una gigantesca fortuna. Ne sanno qualcosa intere generazioni di sederini di bimbi impanati come sogliole dopo il bagnetto, e sempre quell’aura dolciastra a impregnare l’aria: dal naso direttamente al cervello, perché è così che odori e profumi ci trafiggono come frecce, percorrendo la stessa strada del respiro e dell’aria, dunque della vita.