cocaina narcos chapo

SOTTO A CHI COCA! DOPO LA CATTURA DI “EL CHAPO” E DI MIGUEL BASTIDAS BRAVO, LA GUERRA AI NARCOS METTE NEL MIRINO DARIO USUGA, DETTO “OTONIEL”, E ISMAEL ZAMBADA CONOSCIUTO COME “EL MAYO” - DALLA COLOMBIA AL MESSICO, IL BUSINESS DELLA COCAINA VALE 320 MILIARDI L’ANNO

Sara Gandolfi  e Guido Olimpio per il “Corriere della Sera”

 

MIGUEL BASTIDAS BRAVO MIGUEL BASTIDAS BRAVO

Il 14 gennaio la polizia colombiana ha (ri)catturato Miguel Antonio Bastidas Bravo, alias «La Gargola» o «Capo del Sur» nella città di Calì. E’ il leader di un gruppo di narcotrafficanti conosciuti come «La Constru»: coordinava le spedizioni di cocaina attraverso i dipartimenti di Putumayo e Nariño, lungo la costa del Pacifico, fino al Messico.

 

MIGUEL BASTIDAS BRAVOMIGUEL BASTIDAS BRAVO

Da lui passavano 2000 kg di cocaina al mese. Per uno che viene arrestato, decine di altri però sono pronti a prendere il suo posto. E, soprattutto, restano alla macchia i due «most wanted» della Dea (dopo la cattura del messicano «El Chapo» Guzmán l’8 gennaio): Dario Antonio Usuga, alias «Otoniel», capo degli Urabeños, la più potente organizzazione criminale della Colombia, e Ismael Zambada Garcia, alias «El Mayo», probabile successore di «El Chapo», alla guida del Cartello di Sinaloa. Su entrambi pende una taglia Usa da 5 milioni di dollari.

 

L'ARRESTO DI EL CHAPOL'ARRESTO DI EL CHAPO

Il Messico resta il principale porto di transito e ingresso della cocaina prodotta nei Paesi andini e venduta negli Stati Uniti. E la Colombia è il maggior produttore di coca illegale, anche se negli ultimi anni sono aumentate le spedizioni «dirette» dal Perù e dalla Bolivia verso l’Europa, secondo l’agenzia dell’Onu contro droghe e crimine (Unodc).

 

Quello della droga è un business da 320 miliardi di dollari l’anno, che arricchisce perlopiù i grandi cartelli del crimine organizzato. «E la produzione di coca, nell’ultimo decennio è rimasta di fatto stabile», avverte Ilona Szabo de Carvalho, coordinatrice della Global Commission on drug policy.

 

ISMAEL ZAMBADA ISMAEL ZAMBADA

Nell’ultimo rapporto la Dea americana indica come principale minaccia i cartelli messicani, presenti ormai in modo esteso in dozzine di città Usa e parte di un network che si estende molto più a sud. Spesso sono loro a rifornire direttamente bande colombiane e dominicane attive sul territorio statunitense e che hanno il compito dello smercio.

 

Oltre a Sinaloa e ai Los Zetas, l’anti droga Usa segue da vicino le mosse del Cartello Jalisco Nueva Generación, paragonato per modus operandi (video, esecuzioni, propaganda sul web) all’Isis. Washington, in questi ultimi due anni, ha innalzato il livello di cooperazione con il Messico, fornendo tecnologia, mezzi, intelligence e continua l’assistenza alla Colombia.

 

Gangster e i «Fronti» Farc (Forze armate rivoluzionarie) restano il pericolo maggiore, spesso legato a organizzazioni che hanno basi lungo l’asse centro-americano e nei Caraibi. Puerto Rico e la Repubblicana dominicana sono considerati passaggi critici di una filiera che spedisce dalla coca all’eroina. Sempre intenso l’uso dei go-fast, i veloci motoscafi dei contrabbandieri, e dei narco-sub, semisommergibili costruiti dai guerriglieri nella giungla.

