genova via porro ponte morandi viadotto

MENO “PILE” PER TUTTI – A GENOVA È INIZIATO L’ABBATTIMENTO DELLA CASA DI VIA PORRO 10, IL PRIMO DEI PALAZZI SOTTO IL PONTE MORANDI CHE SARANNO ABBATTUTI PRIMA DELLA DEMOLIZIONE DELLE PILE 10 E 11, CHE AVVERRÀ CON ESPLOSIVI – OLTRE ALLE POLVERI, C’È UN’ALTRA QUESTIONE: I PILONI CADREBBERO SUL TERRENO DEL PARCO FERROVIARIO, CHE CONTIENE AMIANTO E ALTRE SOSTANZE CANCEROGENE… – VIDEO

 

Bruno Viani per www.ilsecoloxix.it

 

demolizione palazzo via porro 10, sotto ponte morandi 5

Alle 16,30 è iniziato l'abbattimento della casa al civico 10 di via Porro, il primo dei palazzi sotto il ponte che saranno abbattuti prima della demolizione delle pile 10 e 11 che avverrà con esplosivi. In azione una gru dotata di pinza idraulica della impresa Omini, una delle aziende dell'Ati di demolitori. Un `cannone´ sta sparando acqua nebulizzata sul palazzo per contenere le polveri.

 

In mattinata si erano svolte le operazioni preliminari per l'abbattimento del primo palazzo che si trova sotto ai resti dell'ex viadotto Morandi, quello di via Porro 10: come annunciato, si procede in modo "meccanico", dunque senza utilizzare l'esplosivo; le demolizioni dovrebbero andare avanti per tutta questa settimana.

 

demolizione palazzo via porro 10, sotto ponte morandi 4

Sul posto, a metà mattinata, sono arrivate le grandi gru che saranno utlizzate per i lavori e sono state allestite alcune barriere protettive; via Fillak è chiusa, e alcuni camion hanno depositato grandi contenitori per raccogliere le ultime masserizie ancora presenti all'interno delle palazzine interessate dalla demolizione.

un messaggio lasciato nel palazzo di via porro 10

 

Per limitare la diffusione delle polveri vengono utilizzati nebulizzatori d'acqua; nei giorni scorsi, le abitazioni sono state svuotate di tutti i beni che gli sfollati non hanno potuto portare via (elettrodomestici e arredi) e sono state "bonificate" dall'amianto.

 

Nuovo test per l'esplosivo per le "pile"

Sempre oggi sono iniziati come da programma, i test nella ex cava dei Camaldoli, sulle alture del capoluogo ligure, per valutare le misure da adottare al fine di limitare gli effetti dell'esplosione che dovrebbe distruggere le "pile" 10 e 11 dell'ex viadotto Morandi, identiche alla 9, crollata il 14 agosto 2018 provocando la morte di 43 persone.

 

demolizione palazzo via porro 10, sotto ponte morandi

I tecnici dell'azienda incaricata della demolizione con esplosivo devono cercare di capire come un "muro" d'acqua possa contenere le polveri causate dal collasso delle "pile", provocato dalle microcariche di dinamite.

 

Chieste nuove indagini sull'uso dell'esplosivo

giovanni toti marco bucci ponte morandi

Intanto, però, il comitato Liberi cittadini di Certosa e l'Osservatorio nazionale Amianto (Ona) hanno integrato per la seconda volta l'esposto-querela presentato in Procura lo scorso 20 febbraio per chiedere maggiori controlli sull'uso degli esplosivi in relazione alla demolizione dell'ex viadotto: nel documento, il comitato chiede «l'apertura di nuove indagini sull'uso dell'esplosivo per l'abbattimento delle "pile" 10 e 11». Secondo l'Ona e il comitato, «la popolazione, nonostante la presenza di date ufficiose riguardo l'esplosione del ponte, non è stata messa a conoscenza adeguatamente di questa intenzione e di alcuni temi connessi come l'evacuazione e lo stoccaggio e il trasporto dei detriti delle due pile fatte saltare in aria con la dinamite».

 

demolizione palazzo via porro 10, sotto ponte morandi 3

In una nota, il presidente dell'Ona, Ezio Bonanni, ha scritto che «al di là di tutte le rilevazioni e le valutazioni, temiamo ci sia un grave rischio per la salute dei cittadini e insistiamo perché venga applicato il principio di precauzione e venga rimosso alla radice ogni forma di rischio, con riferimento alle popolazioni investite del crollo del ponte»; il tema dell'amianto presente nel ponte, insomma, rende impossibile pensare a una «soglia "rischio 0"» per la popolazione dei 2 quartieri più vicini al Morandi, Certosa e Sampierdarena.

