CHAPO, ORA TI ‘CIAPO’ - IL MESSICO OFFRE UNA TAGLIA DI 3,4 MILIONI PER CATTURARE DI JOAQUIN GUZMAN - DONALD TRUMP, IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE PER LE PRIMARIE, DENUNCIA DI ESSERE STATO MINACCIATO SU TWITTER DA “EL CHAPO”

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Da www.repubblica.it

 

Il presidente messicano Enrique Pena Nieto è sempre più in imbarazzo per la clamorosa fuga dal carcere, sabato scorso, del capo del cartello di narcotrafficanti di Sinaloa, Joaquin Guzman, detto El Chapo. Oggi dopo aver annunciato il licenziamento del direttore dalla prigione di massima sicurezza di Altiplano - da cui Guzman è evaso probabilmente attraverso un tunnel di 1,5 km - e aver ammesso  che qualcuno dall'interno del carcere ha aiutato  il boss, il governo ha offerto una taglia di 60 milioni di pesos (3,4 di euro) a chi contribuirà alla cattura dell'uomo.

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Una somma, però, che i narcos guadagano in qualche ora. Le autorità messicane hanno annunciato di essere in contatto con le autoruità di Usa, Belize e Guatemala per cercare di riprendere El Chapo, e che ricorreranno ad ogni messo per ricatturarlo. Un modo, insomma, per accettare la collaborazione degli Stati Uniti che avevano chiesto con forza l'estradizione dell'evaso.

 

Il penitenziario da cui è fuggito si trova su un altopiano  vicino a Città del Messico. La polizia ha fermato per interrogarle 18 guardie carcerarie e ha avviato una caccia all'uomo nella zona a cui partecipano 250 agenti. Tutti i voli dal vicino aeroporto di Toluca sono stati sospesi e i militari hanno istituito posti di blocco. 

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Il 58enne "El Chapo", soprannome che viene da 'chaparro', bassotto, per via del suo metro e 64 di altezza, era già evaso nel 1993 dalla prigione di Guadalajara nascosto tra la biancheria sporca, dopo aver corrotto le guardie carcerarie. In pochi anni era arrivato a dominare il traffico di droga verso gli Usa e nel 2009 era stato inserito nella lista degli uomini più ricchi del mondo di Forbes con un patrimonio stimato in un miliardo di dollari.    

 

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Dopo che sulla sua testa erano state messe taglie da 5 milioni di dollari dagli Usa e di 2 milioni dal Messico, Guzman era stato arrestato nuovamente nel febbraio 2014 in un hotel di Mazatlan, sulla costa pacifica del Messico, con un blitz delle autorità messicane e dei servizi segreti Usa.

 

Intanto dagli Stati Uniti Donald Trump - uno dei candidati repubblicani alla Casa Bianca - denuncia di essere stato minacciato su Twitter da El Chapo. Il miliardario si è rivolto all'Fbi di Manhattan. Un tweet in spagnolo dall'account @ElChapoGuzman recita: "Capitami a portata di mano, e ti farò ingoiare le tue parole".

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Le autorità stanno ora indagando sulla attendibilità e veridicità dell'account Twitter in questione. Trump sostiene che la minaccia è arrivata dopo un suo Tweet in cui denunciava come El Chapo e i cartelli della droga "usano i confini con gli Usa senza controlli come se fossero un'aspirapolvere, risucchiando droga e morte direttamente negli Stati Uniti".

 

 

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