DARIO USUGADARIO USUGA

 

In Colombia, almeno 60 mila famiglie coltivano la coca e neppure le istituzioni si fanno molte illusioni, benché la fine della produzione illegale sia uno dei punti chiave dei negoziati di pace in corso all’Avana tra il governo e le Farc, dopo mezzo secolo di guerra interna. Secondo Unodc, l’area coltivata a droga è aumentata del 44% nel 2014.

 

«La Colombia non sarà mai un Paese a coca zero», avverte una fonte del ministero dell’Agricoltura, che chiede l’anonimato. I guerriglieri sono implicati in tutte le fasi del narco-business, dalla produzione al traffico: gli esperti stimano che in questo modo incassino 500- 600 milioni di dollari l’anno.

 

molti mochileros muoiono nel trasporto di cocainamolti mochileros muoiono nel trasporto di cocaina

In Perù, produttore numero due di coca al mondo, in agosto il Congresso ha autorizzato l’abbattimento dei velivoli sospetti — come ha di recente fatto il neopresidente argentino Mauricio Macri — ma il ponte aereo che collega le piste clandestine nella valle Vraem al mercato dei narcotrafficanti non si è mai fermato. Infine, la Bolivia: è lo Stato che registra negli ultimi anni la riduzione più drastica nella produzione illegale di cocaina attraverso un sistema di controllo comunitario, noto come «Coca sì, cocaina no»: nel 2015 sono stati distrutti 11.000 ettari «fuorilegge», ma è legale la coltivazione di un «cato» (40 metri x 40) a persona, ufficialmente per uso personale.

 

 

corriere della cocaina in perucorriere della cocaina in peruEcstasy e cocaina piu usate in Europa che in oriente Ecstasy e cocaina piu usate in Europa che in oriente avocado ripieno di cocainaavocado ripieno di cocaina

 

Ultimi Dagoreport

donald trump elon musk vincenzo susca

“L'INSEDIAMENTO DI TRUMP ASSUME LE SEMBIANZE DEL FUNERALE DELLA DEMOCRAZIA IN AMERICA, SANCITO DA UNA SCELTA DEMOCRATICA” - VINCENZO SUSCA: “WASHINGTON OGGI SEMBRA GOTHAM CITY. È DISTOPICO IL MONDO DELLE ARMI, DEI MURI, DELLA XENOFOBIA, DEL RAZZISMO, DELL’OMOFOBIA DI ‘MAGA’, COME  DISTOPICHE SONO LE RETI DIGITALI NEL SOLCO DI ‘X’ FITTE DI FAKE NEWS, TROLLS, SHITSTORM E HATER ORDITE DALLA TECNOMAGIA NERA DI TRUMP E MUSK - PERSINO MARTE E LO SPAZIO SONO PAESAGGI DA SFRUTTARE NELL’AMBITO DELLA SEMPRE PIÙ PALPABILE CATASTROFE DEL PIANETA TERRA - IL SOGNO AMERICANO È NUDO. SIAMO GIUNTI AL PASSAGGIO DEFINITIVO DALLA POLITICA SPETTACOLO ALLA POLITICIZZAZIONE DELLO SPETTACOLO. UNO SPETTACOLO IN CUI NON C’È NIENTE DA RIDERE”

ursula von der leyen giorgia meloni donald trump friedrich merz

DAGOREPORT – HAI VOGLIA A FAR PASSARE IL VIAGGIO A WASHINGTON DA TRUMP COME "INFORMALE": GIORGIA MELONI NON PUÒ SPOGLIARSI DEI PANNI ISTITUZIONALI DI PREMIER (INFATTI, VIAGGIA SU AEREO DI STATO) – LA GIORGIA DEI DUE MONDI SOGNA DI DIVENTARE IL PONTE TRA USA E UE, MA URSULA E GLI EUROPOTERI MARCANO LE DISTANZE: LA BENEDIZIONE DI TRUMP (“HA PRESO D’ASSALTO L’EUROPA”) HA FATTO INCAZZARE IL DEEP STATE DI BRUXELLES – IL MESSAGGIO DEL PROSSIMO CANCELLIERE TEDESCO, MERZ, A TAJANI: "NON CI ALLEEREMO MAI CON AFD" (I NEONAZISTI CHE STASERA SIEDERANNO ACCANTO ALLA MELONI AD APPLAUDIRE IL TRUMP-BIS), NE' SUI DAZI ACCETTEREMO CHE IL TRUMPONE TRATTI CON I SINGOLI STATI DELL'UNIONE EUROPEA..."

