conte fontana bergamo

“FONTANA, BERGAMO NON DIMENTICA. MERDA” - IL GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA VIENE ACCOLTO MALISSIMO A BERGAMO DOVE E’ STATO INTERROGATO COME TESTIMONE PER I TROPPI MORTI IN CITTÀ E NELLE VALLI - LA PM GLI DÀ RAGIONE ALMENO SULLA MANCATA ZONA ROSSA AD ALZANO E NEMBRO: “DA QUEL CHE CI RISULTA È UNA DECISIONE DEL GOVERNO” - NELL'INCHIESTA PER EPIDEMIA COLPOSA PER ORA NON CI SONO INDAGATI E SARANNO INTERROGATI ANCHE CONTE, SPERANZA E LAMORGESE…

Fabio Poletti per “la Stampa”

 

Un' accoglienza così, dalla culla del leghismo lombardo, il Governatore Attilio Fontana forse non se l' aspettava. Lo striscione di benvenuto, al suo arrivo in Procura a Bergamo dove viene interrogato come testimone per i troppi morti in città e su per le valli, è pesantissimo: «Fontana Bergamo non dimentica. Merda».

 

BERGAMO - STRISCIONE CONTRO ATTILIO FONTANA

Ma non è a loro che il Governatore deve spiegare la strage di anziani nelle Rsa, la chiusura e immediata riapertura dell' ospedale di Alzano e la mancata Zona Rossa ad Alzano e Nembro dove il virus ha picchiato più forte. In due ore di verbale Attilio Fontana difende Palazzo Lombardia: «La Zona Rossa toccava al Governo. Ci siamo sempre relazionati con l' esecutivo e con l' Istituto Superiore di Sanità. Su tutto il resto abbiamo seguito i protocolli». Il Procuratore di Bergamo Maria Cristina Rota, almeno sulla Zona Rossa, sembra dar ragione al Governatore e quasi anticipa le conclusioni dell' inchiesta: «Da quel che ci risulta è una decisione governativa».

ATTILIO FONTANA

 

Dai piani alti di Palazzo Lombardia giurano che l' interrogatorio del Governatore si è svolto in un «clima collaborativo». Jacopo Pensa, il legale che segue da Milano Attilio Fontana giura che il Governatore davanti ai magistrati «ha contribuito a chiarire eventuali dubbi».

 

Nel pomeriggio arriva il comunicato firmato dal Procuratore di Bergamo Maria Cristina Rota, dove ancora non si parla delle possibili responsabilità sull' istituzione della Zona Rossa: «Vi è da parte della popolazione bergamasca richiesta di giustizia e vi è il dovere nostro di accertare i fatti facendo la massima chiarezza su di essi, la cui valutazione sarà operata con particolare attenzione tenuto conto di tutte le particolarità della delicata situazione».

 

CORONAVIRUS - BARE A BERGAMO

Nell' inchiesta per epidemia colposa per ora non ci sono indagati. In calendario c' è l' interrogatorio come testimone del presidente di Confindustria Lombardia Marco Bonometti. I magistrati potrebbero sentire in futuro il premier Giuseppe Conte e i ministri Roberto Speranza e Luciana Lamorgese. Il procuratore Maria Cristina Rota vuole andare avanti: «La Procura di Bergamo sta svolgendo indagini serrate, lunghe e complesse che richiederanno tempo. Seconda tappa sarà accertare se vi sia nesso di causalità tra i fatti come ricostruiti e gli eventi e, in caso affermativo stabilire a chi fanno capo le responsabilità». Quasi una risposta indiretta a Matteo Salvini, che di Regione Lombardia fa la difesa d' ufficio: «Indegno convocare Fontana. Lasciatelo lavorare».

PIERPAOLO SILERI GIUSEPPE CONTE ROBERTO SPERANZA

 

I morti in Lombardia sono saliti a 16 mila. Nella bergamasca a marzo sono stati il 568% in più dell' anno precedente. Attilio Fontana spiega che quello che è successo nelle Rsa e all' ospedale Pesenti Fenaroli non è dovuto alla violazione dei «protocolli che sono stati rigorosamente rispettati».

 

Poi assicura di non aver ricevuto alcuna pressione da parte di Confindustria per non chiudere Nembro ed Alzano, dove era stato individuato il secondo focolaio di Coronavirus in Lombardia. E alla fine, su questo rilancia il cerino nelle mani del premier Giuseppe Conte e dei ministri: «Era pacifico che fosse una decisione che spettava al Governo, visto che aveva già inviato l' esercito in quelle zone».

lamorgese salviniSperanza e Conte esercito a bergamo per portare via le bare 3

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