caffe zucchi

“NON TOLLERO I CU**TTONI E I FR**I” – IL PROPRIETARIO DEL CAFFÈ ZUCCHI DI MONZA INSULTA ONLINE UN 35ENNE GAY CHE GLI AVEVA LASCIATO UNA RECENSIONE NEGATIVA SU GOOGLE - IL CLIENTE: “SCELTA DEL TAVOLO IMPOSTA E NEMMENO UN BUONGIORNO E UN GRAZIE” – LA RISPOSTA FUORI CONTROLLO DEL BARISTA: “NON TOLLERO I FR**I. NON APPENA NE AVVERTO LA MALAUGURATA PERCEZIONE NEI DINTORNI MI AUGURO CHE SI LEVINO AL PIÙ PRESTO DI TORNO…”

Federico Berni per il “Corriere della Sera - Edizione Milano”

 

caffe zucchi 7

La critica: «Del tuo bar salvo solo la location». La replica: «A me i gay fanno rigurgitare». La polemica a distanza tra cliente e barista di Monza, degenerata in insulti omofobi da parte di quest' ultimo al primo, nasce da una recensione negativa pubblicata su Google.

 

Motore di ricerca che ora, complice anche la diffusione via social network della vicenda, è diventato palcoscenico per l' indignazione collettiva contro un locale della centralissima piazza San Paolo. Una decina di giorni fa Matteo Brambilla, 35enne di Ceriano Laghetto, ma con un impiego in una multinazionale a Londra, è a Monza e decide di prendere un aperitivo con il suo fidanzato al Caffè Zucchi, un bel locale ampio, con un accogliente spazio per i tavolini esterni in uno dei salotti della città.

caffe zucchi 6

 

E infatti la posizione è l' unica cosa che il cliente salva nella sua recensione, definendola «ottima».

Per quanto riguarda il resto, la critica si articola in quattro punti. La scelta del tavolo «imposta» dal gestore, nonostante il locale fosse «mezzo vuoto». Un presunto servizio reso in modo poco garbato dal cameriere («I mancati "grazie" e "prego" sono qualcosa che non tollero proprio», scrive).

 

E, rincara la dose: «Nemmeno un "buongiorno o arrivederci" da parte del collega a cui abbiamo pagato il conto», prima di chiudere con l' ultima stilettata relativa al conto («Sette euro per uno spritz a Monza, direi che è eccessivo»).

 

Il gestore, titolare dell' attività da 15 anni, decide di rispondere all' uomo via Facebook, privatamente, punto per punto. «Non ho nessun obbligo formale di augurare "buongiorno" e che lei non tolleri i mancati "grazie" e "prego" non frega niente a nessuno».

caffe zucchi 8

 

Ma è subito dopo, nel testo, che arriva la parte più sgradevole: «Io non tollero invece i froci e qualsiasi devianza analoga. Non appena ne avverto la malaugurata percezione nei dintorni mi auguro che si levino al più presto di torno». Messaggio poi diffuso tramite Twitter da un' amica del brianzolo, che ha dato via allo sdegno collettivo sul web.

 

Da parte del gestore del Caffè Zucchi, interpellato ieri dal Corriere , non sono arrivati commenti ufficiali sulla vicenda, ma neanche smentite al contenuto del suo messaggio privato. Da quanto emerso, quello che avrebbe irritato il gestore sarebbe stata la presunta campagna di commenti negativi al suo bar che, a detta del commerciante, sarebbero stati indotti dallo stesso cliente.

 

caffe zucchi 2

Da parte di quest' ultimo, sentito via telefono da Londra, arriva la promessa di presentare denuncia: «Lo farò non appena torno in Italia. È mia abitudine recensire su Google, ho contestato cortesia e prezzi. E poi mi arrivano queste parole ben calibrate da parte sua sulla mia omosessualità. La cosa che più mi ha colpito è che mi ha rintracciato senza conoscermi: ha indagato sulla mia vita privata, per poi insultarmi. Stamattina (ieri, ndr ) trovo un altro messaggio dalla pagina del locale, dove vengo minacciato e invitato a un confronto tra uomini».

caffe zucchi 3caffe zucchi 4caffe zucchi 5caffe zucchi 1

Ultimi Dagoreport

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, MATTEO SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…