“FRA, SE NON SCAPPAVA LO SOTTERRAVI” - UN 25ENNE DI VENARIA, IN PROVINCIA DI TORINO, È STATO INCAPPUCCIATO E PESTATO A SANGUE PER UNA NOTTE: È RIUSCITO A SALVARSI LANCIANDOSI DA UN’AUTO IN CORSA E NASCONDENDOSI NELL’ANDRONE DI UN PALAZZO - PER MESI L’IDENTITÀ IL RAGAZZO SI È RIFIUTATO DI RIVELARE L’IDENTITÀ DEI SUOI AGUZZINI CHE LO HANNO MASSACRATO PER UN DEBITO DI DROGA: “SONO GENTE SPESSA, HO PAURA” - MA ORA I CARABINIERI HANNO ARRESTATO TRE VENTENNI CON PRECEDENTI CHE…
Estratto dell'articolo di Gianni Giacomino per www.lastampa.it
Era lo scorso ottobre e i carabinieri del nucleo operativo di Venaria (Torino) stavano indagando su una serie di furti nelle scuole cittadine. Raid dove erano stati rubati tablet, pc e soldi dai distributori automatici di bevande e snack. Improvvisamente si trovano a fare i conti con un’altra storia che corre parallela alle razzie, una trentina in tutto per diverse migliaia di euro di bottino.
Un 25enne di Venaria, all’alba del 29 ottobre viene soccorso nell’androne di un palazzo di Lanzo (Torino), dove si è rifugiato dopo essere sfuggito ai suoi aguzzini. Che lo avevano incappucciato con un sacco nero e massacrato di botte per tutta la notte. Probabilmente per un debito di droga. Il 25enne, che era stato «prelevato» a Venaria la sera prima, e caricato in macchina, si è salvato gettandosi dall’auto in corsa, nei pressi della galleria di Lanzo.
Poi è scappato in ciabatte, si è nascosto in mezzo alle macchine in sosta e ha raggiunto un palazzo dove ha chiesto aiuto prima di essere recuperato dai medici e dagli infermieri del 118 che lo avevano trasportato all’ospedale di Ciriè.
Ma di quei tre dai quali era stato sequestrato, preso a pugni e a schiaffi per una notte intera, non ha mai fatto i nomi: «Sono gente spessa, ho paura».
Ci hanno pensato i carabinieri della Compagnia di Venaria. I militari, coordinati dalla pm della Procura di Ivrea Valentina Bossi, dopo una serie di accertamenti hanno arrestato Giovanni Arabia, 26 anni, Erik Divina, 24 anni e Giulio Maggio, 20 anni. Tutti e tre con precedenti. Quest’ultimo, qualche giorno dopo il sequestro, durante una conversazione si rivolge a Divina: «Lo ammazzavi eh quella sera fra....se non scappava lo sotterravi». […]Secondo gli investigatori i tre che sono finiti in carcere, a parte essere dei consumatori di cocaina, avrebbero voluto prendersi una bella fetta dello spaccio in città. […]