 

la demolizione del palazzo in via porro 10 a genova 2

Gli enormi piloni del ponte, inoltre, andrebbero a cadere sul terreno del Parco Ferroviario, contenente amianto e altre sostanze cancerogene, così come dimostrano le analisi effettuate sul pietrisco dalla stessa struttura commissariale.

 

Bucci: sarò il primo a passare dopo la demolizione

demolizione palazzo via porro 10, sotto ponte morandi 2

Per fugare anche questi ultimi dubbi, il sindaco di Genova, Marco Bucci, ha detto a fine mattinata che «sarò il primo a entrare nella zona dopo l'esplosione che demolirà le "pile", per dimostrare che va tutto bene», ribadendo che «per adesso la "best option" per la demolizione del ponte è il 24 giugno: lo sgombero sarà dalle 7 alle 22, prevediamo l'esplosione tra le 9.30 e le 10 di mattina. L'invito ai cittadini è stare fuori Genova se hanno la possibilità. Per chi non può, garantiremo un ricovero e i pasti e ci sarà la possibilità del rientro (nelle case della zona, ndr) verso le 22».

 

Il primo cittadino (e commissario alla ricostruzione) ha anche ricordato che «prevediamo tantissime misure per ridurre il rischio polveri: l'acqua sarà erogata prima dell'esplosione per fare una "cascata" iniziale, poi sarà gettata sotto, i detriti cadranno sulle "trincee" d'acqua; infine, le lance spareranno acqua a contorno. Le simulazioni prevedono che dopo 4 ore dall'esplosione ci sarà lo stesso livello di polveri rispetto a prima dell'esplosione. Ma noi faremo rientrare la gente dopo 12 ore».

 

Incidente probatorio, sollevate alcune eccezioni

proteste genova valpolcevera 4

Ancora: la giornata di oggi è anche quella dell'udienza in cui oggi il giudice per le indagini preliminari, Angela Maria Nutini, dovrebbe decidere quali quesiti della Procura entreranno nel secondo incidente probatorio, quello che deve chiarire le cause e le responsabilità del crollo (il primo, ancora in corso, è per valutare lo stato di salute del viadotto): sono 40 i quesiti che ripercorrono la "vita" del Morandi, dallo studio del progettista agli allarmi sul deterioramento dello stesso ingegnere dopo la costruzione, dalle analisi di Autostrade ai controlli del ministero, dai suggerimenti per il monitoraggio lanciati dal Politecnico di Milano al progetto di retrofitting presentato da Aspi, che il 2 febbraio 2018 il ministero sottopone al comitato di esperti e che sarà approvato il 6 giugno 2018 per essere "cantierabile" in autunno, attività vanificata dal crollo.

GIOVANNI CASTELLUCCI

 

L'avvocato Paola Severino, ex ministro della Giustizia, che difende l'ex Ad di Autostrade, Giovanni Castellucci, ha sollevato eccezioni per chiedere che la Procura depositi tutti gli atti su cui sono fondati i 40 quesiti proposti dai magistrati nell'ambito del secondo incidente probatorio: secondo la Severino, i quesiti dell'accusa sarebbero fondati su documenti che ancora i legali degli indagati non conoscono e vi sarebbe una limitazione della difesa; in pratica, secondo gli avvocati, ci sarebbe un legame inscindibile tra i quesiti posti e gli atti di indagine. Gli avvocati hanno dunque chiesto di mettere a disposizione gli atti o di sospendere l'incidente probatorio sino alla conclusione delle indagini o, in subordine, di sollevare la questione di legittimità costituzionale.

la demolizione del palazzo in via porro 10 a genova 1

 

Anche i legali degli altri indagati di Autostrade hanno chiesto il deposito degli atti di indagine prima della decisione del giudice sui quesiti e hanno anche depositato una seconda memoria per chiedere che il giudice non accolga i quesiti del pm perché "esorbitanti" rispetto a quanto disposto dal giudice nella prima udienza e cioè l'esclusivo accertamento delle cause oggettive del crollo. Il pm, hanno spiegato i legali, ha introdotto ulteriori quesiti che, per la loro natura prettamente giuridica, non potrebbero assolutamente essere demandati ai tecnici perché di esclusiva competenza del giudice del dibattimento in quanto attengono alla colpa dei singoli.

