lucetta scaraffia utero in affitto

LO CHIAMO "UTERO IN AFFITTO" PERCHÉ TRASFORMA IL BAMBINO IN UN PRODOTTO CHE SI FABBRICA – LUCETTA SCARAFFIA INTERVIENE IN TACKLE NEL DIBATTITO E SPIEGA PERCHE’ NON E’ FAVOREVOLE A CHIAMARE LA PRATICA “GESTAZIONE PER ALTRI” – "SUGGERISCE LA NEGAZIONE DI UNA GRAVIDANZA PAGATA. LA MANIPOLAZIONE DELLA FILIAZIONE COMINCIA QUINDI DA UNA MANIPOLAZIONE DEL LINGUAGGIO. LA NEGAZIONE DI UN PRINCIPIO GIURIDICO BASILARE: “LA MADRE È QUELLA CHE PARTORISCE”

Lucetta Scaraffia per “la Stampa”

 

lucetta scaraffia utero in affitto

Nel corso del dibattito che si sta svolgendo su questo giornale sulla possibilità di avere un figlio attraverso il ricorso all'utero in affitto è tornata più volte, da parte dei sostenitori o meglio sostenitrici di tale pratica, una accusa: chi è contrario la definisce utero in affitto, mentre dovrebbe dire «gestazione per altri» che diventa l'acronimo GPA.

 

Il motivo di tale accusa è evidente: la parola affitto richiama l'aspetto venale - le madri surrogate vengono sempre pagate - mentre la dizione «per altri» maschera l'operazione come un atto altruistico. Che il conflitto su questo tema sia anche una battaglia linguistica lo spiega uno dei saggi contenuti nel libro uscito in Francia Les marchés de la maternité, opera di femministe di sinistra contrarie alla GPA, fra cui la più nota senza dubbio è Sylvane Agacinski che ha già scritto molto sul tema. Il termine gestazione poi viene sostituito a gravidanza, che pure non cambierebbe l'acronimo, perché è meno legato all'essere umano, e quindi agli aspetti affettivi, come conferma anche il fatto che in tutto il discorso il nome madre tende a scomparire.

utero in affitto 2

 

Gravidanza, maternità, diventano così parole obsolete, sostituiti da termini generali che cancellino il vecchio modo di pensare. «Per altri» è legato al dono e alla gratuità, anche se si tratta di una transazione commerciale fra acquirenti e commercianti, che eseguono un contratto nel quale sono negoziati l'acquisto e la vendita di un bambino e l'affitto dell'utero di una donna.

 

La sigla GPA suggerisce quindi una negazione, cioè la negazione di una gravidanza pagata che cerca di divenire negazione della gravidanza stessa, divenuta gestazione, un fatto solo biologico, come per gli animali. Ma in fondo nega anche la biologia, cioè il fatto che la madre e il feto sono così legati che le cellule del feto si mescolano a quelle della madre e restano presenti per almeno 27 anni dopo la nascita. E soprattutto nega il fatto che la madre surrogata, durante la gravidanza, deve staccarsi dal suo corpo e dalle sue sensazioni profonde per prepararsi alla separazione dal figlio, deve negare i legami che sta tessendo con il bambino.

 

utero in affitto 1

La manipolazione della filiazione comincia quindi da una manipolazione del linguaggio. La negazione di un principio giuridico basilare - «la madre è quella che partorisce» - stabilisce infatti che la filiazione può venir stabilita per convenzione, attraverso un contratto. Ma il contratto è possibile? Una persona non ha un corpo, è un corpo, fatto insieme di materia e di spirito, non può quindi né venderlo né affittarlo, a meno di tornare alla schiavitù. I diritti dell'uomo sanciscono infatti l'indisponibilità del corpo umano. Così un bambino, un nuovo essere umano, non può essere venduto né ceduto, quale che sia il materiale biologico con il quale è stato concepito. In caso di GPA invece entrambi diventano oggetto di vendita e di profitto.

 

UTERO IN AFFITTO

La GPA fa del bambino un prodotto che si comanda, si fabbrica e si consegna. Si tratta, afferma con chiarezza Agacinski di una «appropriazione mercantile della fecondità femminile». Concetto ribadito dalla più apprezzata delle femministe italiane, Luisa Muraro. Nella nostra società in cui nascono pochi bambini la gravidanza è ipervalorizzata, e lo resta anche nel caso di utero in affitto - descritto come dono unico a una coppia che non può averne - grazie all'altruismo sbandierato dalle madri portatrici che maschera l'aspetto mercantile dell'operazione.

