mose venezia

UN DISASTRO CHIAMATO “MOSE” - L’ENORME OPERA, COSTATA FINORA 5,5 MILIARDI DI EURO, E’ PIENA DI DANNI DA RIPARARE - PRIMA LE SABBIE E I DETRITI SUI CASSONI, POI LA CORROSIONE DELLE CERNIERE E TENSIONATORI, ADESSO I “BUCHI” SUI TUBI SOTT’ACQUA – IL CONSORZIO “NUOVA VENEZIA”: “CHI HA FATTO I DANNI LI RIPAGHERÀ” (INTANTO PAGA LO STATO, CIOE’ NOI)

Alberto Vitucci per http://nuovavenezia.gelocal.it

 

IL FORO NEI TUBI DEL MOSE

«Il primo gennaio chiederemo al governo che ci assegni i finanziamenti residui, accantonati dal ministero del Tesoro. In questi anni si sono accumulati centinaia di milioni di euro, ce ne spettano subito almeno un centinaio. Con quelli potremo finanziare gli interventi più urgenti di riparazione».

 

Così il commissario straordinario che governa il Consorzio Venezia Nuova, l’avvocato napoletano Giuseppe Fiengo, risponde alle nuove emergenze di questi giorni. I tubi che portano l’aria compressa all’interno dei cassoni nel sistema Mose, come ha rivelato la Nuova, sono danneggiati.

 

Ossidazioni in superficie e danni evidenti che devono essere riparati. Una delle tante criticità che emergono dal fondo della grande opera, fin qui costata 5 miliardi e mezzo di euro. Prima le sabbie e i detriti sui cassoni, poi la corrosione di alcuni elementi come le cerniere e i tensionatori, le vernici. Adesso i «buchi» sui tubi sott’acqua.

 

CANTIERE DEL MOSE

Danno evidente, segnalato al Consorzio dagli stessi tecnici che vigilano sulla tenuta del sistema. In parte già installato ma non ancora funzionante.

 

Per tenerlo in vita c’è bisogno non soltanto di completare alla svelta i lavori, che già sono in ritardo di dieci anni. Ma anche di cominciare la manutenzione prima che tutto collassi. Le paratoie già messe sott’acqua – come le 20 di Treporti e le 18 più grandi di Malamocco – devono essere sollevate e monitorate. Altrimenti sarà tutto da rifare. «E sarà quella la differenza», ha scritto nei giorni scorsi il presidente del Provveditorato alle Opere pubbliche Roberto Linetti al ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio, «la differenza tra l’aver completato una grande opera e avere invece costruito solo uno strumento di corruzione».

 

venezia progetto mose cantieri x

Ma per riparare i guai e cominciare la “manutenzione” ci vogliono soldi. Il governo ha stanziato con la Finanziaria altri 221 milioni di euro per completare l’opera, qualche residuo è stato assegnato da l Provveditore e dai commissari alle imprese per continuare i lavori in Arsenale.

 

Ma adesso le necessità economiche aumentano. Solo per riparare i tubi, salvo altri imprevisti, saranno necessari 3 milioni di euro.

 

Da dove recuperarli? Fiengo è fiducioso. Negli ultimi anni si sono accumulati molte centinaia di milioni di euro come interessi non pagati», spiega, «il meccanismo dei mutui prevedeva che gli interessi fossero pagati dallo Stato alle banche con le rate. Ma i tassi sono cambiati. E gli interessi dalla doppia cifra si sono ridotti di molto. Nella sostanza significa centinaia di milioni già messi a bilancio risparmiati».

mose venezia N

 

Da lì, dice Fiengo, si dovrà attingere per far ripartire i cantieri.

 

La prima cosa da fare è quella di riparare i danni e le cosiddette “criticità”. In qualche caso lavori fatti «non a regola d’arte» per cui adesso imprese e nuovi amministratori del Consorzio si trovano di fronte in Tribunale.

 

Decine di milioni di contenziosi che pesano. E la tentazione, come ha segnalato Linetti al ministero, che le stesse imprese vogliano abbandonare l’incarico e andarsene. «Non è possibile», dice Fiengo, «chi ha progettato e fatto i lavori deve garantire il funzionamento del sistema. È anche una questione di responsabilità».

 

foto aerea mose venezia

La gestione, quantificata in almeno 80 milioni l’anno, dovrà essere messa a gara come impongono le nuove regole e la trasparenza. Ma pare difficile che il Mose possa camminare da solo, senza l’aiuto di chi lo ha costruito».

Ultimi Dagoreport

vincenzo de luca elly schlein nicola salvati antonio misiani

DAGOREPORT – VINCENZO DE LUCA NON FA AMMUINA: IL GOVERNATORE DELLA CAMPANIA VA AVANTI NELLA SUA GUERRA A ELLY SCHLEIN - SULLA SUA PRESUNTA VICINANZA AL TESORIERE DEM, NICOLA SALVATI, ARRESTATO PER FAVOREGGIAMENTO DELL’IMMIGRAZIONE CLANDESTINA, RIBATTE COLPO SU COLPO: “DOVREBBE CHIEDERE A UN VALOROSO STATISTA DI NOME MISIANI, CHE FA IL COMMISSARIO DEL PD CAMPANO” – LA STRATEGIA DELLO “SCERIFFO DI SALERNO”: SE NON OTTIENE IL TERZO MANDATO, DOVRÀ ESSERE LUI A SCEGLIERE IL CANDIDATO PRESIDENTE DEL PD. ALTRIMENTI, CORRERÀ COMUNQUE CON UNA SUA LISTA, RENDENDO IMPOSSIBILE LA VITTORIA IN CAMPANIA DI ELLY SCHLEIN…

osama almasri torturatore libico giorgia meloni alfredo mantovano giuseppe conte matteo renzi elly schlein

