DIMMI COSA MANGI E TI DIRÒ SE AVRAI L’INFARTO – UNO STUDIO SPAGNOLO SU 5 MILA PERSONE CON SINDROME CORONARICA ACUTA EVIDENZIA CHE, INDIPENDENTEMENTE DAL PESO, NEL 71,8% DEI SOGGETTI PRESI IN ESAME PEGGIORE ERA LO STATO NUTRIZIONALE, PIÙ GRAVE ERA LA LORO PROGNOSI IN TERMINI DI MORTALITÀ O DI RISCHIO INFARTO O ICTUS – ECCO COSA SI INTENDE PER "DIETA SANA"
Maria Rita Montebelli per “il Messaggero”
Dimmi cosa mangi e ti dirò qual è il tuo rischio di andare incontro a un infarto. È il messaggio che scaturisce da uno studio pubblicato di recente su Journal of the American College of Cardiology dal professor Sergio Raposeiras Roubín e colleghi dell'Università di Vigo (Spagna) e che offre un interessante cambio di prospettiva, rispetto alla generica valutazione dello stato nutrizionale di una persona, basato solo sul verdetto della bilancia, cioè sul peso.
Questa ricerca mette in evidenza che anche le persone obese o in sovrappeso possono essere tecnicamente considerate malnutrite, dove per malnutrizione si intenda uno squilibrato apporto di nutrienti o una loro cattiva assimilazione o utilizzazione.
I PAZIENTI Lo studio spagnolo è stato condotto su oltre 5.000 persone con sindrome coronarica acuta (una definizione-ombrello sotto la quale vanno tutte le malattie delle coronarie, dall'angina instabile all'infarto), che sono state tutte sottoposte ad un'attenta valutazione dello stato nutrizionale. In questo modo è stato possibile evidenziare che, indipendentemente dal peso, il 71,8% di loro rientrava nei parametri della malnutrizione e che peggiore era lo stato nutrizionale, più grave era la loro prognosi in termini di mortalità o di rischio di comparsa di un nuovo infarto o di un ictus.
Durante un periodo di osservazione medio di 3,6 anni, il 16,4% di questi pazienti è deceduto e oltre il 20,7% ha avuto un nuovo evento cardiovascolare. La malnutrizione è dunque molto frequente tra le persone con sindrome coronarica acuta e non deve ingannare l'aspetto esterno: in questo studio, almeno la metà dei soggetti malnutriti era in sovrappeso o obeso, anche se questa condizione si rintraccia più spesso in chi è sottopeso.
E i chili di troppo non offrono in genere alcuna garanzia di qualità del cibo ingerito, anzi. Ma cosa si intende per una dieta sana? Mangiare bene significa focalizzarsi sui legumi e sulle verdure, scegliere carni bianche, pesce, cereali integrali e frutta a guscio. Semaforo verde anche per l'olio d'oliva e per un occasionale bicchiere di vino rosso o un pezzetto di cioccolata fondente. Bene i pesci ricchi di omega-3, (grassi amici del cuore), come salmone, tonno, maccarello, trota, aringa. Una manciata di mandorle o di noci nutre in modo sano, aiutando tra l'altro a tenere a bada la fame.
Ricchi di fitonutrienti sono i mirtilli, le fragole, i lamponi, ottimi tra l'altro da aggiungere ai cereali della colazione (meglio se integrali) o allo yogurt. Fagioli e lenticchie, oltre ad essere buoni, sono una preziosa fonte di vitamine del gruppo B e minerali.
IL COLESTEROLO Il vino rosso, consumato con moderazione (non più di un bicchiere al giorno) e se non si hanno problemi di peso, può essere d'aiuto nell'aumentare i livelli del colesterolo buono, l'HDL. E per aggiungere un tocco d'oriente alla dieta è perfetta anche la soia, consumata come tofu o come edamame.
Un'altra fonte di sostanze preziose, come carotenoidi e fibre, sono gli ortaggi colorati, dalle carote, ai pomodori, ai peperoni, alle patate dolci. E naturalmente non devono mai mancare a tavola le verdure (bieta, spinaci, broccoli, asparagi), da consumare in insalata ma anche aggiunti a qualsiasi panino, per fare un pieno di vitamina C, E, potassio, folati, calcio e tante fibre. E infine la frutta.
Arance, melone, papaya assicurano un carico di beta-carotene, potassio, magnesio e fibre. Fai che il cibo sia la tua medicina, esortava Ippocrate di Kos già quattro secoli prima della nascita di Cristo. E il professor Andrew Freeman del National Jewish Health di Denver (Usa), in un editoriale di commento allo studio spagnolo pubblicato su JACC, esorta dunque i medici a dotarsi dello strumento più efficace nella battaglia contro le malattie cardiovascolari: una medicina basata su una corretta alimentazione e un sano stile di vita.