 

UTERO IN AFFITTO

Queste donne, che per 25.000 /35.000 dollari accettano rischi medici, che possono anche portarle alla morte, sanno che l'altruismo esibito è necessario sia per mantenere la stima di se stesse che per raccogliere la stima sociale. Sanno che socialmente è insostenibile vendere una gravidanza e un bambino. Si tratta di una retorica che per di più nasconde un evidente sfruttamento: le somme che ricevono le madri in affitto sono una minima parte di quello che pagano i committenti, cioè, negli Stati Uniti - dove forse lo sfruttamento è meno grave - una somma che va da 100.000 a 150.000 dollari.

 

L'esibizione di altruismo serve solo a legittimare tali pratiche. I soldi sono il motore della GPA, ma le donne non si vendono, piuttosto sono vendute a caro prezzo e sfruttate finanziariamente. Il desiderio di figlio di coppie abbienti diventa così un'arma di sottomissione delle persone più deboli - donne e bambini - e di degradazione dell'essere umano. A chi non sa riconoscere il limite del suo desiderio la legge, ricorda Simone Weil, deve saper opporre la proibizione.

lucetta scaraffiaUTERO IN AFFITTOUTERO IN AFFITTOUTERO IN AFFITTO

Ultimi Dagoreport

nicola gratteri giorgia meloni magistrati magistratura toghe

DAGOREPORT – IN POLITICA IL VUOTO NON ESISTE E QUANDO SI APPALESA, ZAC!, VIENE SUBITO OCCUPATO. E ORA CHE IL CENTROSINISTRA È FRAMMENTATO, INCONCLUDENTE E LITIGIOSO, CHI SI PRENDE LA BRIGA DI FARE OPPOSIZIONE AL GOVERNO NEO-TRUMPIANO DI MELONI? MA È OVVIO: LA MAGISTRATURA! - LA CLAMOROSA PROTESTA DELLE TOGHE CONTRO NORDIO ALL’INAUGURAZIONE DELL’ANNO GIUDIZIARIO, LE INDAGINI SU SANTANCHE' E LA RUSSA, I DOCUMENTI DEI SERVIZI SEGRETI SU GAETANO CAPUTI, PASSATI “ACCIDENTALMENTE” DALLA PROCURA DI ROMA AL “DOMANI”: TUTTI “INDIZI” CHE LA GUERRA È COMINCIATA – VIDEO: GRATTERI CONTRO NORDIO A “OTTO E MEZZO”

giorgia meloni ignazio la russa daniela santanche

QUESTA VOLTA LA “PITONESSA” L’HA FATTA FUORI DAL VASO: IL “CHISSENEFREGA” LANCIATO A GIORNALI UNIFICATI POTREBBE ESSERE LA GOCCIA CHE FA TRABOCCARE IL VASO DELLE SUE DIMISSIONI - LA MINISTRA DEL TURISMO, CON ARROGANZA MAI VISTA, DICHIARA URBI ET ORBI CHE SE NE FOTTE DEL PARTITO E DELLA MELONI (“L’IMPATTO SUL MIO LAVORO LO VALUTO IO”). INFINE LANCIA UN AVVERTIMENTO ALL’AMICO-GARANTE LA RUSSA (“NON MI ABBANDONERÀ MAI”) – ALT! LA "SANTADECHÈ" SMENTISCE TUTTO: "SE GIORGIA MELONI MI CHIEDESSE DI DIMETTERMI NON AVREI DUBBI. NON HO MAI DETTO 'CHISSENEFREGA". QUINDI NON UNO, MA QUATTRO GIORNALISTI HANNO CAPITO MALE E HANNO FATTO "RICOSTRUZIONI FANTASIOSE"?

