mattia signorini

E ORA SIAMO AL COMPLETO: ABBIAMO ANCHE L’UOMO MOLESTATO DA UNA DONNA! - IL GIOVANE SCRITTORE MATTIA SIGNORINI SI SFOGA SU FACEBOOK: “A UNA FESTA, NEL 2007, C’ERA UNA GIORNALISTA MOLTO CONOSCIUTA CHE AVEVA DA POCO PASSATO LA SESSANTINA. DISSE ALLA MIA AGENTE CHE AVREBBE FATTO UNA BUONA RECENSIONE MA QUESTO AVEVA UN PREZZO E IO AVREI DOVUTO…”

Francesca Visentin per www.corriere.it

 

MATTIA SIGNORINI

La «proposta indecente» risale a dieci anni fa. Un giovane scrittore di provincia che stava per pubblicare il primo romanzo, una matura giornalista molto nota e influente, una festa stile «Grande Bellezza». E la decisione che (forse) avrebbe fatto la differenza. Mattia Signorini, scrittore di Rovigo, oggi affermato, autore Marsilio, direttore artistico del Festival «Rovigoracconta» e fondatore della scuola di scrittura Palomar, racconta con un lungo post su Facebook quella «proposta indecente» di dieci anni fa, mantenendo assoluto riserbo sull’identità della giornalista in questione. «Che oggi avrà circa ottant’anni - precisa - ed è ancora molto famosa, ma non l’ho più rivista».

 

SULLA SCIA DI WENSTEIN

Sulla scia del caso Wenstein e delle varie accuse di molestie che si sono rincorse in quest’ultimo mese, il post di Signorini ha innescato centinaia di commenti e condivisioni e ha fatto esplodere un pruriginoso «affaire» a Nordest. Lo scrittore rodigino non vuole aggiungere nulla di più di quanto affidato ai social, sottolinea però che nel suo caso non fu molestia: «Potevo scegliere e ho scelto. È stata una proposta molto sfacciata, che mi ha turbato e ferito. Ma subire o no dipendeva solo da me».

 

MATTIA SIGNORINI

I DETTAGLI SU FACEBOOK

Su Facebook Mattia Signorini non lesina i dettagli: «La mia agente letteraria mi aveva portato a una festa in un grande appartamento milanese. Voleva fare conoscere un po’ di mondo a un ragazzo che veniva dalla provincia. Era il settembre del 2007. A quella festa c’erano personalità della cultura e personaggi televisivi. Distesa sul divano centrale, c’era una giornalista molto conosciuta che aveva da poco passato la sessantina. Stimavo la sua eleganza e le sue parole. Avrei voluto solo avere l’occasione di parlare con lei. E magari di farle avere il mio romanzo. Se le fosse piaciuto, un suo articolo avrebbe davvero fatto la differenza».

 

IL RICATTO IN CAMBIO DELLA RECENSIONE

Alla fine, Signorini viene presentato dalla sua agente alla famosa giornalista, che era alla festa con due ragazzi diciottenni. «Mi ha detto, prendendomi la mano: “Siediti qui, vicino a me”, e ha iniziato a parlarmi facendosi vicina, e facendo sentire me molto importante - racconta lo scrittore su Fb - . Ero affascinato da lei. E speranzoso di una sua recensione. Un’ora dopo l’ho vista avvicinarsi alla mia agente.

 

Le ha detto qualcosa, poi è venuta verso di me e mi ha dato un bacio sulla guancia. Mi ha sussurrato all’orecchio: “Ti aspetto a casa mia, così parliamo del tuo libro”. L’ho guardata andare via abbracciata ai due diciottenni. Ho chiesto alla mia agente cosa le avesse detto. “Vuole che tu vada da lei. Ti farà una pagina intera, ma ha detto che questa recensione avrà un prezzo”.

MATTIA SIGNORINI

 

LA SCELTA DELLO SCRITTORE

Ricordo bene cosa ho risposto: “Dovrebbero recensire un libro per il libro, non per andare a letto con l’autore”. Non ci sono mai andato, e non è mai uscita nessuna recensione su quel giornale». Signorini conclude: «Anche se nessuno mi ha accolto in accappatoio e chiesto un massaggio (credo sarebbe successo qualcosa di simile se mi fossi presentato a casa di quella giornalista), allora sono rimasto molto turbato. E sconfortato. E triste. Spingere una persona a concedersi con la promessa di una prospettiva migliore credo sia abominevole. Credo anche però che a letto con qualcuno non ci si finisca inconsapevolmente».

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