demolizione ponte morandi 8

 

L'ARTICOLO DEL NEW YORK TIMES SUI BENETTON

All'udienza hanno partecipato gli avvocati dei 73 indagati, accusati di omicidio colposo e stradale, disastro e attentato alla sicurezza dei trasporti; ammessi all'incidente probatorio parenti delle vittime, i feriti e chi ha subìto danni psicologici.

la demolizione del palazzo in via porro 10 a genovademolizione palazzo via porro 10, sotto ponte morandi 1

demolizione ponte morandi 11i meme sui benetton e il crollo del ponte di genova demolizione ponte morandi 12vignetta krancic oliviero toscani difende i benettonLa freccia indica il punto di massima corrosione di uno dei cavi, che pero' non ha ceduto – reperto ponte morandi di genovaponte morandi genovaDEMOLIZIONE DEL PONTE MORANDIdemolizione ponte morandi 6demolizione ponte morandi 2demolizione ponte morandi 3demolizione ponte morandi 1demolizione ponte morandi 4demolizione ponte morandi 5demolizione ponte morandi 7demolizione ponte morandi 10

Ultimi Dagoreport

donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – PUTIN NON PERDE MAI: TRUMP ESCE A PEZZI DALLA TELEFONATA CON “MAD VLAD”. AVEVA GIÀ PRONTO IL DISCORSO (“HO SALVATO IL MONDO”) E INVECE HA DOVUTO FARE PIPPA DI FRONTE AL NIET DEL PRESIDENTE RUSSO ALLA TREGUA DI 30 GIORNI IN UCRAINA – ZELENSKY COTTO E MANGIATO: “SE NON SEI AL TAVOLO DEL NEGOZIATO, SEI NEL MENÙ” – LE SUPERCAZZOLE DEL TYCOON SU IRAN E ARABIA SAUDITA E LA PRETESA DELL’EX AGENTE DEL KGB: ACCETTO IL CESSATE IL FUOCO SOLO SE FERMATE GLI AIUTI ALL’UCRAINA. MA TRUMP NON POTEVA GARANTIRE A NOME DELL’EUROPA – DOPO IL SUMMIT A GEDDA DI DOMENICA PROSSIMA CI SARÀ UNA NUOVA TELEFONATA TRA I DUE BOSS. POI L’INCONTRO FACCIA A FACCIA…

donald trump dazi giorgia meloni

DAGOREPORT! ASPETTANDO IL 2 APRILE, QUANDO CALERÀ SULL’EUROPA LA MANNAIA DEI DAZI USA, OGGI AL SENATO LA TRUMPIANA DE’ NOANTRI, GIORGIA MELONI, HA SPARATO UN’ALTRA DELLE SUE SUBLIMI PARACULATE - DOPO AVER PREMESSO IL SOLITO PIPPONE (‘’TROVARE UN POSSIBILE TERRENO DI INTESA E SCONGIURARE UNA GUERRA COMMERCIALE...BLA-BLA’’), LA SCALTRA UNDERDOG DELLA GARBATELLA HA AGGIUNTO: “CREDO NON SIA SAGGIO CADERE NELLA TENTAZIONE DELLE RAPPRESAGLIE, CHE DIVENTANO UN CIRCOLO VIZIOSO NEL QUALE TUTTI PERDONO" - SI', HA DETTO PROPRIO COSI': “RAPPRESAGLIE’’! - SE IL SUO “AMICO SPECIALE” IMPONE DAZI ALLA UE E BRUXELLES REAGISCE APPLICANDO DAZI ALL’IMPORTAZIONE DI MERCI ‘’MADE IN USA’’, PER LA PREMIER ITALIANA SAREBBERO “RAPPRESAGLIE”! MAGARI LA SORA GIORGIA FAREBBE MEGLIO A USARE UN ALTRO TERMINE, TIPO: “CONTROMISURE”, ALL'ATTO DI TRUMP CHE, SE APPLICATO, METTEREBBE NEL GIRO DI 24 ORE IN GINOCCHIO TUTTA L'ECONOMIA ITALIANA…

donald trump cowboy mondo in fiamme giorgia meloni friedrich merz keir starmer emmanuel macron

