taylor swift covid

IL COVID STA TORNANDO A COLPIRE? IN FRANCIA, DOPO IL CONCERTO DI TAYLOR SWIFT, È CRESCIUTO IL NUMERO DI INFETTI DA CORONAVIRUS. E ANCHE IN ITALIA I NUMERI SALGONO - IL VIROLOGO FABRIZIO PREGLIASCO: “QUESTO CORONAVIRUS PRESENTA NUOVE VARIANTI OGNI 4-6 MESI: IL VIRUS HA ASSUNTO NUOVE SEMBIANZE CHE LO RENDONO PIÙ CONTAGIOSO, ANCHE SE MENO PERICOLOSO” - NEL NOSTRO PAESE SONO MIGLIAIA IN OSTAGGIO DEL LONG COVID. ANCORA APERTI SETTANTA CENTRI PER CURARSI…

Fabrizio Pregliasco per Gente

 

concerto di taylor swift a parigi 9

Si è più volte detto che l’andamento dei malati di covid avrebbe seguito onde di salita e discesa, esattamente come avviene per l'influenza. Stiamo attraversando un'ondata di risalita, con oltre 2.500 casi nell'ultimo mese e circa un decesso al giorno, che ripropone la necessità del richiamo vaccinale per i soggetti fragili e purtroppo in Italia solo il 13% degli ultraottantenni ha seguito gli ultimi richiami.

 

Il Sars-CoV-2 è come un iceberg che cresce sott'acqua fino a un episodio facilitatore, come potrebbe essere considerato il concerto di Taylor Swift a Parigi, che fa crescere il numero dei positivi asintomatici. Poi, il giovane che ha assistito al concerto e che si è ammalato incontra il parente anziano che si ammala a sua volta, ma in maniera sintomatica.

FABRIZIO PREGLIASCO A UN GIORNO DA PECORA

 

Non è un caso, infatti, se l'aumento dei casi registrati nell'area di Parigi sia proprio tra gli over 75 che magari non avevano fatto il richiamo o che l'avevano fatto prima della comparsa di una nuova variante o da più di sei mesi, il periodo di protezione del vaccino al termine del quale si torna a diventare suscettibili. Questo coronavirus, comunque, presenta nuove varianti ogni 4-6 mesi: il nostro sistema immunitario non lo riconosce perché il virus ha assunto nuove sembianze che lo rendono più contagioso, anche se meno pericoloso.

 

 

 

 

LONG COVID

Michele Bocci per repubblica.it

 

concerto di taylor swift a parigi 7

I sintomi possono essere tanti, interessare più organi e per questo motivo vanno affrontati da specialisti diversi, creando centri interdisciplinari. Il Long Covid, secondo uno studio di Nature, ha colpito 65 milioni di persone nel mondo (che in Italia significa come minimo alcune migliaia di casi) ma il dato potrebbe anche essere più alto. Non tutti i malati hanno subito con le stesse conseguenze di Francesca Lo Castro, che ieri ha raccontato a Repubblica le sue enormi difficoltà quotidiane.

 

“Casi come il suo, purtroppo, ce ne sono. Capita soprattutto a chi è stato contagiato con la prima ondata, quando la malattia era caratterizzata da una alta virulenza. Di solito l’intensità del Long Covid è infatti collegata a quella della prima infezione”. A parlare è Graziano Onder, geriatra coordinatore del progetto dell’Istituto superiore di Sanità sulla patologia che, per definizione dello stesso ente, si ha quando “dopo più di quattro settimane dall’infezione da Sars-CoV-2, alcuni sintomi persistono, nonostante la negativizzazione del test diagnostico”.

 

I centri ospedalieri

covid - laboratorio

I ricercatori dell’Istituto hanno dato indicazioni sulle buone pratiche per affrontare la patologia e censito i centri che in Italia se ne occupano, che sono 70. Un paio di anni fa erano un centinaio. “Bisogna considerare che il coronavirus è meno diffuso e quindi abbiamo anche un numero inferiore di casi di Long Covid. Con il decreto Milleproroghe, a suo tempo, le cure per questo problema erano state inserite nei Livelli essenziali di assistenza. Ora però c’è un problema di sostenibilità finanziaria”. Andrebbero messi più soldi ma come ormai noto, vedi vicenda decreto liste di attesa, per la sanità ce ne sono ben pochi.

 

I sintomi

Il disturbo più diffuso tra coloro che sono colpiti dal Long Covid è l’astenia, cioè l’affaticamento. Ma molti malati soffrono anche di altri problemi: tosse o dispnea, palpitazioni, dolore toracico, cefalea, e deficit cognitivo, quella manifestazione che viene definita “brain fog”, nebbia cerebrale.

 

long covid e problemi al cuore

Un altro mistero riguardo al Long Covid è la durata. “Può andare avanti per un mese come, purtroppo, anni, nei casi più complicati. Normalmente i sintomi tendono a scomparire nel tempo – dice sempre Onder –

 

Però dobbiamo considerare che stiamo parlando di una malattia che conosciamo pochissimo, esiste solo da quattro anni. Come evolverà il caso della signora Francesca Lo Castro? Non si può sapere ma potrebbe recuperare. In Italia la riabilitazione è poco diffusa ma ci sono Paesi del Nord Europa che la usano molto e sembrano avere dei risultati”.

long covid e problemi al cuore

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