DAGOREPORT – LA SOLITA OPPOSIZIONE ALLE VONGOLE: SUL CASO ALMASRI SCHLEIN E CONTE E RENZI HANNO STREPITATO DI “CONIGLI” E ''PINOCCHI'' A NORDIO E PIANTEDOSI, ULULANDO CONTRO L’ASSENZA DELLA MELONI, INVECE DI INCHIODARE L'ALTRO RESPONSABILE, OLTRE ALLA PREMIER, DELLA PESSIMA GESTIONE DELL’AFFAIRE DEL BOIA LIBICO: ALFREDO MANTOVANO, AUTORITÀ DELEGATA ALL’INTELLIGENCE, CHE HA DATO ORDINE ALL'AISE DI CARAVELLI DI RIPORTARE A CASA CON UN AEREO DEI SERVIZI IL RAS LIBICO CHE E' STRAPAGATO PER BLOCCARE GLI SBARCHI DI MIGLIAIA DI NORDAFRICANI A LAMPEDUSA – EPPURE BASTAVA POCO PER EVITARE IL PASTROCCHIO: UNA VOLTA FERMATO DALLA POLIZIA A TORINO, ALMASRI NON DOVEVA ESSERE ARRESTATO MA RISPEDITO SUBITO IN LIBIA CON VOLO PRIVATO, CHIEDENDOGLI LA MASSIMA RISERVATEZZA - INVECE L'ARRIVO A TRIPOLI DEL TORTURATORE E STUPRATORE DEL CARCERE DI MITIGA CON IL FALCON DELL'AISE, RIPRESO DA TIVU' E FOTOGRAFI, FUOCHI D’ARTIFICIO E ABBRACCI, HA RESO EVIDENTE IL “RICATTO” DELLA LIBIA E LAMPANTE LO SPUTTANAMENTO DEL GOVERNO MELONI - VIDEO

ursula von der leyen giorgia meloni

URSULA VON DER LEYEN, CALZATO L'ELMETTO, HA PRESO PER LA COLLOTTOLA GIORGIA MELONI - A MARGINE DEL CONSIGLIO EUROPEO INFORMALE DI TRE GIORNI FA, L’HA AFFRONTATA CON UN DISCORSO CHIARISSIMO E DURISSIMO: “CARA GIORGIA, VA BENISSIMO SE CI VUOI DARE UNA MANO NEI RAPPORTI CON TRUMP, MA DEVI PRIMA CONCORDARE OGNI MOSSA CON ME. SE VAI PER CONTO TUO, POI SONO CAZZI TUOI” – LA REAZIONE DELLA SEMPRE COMBATTIVA GIORGIA? DA CAMALEONTE: HA ABBOZZATO, SI È MOSTRATA DISPONIBILE E HA RASSICURATO URSULA ("MI ADOPERO PER FARTI INCONTRARE TRUMP"). MA IL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA NON HA ABBOCCATO, PUNTUALIZZANDO CHE C’È UNA DIFFERENZA TRA IL FARE IL "PONTIERE" E FARE LA "TESTA DI PONTE" – IL “FORTINO” DI BRUXELLES: MACRON VUOLE “RITORSIONI” CONTRO TRUMP, MERZ SI ALLONTANA DAI NAZISTI “MUSK-ERATI” DI AFD. E SANCHEZ E TUSK…

elly schlein almasri giuseppe conte giorgia meloni

DAGOREPORT - BENVENUTI AL GRANDE RITORNO DELLA SINISTRA DI TAFAZZI! NON CI VOLEVA L’ACUME DI CHURCHILL PER NON FINIRE NELLA TRAPPOLA PER TOPI TESA ALL'OPPOSIZIONE DALLA DUCETTA, CHE HA PRESO AL BALZO L’ATTO GIUDIZIARIO RICEVUTO DA LO VOI PER IL CASO ALMASRI (CHE FINIRÀ NELLA FUFFA DELLA RAGION DI STATO) PER METTERE SU UNA INDIAVOLATA SCENEGGIATA DA ‘’MARTIRE DELLA MAGISTRATURA’’ CHE LE IMPEDISCE DI GOVERNARE LA SUA "NAZIONE" - TUTTE POLEMICHE CHE NON GIOVANO ALL’OPPOSIZIONE, CHE NON PORTANO VOTI, DATO CHE ALL’OPINIONE PUBBLICA DEL TRAFFICANTE LIBICO, INTERESSA BEN POCO. DELLA MAGISTRATURA, LASCIAMO PERDERE - I PROBLEMI REALI DELLA “GGGENTE” SONO BEN ALTRI: LA SANITÀ, LA SCUOLA PER I FIGLI, LA SICUREZZA, I SALARI SEMPRE PIÙ MISERI, ALTRO CHE DIRITTI GAY E ALMASRI. ANCHE PERCHE’ IL VERO SFIDANTE DEL GOVERNO NON È L’OPPOSIZIONE MA LA MAGISTRATURA, CONTRARIA ALLA RIFORMA DI PALAZZO CHIGI. DUE POTERI, POLITICO E GIUDIZIARIO, IN LOTTA: ANCHE PER SERGIO MATTARELLA, QUESTA VOLTA, SARÀ DURA...