DAGOREPORT: IL LATO POSITIVO DEL MALE - LE FOLLIE DEL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA HANNO FINALMENTE COSTRETTO GRAN PARTE DEI 27 PAESI DELL'UNIONE EUROPEA, UNA VOLTA PRIVI DELL'OMBRELLO MILITARE ED ECONOMICO DEGLI STATI UNITI, A FARLA FINITA CON L'AUSTERITY DEI CONTI E DI BUROCRATIZZARSI SU OGNI DECISIONE, RENDENDOSI INDIPENDENTI - GLI EFFETTI BENEFICI: LA GRAN BRETAGNA, ALLEATO STORICO DEGLI USA, HA MESSO DA PARTE LA BREXIT E SI E' RIAVVICINATA ALLA UE - LA GERMANIA DEL PROSSIMO CANCELLIERE MERZ, UNA VOLTA FILO-USA, HA GIA' ANNUNCIATO L'ADDIO ALL’AUSTERITÀ CON UN PIANO DA MILLE MILIARDI PER RISPONDERE AL TRUMPISMO - IN FRANCIA, LA RESURREZIONE DELLA LEADERSHIP DI MACRON, APPLAUDITO ANCHE DA MARINE LE PEN – L’UNICO PAESE CHE NON BENEFICIA DI ALCUN EFFETTO? L'ITALIETTA DI MELONI E SCHLEIN, IN TILT TRA “PACIFISMO” PUTINIANO E SERVILISMO A TRUMP-MUSK...

steve witkoff marco rubio donald trump

DAGOREPORT: QUANTO DURA TRUMP?FORTI TURBOLENZE ALLA CASA BIANCA: MARCO RUBIO È INCAZZATO NERO PER ESSERE STATO DI FATTO ESAUTORATO, COME SEGRETARIO DI STATO, DA "KING DONALD" DALLE TRATTATIVE CON L'UCRAINA (A RYAD) E LA RUSSIA (A MOSCA) - IL REPUBBLICANO DI ORIGINI CUBANE SI È VISTO SCAVALCARE DA STEVE WITKOFF, UN IMMOBILIARISTA AMICO DI "KING DONALD", E GIA' ACCAREZZA L'IDEA DI DIVENTARE, FRA 4 ANNI, IL DOPO-TRUMP PER I REPUBBLICANI – LA RAGIONE DELLA STRANA PRUDENZA DEL TYCOON ALLA VIGILIA DELLA TELEFONATA CON PUTIN: SI VUOLE PARARE IL CULETTO SE "MAD VLAD" RIFIUTASSE IL CESSATE IL FUOCO (PER LUI SAREBBE UNO SMACCO: ALTRO CHE UOMO FORTE, FAREBBE LA FIGURA DEL ''MAGA''-PIRLA…)

giorgia meloni keir starmer donald trump vignetta giannelli

DAGOREPORT - L’ULTIMA, ENNESIMA E LAMPANTE PROVA DI PARACULISMO POLITICO DI GIORGIA MELONI SI È MATERIALIZZATA IERI AL VERTICE PROMOSSO DAL PREMIER BRITANNICO STARMER - AL TERMINE, COSA HA DETTATO ''GIORGIA DEI DUE MONDI'' ALLA STAMPA ITALIANA INGINOCCHIATA AI SUOI PIEDI? “NO ALL’INVIO DEI NOSTRI SOLDATI IN UCRAINA” - MA STARMER NON AVEVA MESSO ALL’ORDINE DEL GIORNO L’INVIO “DI UN "DISPIEGAMENTO DI SOLDATI DELLA COALIZIONE" SUL SUOLO UCRAINO (NON TUTTI I "VOLENTEROSI" SONO D'ACCORDO): NE AVEVA PARLATO SOLO IN UNA PROSPETTIVA FUTURA, NELL'EVENTUALITÀ DI UN ACCORDO CON PUTIN PER IL ‘’CESSATE IL FUOCO", IN MODO DA GARANTIRE "UNA PACE SICURA E DURATURA" - MA I NODI STANNO ARRIVANDO AL PETTINE DI GIORGIA: SULLA POSIZIONE DEL GOVERNO ITALIANO AL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO DEL 20 E 21 MARZO SULL'UCRAINA, LA PREMIER CERCHIOBOTTISTA STA CONCORDANDO GLI ALLEATI DELLA MAGGIORANZA UNA RISOLUZIONE COMUNE PER IL VOTO CHE L'ATTENDE MARTEDÌ E MERCOLEDÌ IN SENATO E ALLA CAMERA, E TEME CHE AL TRUMPUTINIANO SALVINI SALTI IL GHIRIBIZZO DI NON VOTARE A FAVORE DEL GOVERNO…