paolo gentiloni francesco rutelli romano prodi ernesto maria ruffini elly schlein

DAGOREPORT - COSA VOGLIONO FARE I CENTRISTI CHE SI SONO RIUNITI A MILANO E ORVIETO: UNA NUOVA MARGHERITA O RIVITALIZZARE LA CORRENTE RIFORMISTA ALL’INTERNO DEL PD? L’IDEA DI FONDARE UN PARTITO CATTO-PROGRESSISTA SEMBRA BOCCIATA - L’OBIETTIVO, CON L’ARRIVO DI RUFFINI E DI GENTILONI, È RIESUMARE L’ANIMA CATTOLICA NEL PARTITO DEMOCRATICO – IL NODO DEL PROGRAMMA, LA RICHIESTA DI PRODI A SCHLEIN E IL RILANCIO DI GENTILONI SULLA SICUREZZA – UN’ALTRA ROGNA PER ELLY: I CATTO-DEM HANNO APERTO AL TERZO MANDATO PER GOVERNATORI E SINDACI…

giorgia meloni daniela santanche galeazzo bignami matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT - ‘’RESTO FINCHÉ AVRÒ LA FIDUCIA DI GIORGIA. ORA DECIDE LEI”, SIBILA LA PITONESSA. ESSÌ, LA PATATA BOLLENTE DEL MINISTRO DEL TURISMO RINVIATO A GIUDIZIO È SUL PIATTO DELLA DUCETTA CHE VORREBBE PURE SPEDIRLA A FARE LA BAGNINA AL TWIGA, CONSCIA CHE SULLA TESTA DELLA “SANTA” PENDE ANCHE UN EVENTUALE PROCESSO PER TRUFFA AI DANNI DELL’INPS, CIOÈ DELLO STATO: UNO SCENARIO CHE SPUTTANEREBBE INEVITABILMENTE IL GOVERNO, COL RISCHIO DI SCATENARE UN ASSALTO DA PARTE DEI SUOI ALLEATI AFFAMATI DI UN ''RIMPASTINO'', INDIGERIBILE PER LA DUCETTA - DI PIU': C’È ANCORA DA RIEMPIRE LA CASELLA RESA VACANTE DI VICE MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, OCCUPATA DA GALEAZZO BIGNAMI…

donald trump joe biden benjamin netanyahu

DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI ECONOMICA, POTERI TRADIZIONALI E GUERRA VANNO A SCIOGLIERSI DENTRO L’AUTORITARISMO RAMPANTE DELLA TECNODESTRA DEI MUSK E DEI THIEL, LA SINISTRA È ANNICHILITA E IMPOTENTE - UN ESEMPIO: L’INETTITUDINE AL LIMITE DELLA COGLIONERIA DI JOE BIDEN. IL PIANO DI TREGUA PER PORRE FINE ALLA GUERRA TRA ISRAELE E PALESTINA È SUO MA CHI SI È IMPOSSESSATO DEL SUCCESSO È STATO TRUMP – ALL’IMPOTENZA DEL “CELOMOLLISMO” LIBERAL E BELLO, TUTTO CHIACCHIERE E DISTINTIVO, È ENTRATO IN BALLO IL “CELODURISMO” MUSK-TRUMPIANO: CARO NETANYAHU, O LA FINISCI DI ROMPERE I COJONI CON ‘STA GUERRA O DAL 20 GENNAIO NON RICEVERAI MEZZA PALLOTTOLA DALLA MIA AMMINISTRAZIONE. PUNTO! (LA MOSSA MUSCOLARE DEL TRUMPONE HA UN OBIETTIVO: IL PRINCIPE EREDITARIO SAUDITA, MOHAMMED BIN SALMAN)