giorgia meloni gioventu meloniana

DAGOREPORT -  NEL GIORNO DELLA MEMORIA LA MELONI HA SORPRESO FACENDO UNA BELLA ACROBAZIA SUL FAMIGERATO VENTENNIO: “SHOAH, UNA TRAGEDIA OPERA DI NAZISTI CON COMPLICITÀ FASCISTA” - LA DUCETTA CERCA DI EVOLVERSI IN SENSO LIBERALE? PROSEGUIRÀ TOGLIENDO LA “FIAMMA TRICOLORE” POST-FASCISTA DAL SIMBOLO DI FDI? - INTANTO, UNA DICHIARAZIONE CHE DIMOSTRA COME L’UNDERDOG ABBIA GRAN FIUTO POLITICO E  CAPACITÀ DI MANOVRA PER NEUTRALIZZARE LO ZOCCOLO NOSTALGICO DI FRATELLI D’ITALIA - SECONDO: DI FRONTE ALLA IMPETUOSA AVANZATA DELLA TECNODESTRA DI MUSK E TRUMP, LA CAMALEONTE GIORGIA HA CAPITO CHE NON HA ALCUN BISOGNO DI METTERSI IL FEZ IN TESTA. QUINDI VIA DI DOSSO NON SOLO LE SCORIE DEL FASCISMO, A CUI LA SINISTRA SI ATTACCA PER SPUTTANARLA, MA ANCHE MANDANDO IN SOFFITTA POPULISMO E SOVRANISMO E CAVALCARE L’ONDA DELLA TECNODESTRA - L’ABILITÀ DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA È DI SAPER GIRARE LA FRITTATA SEMPRE A SUO FAVORE, AVVANTAGGIATA DA UN’OPPOSIZIONE EVANESCENTE, ANNICHILITA DALLA SCONFITTA

gaetano caputi giorgia meloni giuseppe del deo

DAGOREPORT - 'STO DOCUMENTO, LO VOI O NON LO VOI? GROSSA INCAZZATURA A PALAZZO CHIGI VERSO IL PROCURATORE CAPO DI ROMA, FRANCESCO LO VOI: IL DOCUMENTO-BOMBA PUBBLICATO DA "DOMANI", CHE RIVELA LO SPIONAGGIO A DANNO DI GAETANO CAPUTI, CAPO DI GABINETTO DELLA MELONI, NON SAREBBE MAI DOVUTO FINIRE NEL FASCICOLO D'INDAGINE (NATO PROPRIO DA UNA DENUNCIA DI CAPUTI) - LA DUCETTA, DAL BAHREIN, HA URLATO CONTRO I SUOI E CONTRO L'AISI - E IL QUOTIDIANO DI FITTIPALDI CI METTE IL CARICO SCODELLANDO IL TESTO INTEGRALE DEL DOCUMENTO, DOVE SI AMMETTE CHE PALAZZO CHIGI SPIAVA… PALAZZO CHIGI! – L’AISI RISPONDE CHE AD ATTIVARE L'INDAGINE È STATO GIUSEPPE DEL DEO, ALLORA VICE DELL’AISI (ORA NUMERO DUE DEL DIS), SU DISPOSIZIONE DELL'EX DIRETTORE DELL'AGENZIA INTERNA, MARIO PARENTE. DOMANDA: PARENTE DA CHI HA RICEVUTO TALE RICHIESTA? 

francesco saverio marini sabino cassese giorgia meloni premierato

DAGOREPORT – IL PREMIERATO? ANNACQUATO! DOMANI GIORGIA MELONI RIUNIRÀ I SUOI COSTITUZIONALISTI PREFERITI (MARINI E CASSESE) PER METTERE NERO SU BIANCO L’IPOTESI DI UN PREMIERATO “DI FATTO”. UNA RIUNIONE PRELIMINARE A CUI SEGUIRÀ UN INCONTRO CON I VERTICI DEL PARTITO PER TIRARE LE SOMME E VARARE LA NUOVA STRATEGIA: LA COSTITUZIONE NON SI TOCCA, PER FARE LA “MADRE DI TUTTE LE RIFORME” BASTA CAMBIARE LA LEGGE ELETTORALE – TROVATA LA QUADRA PER LA CONSULTA: MARINI IN QUOTA FDI, LUCIANI PER IL PD E…

giorgia meloni daniela santanche ignazio la russa

DAGOREPORT – DANIELA SANTANCHÈ NON È GENNARO SANGIULIANO, UN GIORNALISTA PRESTATO ALLA POLITICA SENZA “PROTETTORI”: GIORGIA MELONI NON PUÒ SFANCULARLA SENZA FAR SALTARE I NERVI A LA RUSSA. E SAREBBE UN BOOMERANG POLITICO PER LA DUCETTA DEI DUE MONDI: ‘GNAZIO È UN PESO MASSIMO DEL PARTITO, GOVERNA DI FATTO LA LOMBARDIA TRAMITE LA SUA CORRENTE MILANESE. SOPRATTUTTO, È IL PRESIDENTE DEL SENATO. MEGLIO NON FARLO IRRITARE: LA VENDETTA, LO SGAMBETTO, “L’INCIDENTE D’AULA”, POSSONO ESSERE SEMPRE DIETRO L’ANGOLO…