I DIPENDENTI NON SONO SCHIAVI SEMPRE A DISPOSIZIONE – IL PD HA PRESENTATO UNA PROPOSTA DI LEGGE PER INTRODURRE ANCHE IN ITALIA IL DIRITTO ALLA DISCONNESSIONE, OVVERO IL SACROSANTO DIRITTO DAL NON RICEVERE CHIAMATE, MAIL O MESSAGGI FUORI DALL’ORARIO DI LAVORO – AL MOMENTO LA GARANZIA VIENE RISERVATA SOLO AI DIPENDENTI DA REMOTO, MA ORA SI VUOLE ALLARGARE A TUTTI – UN SEGNO DI CIVILTÀ CHE CONSENTIREBBE DI CAMPARE PIÙ SERENI…
Estratto dell’articolo di V.CO. per "la Repubblica"
“Lavoro, poi stacco” è il titolo che il Pd ha dato a una proposta di legge ispirata dalla “GenZ”, lavoratori under 35, depositata alla Camera e a breve pure in Senato per introdurre anche in Italia, come altrove in Europa e nel mondo, il diritto alla disconnessione di tutti i lavoratori: stabili e precari, dipendenti e autonomi, in smart working come in presenza. Basta messaggini, alert in chat, mail, telefonate, riunioni fuori orario.
IL DIRITTO DI ESSERE DISCONNESSI
Una proposta nuova, per l’ampiezza della tutela, fin qui garantita dalla legge 81 del 2017 e poi dalla legge 61 del 2021 solo ai “lavoratori agili”, quelli da casa in base alla traduzione italiana dello smart working di questi anni, di fatto dipendenti da remoto.
Ebbene l’obiettivo del testo firmato da Scotto- Ascani-Braga-Gribaudo e altri deputati pd è andare oltre gli accordi aziendali che non tutte le aziende hanno.
[…] Oltre anche il confine di remoto, perché sforare la reperibilità è diventata un’abitudine incidendo sulla salute (il “tecnostress”) e sulla produttività.
Tutto nasce dal basso. Dalla mobilitazione degli under 35, raccolti da un’associazione di associazioni che si chiama “asSociata”. Dopo trenta assemblee in tutta Italia partecipatissime e un anno di lavoro, l’intuizione di tradurre la voglia di un diritto in una richiesta di tutela «dalla connessione costante e indiscriminata». […]
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