lorenzo carbone pino rinaldi

"DOPO LA CONFESSIONE DI LORENZO CARBONE, IO AVREI CHIUSO LA TELECAMERA" - IL GIORNALISTA PINO RINALDI COMMENTA L'INTERVISTA A "POMERIGGIO5" IN CUI L'UOMO HA DICHIARATO DI AVER UCCISO LA MAMMA, IN PROVINCIA DI MODENA - IL CRONISTA, QUANDO LAVORAVA PER "CHI L'HA VISTO", RACCOLSE LA CONFESSIONE DI FERDINANDO CARRETTA, CHE AVEVA STERMINATO LA SUA FAMIGLIA A PARMA ED ERA SCOMPARSO - RINALDI: "PRIMA DI MANDARLA IN ONDA L'HO CONVINTO A TORNARE IN ITALIA, NON HO MAI DETTO ALLA POLIZIA CHE AVEVA CONFESSATO..."

 

Estratto da www.leggo.it

 

omicidio loretta levrini

Nella confessione in diretta a Pomeriggio Cinque di Lorenzo Carbone, che ha dichiarato di aver ucciso la madre, il giornalista Pino Rinaldi non trova «nulla di straordinario, perché mentre parli l'emozione ti può far dire in pubblico la tua verità, che è anche quella più drammatica».

 

Lo ha detto durante la conferenza stampa di presentazione del suo programma True Crime, 'Detectives'. «L'unica differenza - ha aggiunto - è che io dopo che ha detto questa cosa avrei chiuso la telecamera». Rinaldi è il giornalista che, all'epoca di Chi l'ha visto, raccolse la confessione di Ferdinando Carretta, l'uomo che aveva sterminato la sua famiglia a Parma e aveva poi fatto perdere le sue tracce per anni, e ritrovato a Londra dove faceva il pony express. 

 

lorenzo carbone

«Al giornalista che è riuscito ad avere questa intervista - ha concluso il conduttore, tornando a parlare della diretta - non so quanto fosse consapevole di quello che stava accadendo, è un'esperienza dura. Ma, senza togliere nulla al nostro mestiere, io penso a quante persone indossano la divisa, a quante volte un poliziotto ha raccolto una testimonianza, vi posso garantire che quello che vi arriva dentro è qualcosa di terrificante».

 

lorenzo carbone

«Quando confessò Ferdinando Carretta - ha proseguito Rinaldi, che ai tempi ebbe l'ammissione di colpa in esclusiva - la tempistica fu la seguente: a me confessò il giovedì sera alle 4 di notte, ma io ho fatto passare due giorni. La mia preoccupazione non era quella dello scoop, ma quella che lui non si togliesse la vita».

 

«L'ho convinto a tornare in Italia - ha continuato - Io non ho mai detto alla Polizia che aveva confessato, perché doveva essere lui. Ha confessato a loro e soltanto dopo che lui aveva confessato a chi di dovere è andata in onda l'intervista completa. Questo è secondo me il vero giornalismo».

arresto lorenzo carbonelorenzo carbone

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