AGNELLI COLTELLI – MARGHERITA DIFFIDA LA GIORNALISTA AMERICANA JENNIFER CLARK, AUTRICE DEL LIBRO “L’ULTIMA DINASTIA. LA SAGA DELLA FAMIGLIA AGNELLI” - L’AUTRICE PARLA DI “UN ATTO NOTARILE FIRMATO NELLO STUDIO STEVENS IL 24 MARZO 1999 CHE MODIFICAVA LO STATUTO DELLA SOCIETÀ SEMPLICE “DICEMBRE” (CHE ASSICURA LA GUIDA DI EXOR), IN CUI SI LEGGE: ‘QUALORA IL SIGNOR GIOVANNI AGNELLI MANCASSE... L’AMMINISTRAZIONE SARÀ ASSUNTA DAL SIGNOR JOHN PHILIP ELKANN…” - CLARK: “JOHN NON PERDERÀ MAI IL POTERE DECISIONALE, IL CONTROLLO DI DICEMBRE NON È IN BALLO...."
Estratto dell’articolo di Ettore Boffano per “Il Fatto Quotidiano”
L ultima dinastia - jennifer clark
Margherita Agnelli e il suo avvocato Dario Trevisan contestano alcuni contenuti del libro L’ultima dinastia. La saga della famiglia Agnelli, pubblicato da Solferino e scritto dalla giornalista americana Jennifer Clark. L’autrice parla di “un atto notarile firmato nello studio Grande Stevens (non è un notaio, ndr), il 24 marzo 1999”, che modificava lo statuto della società semplice “Dicembre” (che assicura la guida di Exor), in cui si legge: “Qualora il signor Giovanni Agnelli mancasse... l’amministrazione sarà assunta dal signor John Philip Elkann”.
Una dichiarazione sottoscritta all’epoca anche da Margherita Agnelli, figlia di Gianni e madre di John. Clark, dopo aver riportato quel testo, lo aveva commentato così: “È un documento che blinda il controllo di Dicembre... John non perderà mai il potere decisionale, il controllo di Dicembre non è in ballo. Se andassero male le cause, perderebbe la maggioranza e Margherita tornerebbe azionista: ma non avrebbe mai potere decisionale”.
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Quel passaggio era stato ripreso dall’Ansa e ora Trevisan ha inviato una lettera all’agenzia e a Clark, parlando di “circostanze non corrette e dichiarazioni errate”. La vicenda è al centro sia della causa civile aperta da Margherita a Torino sia dell’inchiesta penale sull’eredità della madre Marella Caracciolo, nella quale John (coi fratelli Lapo e Ginevra) è indagato per reati fiscali. La figlia del “signor Fiat ” contesta, tra le altre cose, donazioni e cessioni delle quote di “Dicembre” da parte di Marella ai tre nipoti. […]
Il legale aggiunge infatti che chi sia stato nominato amministratore “può essere sempre revocato ove ricorra una giusta causa” e anche su istanza di qualsiasi socio di minoranza. Ma è nel finale della lettera che l’av vocato scrive le parole più dure per John Elkann (che è anche presidente di Stellantis e Ad di Exor): “Qualora un amministratore di società semplice venisse condannato per reati fiscali, potrebbe essergli comminata anche l’in terdizione da 6 mesi a 3 anni, con conseguente nomina di un nuovo amministratore”.
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