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NON PRIVATECI DELLA PRIVACY! - IL GARANTE PER PROTEZIONE DEI DATI PERSONALI DETTA LE REGOLE A "OPENAI" PER REINTRODURRE "CHATGPT" NEL NOSTRO PAESE - L'AZIENDA PRODUTTRICE DOVRÀ ASSICURARE TRASPARENZA SULL’UTILIZZO DEI DATI PERSONALI, PERMETTERE ALLE PERSONE DI ESCLUDERE LE PROPRIE INFORMAZIONI SENSIBILI DALL’ADDESTRAMENTO DEGLI ALGORITMI, CORREGGERE O CANCELLARE LE RISPOSTE INESATTE SUL LORO CONTO E VERIFICARE L’ETÀ DEGLI UTENTI…

chatgpt

Estratto dell'articolo di Filippo Santelli per “la Repubblica”

 

ChatGpt, la super intelligenza artificiale bloccata in Italia dal 31 marzo, potrebbe riaccendersi presto. A patto che OpenAI, la società che l’ha creata, si adegui alle prescrizioni inviatele ieri dal Garante per la privacy: assicurare trasparenza sull’utilizzo dei dati personali, permettere alle persone di escludere le proprie informazioni sensibili dall’addestramento degli algoritmi, correggere o cancellare le risposte inesatte sul loro conto, verificare l’età degli utenti.

 

LA RISPOSTA DI CHATGPT A CHI CHIEDE DEL GARANTE DELLA PRIVACY

 Il Garante ha fissato al 30 aprile il termine per queste correzioni […] La palla passa quindi alla società americana, che a più riprese si è detta disposta a trovare una soluzione.

 

chatgpt 2

Le prescrizioni riguardano sia le persone che utilizzano ChatGpt sia quelle che non lo utilizzano[…] Per prima cosa quindi il Garante chiede a OpenAI di affiggere sul sito un’informativa sull’utilizzo dei dati. La società dovrà poi promuovere entro il 15 maggio, a proprie spese, una campagna di comunicazione sui media.

 

open al chat gpt

Un secondo punto riguarda il diritto delle persone, utenti o non utenti, di far correggere risposte inesatte sul proprio conto. […] Di fronte a una richiesta di rettifica, che spetta al diretto interessato, il Garante impone a OpenAI di correggere le informazioni, o se non è possibile di cancellarle.

 

Quanto ai dati personali usati per addestrare gli algoritmi, nel caso di persone che non utilizzano ChatGpt la prescrizione è semplice: OpenAI deve dar loro la possibilità di “tirarsi fuori”, opponendosi all’impiego delle informazioni. Con gli utenti invece il Garante vuole che la società riveda la base giuridica del rapporto.

 

CHATGPT

Oggi è un “contratto” in cui le persone, dialogando con l’AI, cedono i propri dati; in futuro dovrà esserci una richiesta di consenso — sempre ritirabile — oppure il cosiddetto “legittimo interesse”, la forma usata anche dai motori di ricerca. Infine, i minori: per ora il Garante si accontenta che ChatGpt chieda l’età a chi si registra, escludendo gli under 13, ma poiché questo filtro è aggirabile barando sulla data di nascita, vuole entro il 30 settembre un sistema di verifica.

 

Dopo l’affondo del Garante e la decisione di OpenAI di interrompere il servizio, si profila dunque una soluzione. […]

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