ANTONELLA BENATTI, 39 ANNI UCCIDE I FIGLIOLETTI E SI PIANTA UN COLTELLO NEL PETTO - UN PASTORE LA TROVA CHE È ANCORA VIVA HA APPENA PUGNALATO IL FIGLIO DI 5 ANNI DOPO AVER SOFFOCATO LA BIMBA DI DUE. IN OSPEDALE DIRÀ: 'SONO STATA IO, MIA FIGLIA NON C'È PIÙ' - IL MARITO, EX GIOCATORE DELLA NAZIONALE DI RUGBY, VIENE AVVERTITO MENTRE ERA AL LAVORO. GLI AMICI LO DESCRIVONO COME 'UN UOMO CHE NON ESISTE PIÙ'. LEI ERA IN CURA, MA...
1. IL MARITO UN CAMPIONE DI RUGBY OSSESSIONATA DA MANIE PERSECUTORIE
Alessandra Codeluppi e Antonio Lecci per 'il Resto del Carlino-il Giorno-La Nazione'
Una famiglia molto conosciuta e stimata, dilaniata da una vera e propria strage di innocenti. Con vittime due bambini: uno di 5 anni e l' altra di 2.
Il capofamiglia, Andrea Benatti, si ritrova ora senza più figli e con una moglie che ha ucciso i due piccoli e poi ha tentato di farla finita e adesso è ricoverata in ospedale in gravissime condizioni.
Andrea era conosciuto non solo a Suzzara, dove abitava nella villetta di famiglia in campagna, ma anche fuori. Soprattutto per il suo passato da rugbista. Una carriera illustre conclusa anzitempo, nel 2011, a soli 33 anni, per un problema agli occhi. Col Viadana, la squadra della cittadina in cui è nato, ha vinto due scudetti, due Coppe Italia e una Supercoppa, conquistando anche la nazionale azzurra.
Con l' Italrugby ha giocato cinque partite, mettendo anche a segno una meta nella partita contro il Sudafrica. Dopo aver chiuso con lo sport, si è messo a lavorare nell' azienda di famiglia, un' avviata officina meccanica per mezzi pesanti, molto conosciuta nel settore, con sede a Motteggiana di Mantova.
Con Antonella, casalinga e appassionata di musica alternativa - Red Hot Chili Peppers e Radiohead, come si vede dal suo profilo Facebook dove ieri sera, subito dopo la notizia del duplice omicidio, sono comparse scritte contro di lei e di cordoglio per le due piccole vittime - si era sposato nel 2010.
Ma Antonella era da tempo in cura per problemi psichiatrici, dovuti a depressione e soprattutto «manie persecutorie», create probabilmente dalla sua mente. C' è chi parla anche di forme di pensiero legate a «possessioni demoniache», a qualcosa di «satanico» che emergerebbe dalla prima fase delle indagini condotte dai carabinieri.
Ieri sera, dopo il ricovero al Santa Maria Nuova di Reggio, la 39enne è stata ritenuta in grado di parlare, anche se per pochi minuti. È stata prima sentita da una psichiatra e poi dai carabinieri e dal magistrato. Avrebbe ammesso: «Sì sono stata io. Mia figlia ora non c' è più», le sue parole dal letto d' ospedale. I problemi di salute di Antonella, per i quali era in cura, non facevano minimamente pensare al gesto di ieri contro i suoi figli e poi contro sé stessa.
È sempre stata considerata una donna ragionevole, amante della musica. Tra quelli che la conoscevano, a Suzzara, emerge come negli ultimi tempi fosse più preoccupata del solito. Un' amica l' avrebbe sentita parlare di«crisi matrimoniale». Ma sembrava essere più uno sfogo del momento che una reale preoccupazione.
2. LUZZARA, DUPLICE OMICIDIO: MAMMA UCCIDE I FIGLI DI 5 E 2 ANNI E POI TENTA IL SUICIDIO. IL PADRE ERA AL LAVORO
Giusi Fasano per www.corriere.it
Come se la coperta potesse nascondere il male che aveva fatto. Antonella l’ha posata sul corpo ormai senza vita di Lorenzo Zeus, il suo bambino di cinque anni, e ne ha tenuto un lembo anche per lei. A modo suo si è nascosta al mondo mentre provava a morire con lo stesso coltello usato per uccidere il piccolo. È stato un pastore a notare quell’auto ferma nell’area di golena fra Guastalla e Luzzara, in provincia di Reggio Emilia. Da lontano si vedeva la sagoma di qualcuno al posto di guida. Immobile. Il pastore si è fatto largo fra il bestiame al pascolo e ha deciso di andare a controllare. Dentro l’auto c’era una donna che non dava segni di vita, sotto una coperta. Pochi minuti dopo i carabinieri di Reggio Emilia hanno scoperto il resto.
Lei aveva il coltello ancora nel petto, quando sono arrivati. Ha avuto la forza di sfilarlo e di farfugliare qualcosa, poi si è lasciata soccorrere. I medici dicono che dovrebbe salvarsi. Mentre un’ambulanza la portava in ospedale i documenti hanno rivelato la sua identità: Antonella Barbieri, 39 anni, un indirizzo a Suzzara, in provincia di Mantova, sposata con Andrea Benatti, 38 anni, e madre di due bambini. Due.
Nella sua vita c’era anche una bambina di due anni, Kim. Hanno temuto e allo stesso tempo hanno sperato, gli uomini dell’Arma. Una corsa con la sirena fino a casa della famiglia Benatti e nella testa di tutti un solo pensiero: «Dio, fa’ che non abbia ucciso anche lei». E invece l’aveva fatto, Kim era morta soffocata.
I «problemi» di Antonella
Antonella è da tempo in cura psichiatrica: è il primo dettaglio annotato nelle carte dell’inchiesta affidata ai comandi dei carabinieri di Reggio Emilia e Mantova. Il colonnello Fabio Federici e il collega Antonino Buda stanno cercando di capire se esiste un motivo scatenante della furia omicida di Antonella o se è da cercare semplicemente nelle sue fragilità mentali.
«Antonella aveva problemi» hanno detto i nonni dei piccoli e ha ripetuto Andrea, suo marito, che aveva appena finito di lavorare e stava rientrando a casa quando ha ricevuto la chiamata che avrebbe cambiato per sempre la sua vita. Gli chiedevano di correre in caserma, a Mantova. E lui ha capito subito che era successo qualcosa di irreparabile.
Il padre, ex rugbista, era al lavoro
Andrea è un ex giocatore di rugby. Ha giocato come terza linea negli Aironi, in Celtic league, nel Viadana, con cui ha vinto lo scudetto 2002, e in Nazionale. Nel 2011 — quando giocava negli Aironi — ha però dovuto ritirarsi per problemi alla retina e adesso lavora nell’officina meccanica di famiglia, a Motteggiana, pochi chilometri di distanza da casa sua. Chi gli è stato accanto ieri sera racconta di «un uomo che non esiste più». Non è più un padre, non più un marito, non sarà mai più quello che ha fretta di tornare a casa per giocare con i suoi bimbi.