BAGAGLIO A MANO? NO: BAGAGLIO UMANO! - UN ERITREO HA TENTATO DI PASSARE IL CONFINE TRA L’ITALIA E LA SVIZZERA CHIUSO IN UNA VALIGIA: BECCATO A CHIASSO - L’UOMO, RANNICCHIATO COME UN CONTORSIONISTA, RISCHIAVA IL SOFFOCAMENTO
Claudio Del Frate per “Corriere.it”
Come il bambino fermato un anno fa a Melilla nascosto in una valigia: passare il confine infilandosi in uno spazio angusto con doti da contorsionista è il tentativo messo in atto da un immigrato eritreo che è stato scoperto al valico ferroviario di Chiasso dalle guardie di confine elvetiche.
La notizia, anticipata da ilgiornale.it è stata successivamente confermata da fonti della polizia svizzera, la quale nelle ultime settimane sta assistendo a un boom dei tentativi di passaggio del confine dall’Italia da parte di migranti arrivati sulla penisola con i barconi del Mediterraneo.
L’uomo, un ventunenne era salito su un convoglio diretto in Svizzera alla stazione centrale di Milano in compagnia di un connazionale. Alla frontiera di Chiasso gli agenti hanno effettuato un controllo mirato proprio al contrasto dell’immigrazione clandestina; hanno riscontrato che il primo eritreo non aveva i documenti in regola e hanno ispezionato poi il trolley che l’africano portava con sè.
Il peso e l’insolito gonfiore della valigia hanno ulteriormente insospettito le guardie che hanno portato il trolley sulla banchina della stazione facendo la sorprendente scoperta.
Rannicchiato all’interno, con il rischio anche di soffocamento, c’era l’altro eritreo. Entrambi gli immigrati sono stati respinti dopo le formalità di rito verso l’Italia. Come detto, i tentativi di ingresso in Svizzera dall’Italia sono cresciuti in maniera esponenziale in questo inizio d’estate. Secondo i dati forniti dal Corpo delle guardie di confine di Chiasso nell’ultima settimana le persone «intercettate» in Canton Ticino sono state 1044 , quasi tutti cittadini etiopi o eritrei.
La metà circa di questi sono stati rimandati subito in Italia in base alla convenzione di Dublino, per gli altri (che non erano ancora stati sottoposti ad alcuna identificazione) sono state avviate le pratiche per la richiesta di asilo politico sul territorio elvetico. Nel mese precedente gli ingressi in Ticino dall’Italia di immigrati erano stati 790.