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“ECCO PERCHÉ DOVREBBE ESSERCI L’EUTANASIA” – UNA 27ENNE AUSTRALIANA, AFFETTA DA DISTROFIA MUSCOLARE DEI CINGOLI, PUBBLICA SU INSTAGRAM GLI EFFETTI NEGATIVI DELLA SUA MALATTIA GENETICA PER SPINGERE IL GOVERNO A LEGALIZZARE IL SUICIDIO ASSISTITO – SUI SOCIAL HA 13 MILIONI DI FOLLOWER, MA LEI PRECISA: “NON VOGLIO ISPIRARE NESSUNO. VOGLIO SOLO NON SOPPORTARE ANNI DI DOLORE E SOFFERENZA…”

Da "www.notizie.it"

 

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In Australia una 17enne pubblica su Instagram gli effetti negativi della sua malattia genetica per spingere il governo a legalizzare l'eutanasia.

 

Holly Warland, una ragazza affetta da undici anni da distrofia muscolare dei cingoli, documenta su Instagram gli effetti della sua malattia genetica rara che le toglie ogni giorno un po’ di energia e di vita. E di conseguenza, anche la speranza. La 27enne australiana vuole infatti che l’eutanasia venga legalizzata perché, spiega, prima di morire lei dovrebbe sopportare “anni di dolore e di sofferenza”.

 

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“La mia sfortuna è che questa malattia renderà probabilmente invivibile la mia vita e voglio avere l’opportunità di andarmene quando sarò pronta. È la mia unica opzione umana. Potrei aspettare di morire naturalmente ma ci vorrebbero anni e anni di dolore e sofferenza” dichiara Holly Warland, una 27enne australiana affetta da distrofia muscolare dei cingoli.

 

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La giovane ha oltre 13mila follower su Instagram e non perché ha mostrato che anche con un disabilepuò essere felice. “Non volevo essere una fonte d’ispirazione e così con Luke (il suo fidanzato, ndr) ho deciso di scattare qualche foto del mio corpo nudo e di postarle online in maniera che la gente potesse vedere i veri effetti della disabilità“, racconta la ragazza su Boredpanda.com.

 

L’obiettivo era quello di documentare gli effetti negativi della malattia per spingere il governo dell’Australia a legalizzare l’eutanasia.

 

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“Quello che era nato come un modo per sfogare la mia frustrazione si è trasformato in una finestra per quanti non hanno e mai avranno a che fare con una disabilità fatale nella propria vita”, spiega Holly Warland.

 

La 27enne infatti collabora con un’associazione locale a favore del suicidio assistito e dell’eutanasia. Nonostante questo, la ragazza chiede a tutti di amare con maggior fervore la propria vita e se la prende con chi si lamenta anche se ha “un corpo funzionante”.

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