matteo messina denaro messaggi cordoglio

DOVE NON C’È LO STATO, REGNANO I BOSS – I VERGOGNOSI MESSAGGI DI CORDOGLIO, CON TANTO DI NOME E FOTO PROFILO, POSTATI SUI SOCIAL DOPO LA MORTE DI MATTEO MESSINA DENARO: “RIPOSA IN PACE, HAI AIUTATO TANTE PERSONE” – "LA STAMPA": “HA SAPUTO CREARE UN TESSUTO ECONOMICO CHE HA DATO RICCHEZZA (A VOLTE ANCHE LEGALE) AL TERRITORIO E HA VINCOLATO MOLTI IMPRENDITORI, EVITANDO LORO IL PAGAMENTO DEL "PIZZO" SUGLI APPALTI. PER QUESTO ERANO IN MOLTI AD AMARLO"

1 - LE POLEMICA SUL CORDOGLIO SOCIAL E L'AFFONDO DI SAVIANO ROBERTO SAVIANO "

Estratto dell’articolo di “la Stampa”

 

matteo messina denaro

Decine di messaggi di condoglianze alla famiglia sono comparse sui social per la morte di Matteo Messina Denaro. Tra i profili Facebook dove più si leggono commenti di cordoglio, in cui si augura al boss di «riposare in pace», c'è quello di Castelvetranonews.it, testata locale online di Castelvetrano, il paese roccaforte del boss. Uno spaccato di come l'omertà nonostante tutto persista, almeno dove il boss era nato, vissuto e ha trascorso parte della latitanza. «Spero che incontri il piccolo Giuseppe», scrive Mariella riferendosi a Giuseppe Di Matteo, il bambino strangolato e poi sciolto nell'acido su ordine […] In molti reagiscono con un «vergognatevi» […] Lo scrittore Roberto Saviano su X, ex Twitter, invece ha denunciato: «Il boss è morto, l'Italia continua a essere un paese a vocazione mafiosa». […]

 

2 - LA FINE DEL PADRINO

Estratto dell’articolo di Francesco La Licata per “la Stampa”

 

messaggi di cordoglio per matteo messina denaro 5

A dar credito al racconto di uno dei medici che hanno curato fino all'ultimo la dipartita del boss Matteo Messina Denaro – aneddoto riportato da Antonio Massari del Fatto Quotidiano – il boss di Castelvetrano è morto con la certezza di essere ricordato dai posteri, come si conviene a chi in vita ha lasciato il segno della sua presenza. E fin qui nulla di nuovo, tenuto conto del patologico egocentrismo che ha caratterizzato le fasi cruciali delle sue scelte esistenziali. Certo, potrebbe essere ricordato dal "suo" popolo, ma come il più "Narciso" dei capi della Cosa nostra trapanese, che pure può vantare una storia di tutto riguardo. Ma molto probabilmente nessun affiliato potrebbe accostare il suo nome a quelli della vecchia guardia, sia del capoluogo che della "nobile" periferia, per esempio Alcamo e Castellammare del Golfo coi suoi Bonanno, Buccellato e i Rimi, per citare solo alcune famiglie.

 

Francesco La Licata

Ma Messina Denaro era fatto così: autoreferenziale e pieno di sé […] A nessun boss sano di mente verrebbe in mente di ammettere pubblicamente di aver ucciso tanta gente «da poter riempire più di un cimitero». Ma lui non riusciva a non incensarsi, anche accettando di entrare nel buco nero del grande ricatto allo Stato esercitato da una mafia che con le stragi di Capaci e via D'Amelio prima e con quelle in Continente del '93 dopo, ha tentato di condizionare la vita democratica del Paese. Di quella mattanza Matteo è diventato coprotagonista, insieme coi Graviano, coi Brusca e con Leoluca Bagarella.

 

[…] È storia antica, il legame dei Messina Denaro con la mafia di Corleone. Il padre di Matteo fu l'uomo di Riina (fresco di comando dopo l'arresto di Luciano Liggio) nel mandamento trapanese. Si dice che don Ciccio non andasse mai a trovare gli amici a Corleone perché erano loro, i corleonesi, che venivano ad omaggiarlo a Castelvetrano.

messaggi di cordoglio per matteo messina denaro 4

E il grande capo Riina prese a cuore quel giovanissimo "picciotto", esile e persino un po' cagionevole per una malattia agli occhi. Sarà stato anche per le attenzioni di Riina che don Ciccio designa Matteo suo successore, venendo meno alla regola mafiosa che vuole il figlio maschio primogenito alla guida della "famiglia" dopo la morte del padre-capo. Così Salvatore, il fratello più grande, resta nelle retrovie a curare le amicizie importanti e diventa factotum dei nobili feudatari D'Alì (Antonino sarà condannato per mafia dopo una lunga militanza berlusconiana) entrando pure nella banca di loro proprietà.

 

la trapani di matteo messina denaro

Per Matteo si spalanca la via del comando, ma solo nel territorio trapanese. Così ha scelto il giovane erede di don Ciccio che non ha mai voluto la poltrona di capo della cupola perché «troppo faticosa» per lui che amava più la bella vita che la responsabilità del capo supremo.

 

Già, la bella vita. Ancora giovanissimo "spazzolava" le strade di Castelvetrano con la sua Porsche e organizzava grandi mangiate nei ristoranti di Marinella di Selinunte dove si presentava sempre accompagnato da belle donne. Anche questa "passione" è da ascrivere alla sua insanabile voglia di apparire e primeggiare.

 

messaggi di cordoglio per matteo messina denaro 3

Lui le donne non le amava, le possedeva e se ne appropriava con l'ostentazione del potere e della ricchezza. Ne sa qualcosa la sua fidanzata storica, l'austriaca Andrea Haslehner, che ricorda ancora le sontuose vacanze con Matteo, quelle dei tempi remoti e quelle più recenti, quando in Versilia, nel 1992, insieme con i fratelli Filippo e Giuseppe Graviano e le loro compagne trascorrevano spensierate e ricche ferie mentre i maschi preparavano l'attentato dove sarebbero morti Giovanni Falcone e la moglie, Francesca Morvillo, insieme con i tre agenti di scorta, Antonio Montinaro, Rocco Dicillo e Vito Schifani. È ricorrente la passione di Matteo per le spese pazze. Anche a Roma si fece conoscere. Era stato mandato a "monitorare" le giornate del giudice Falcone nell'ipotesi di un attentato "classico" (cioè senza bombe) da compiere a Roma. Ma Matteo spariva e andava per negozi a via Condotti a comprare indumenti alla moda.

 

La sua leggerezza non sfuggì a Riina che fece rientrare in Sicilia il "gruppo di fuoco" che spendeva tanto e realizzava poco, tanto da «perdere di vista» Falcone che pranzava al ristorante La Carbonara di Campo dei Fiori mentre loro lo cercavano al Matriciano in Prati.

Un capo "malgré lui" : così probabilmente era visto dai suoi. […]

CASTELVETRANO IN LUTTO PER MATTEO MESSINA DENARO - SERVIZIO DEL TG1

Matteo si è fatto sempre i fatti suoi, nel senso che ha sempre esaudito i propri desideri e badato ai propri interessi. Non sono, queste, malignità anonime. No, è Riina in persona che trancia giudizi impietosi su Matteo quando, parlando con un suo compagno di cella, viene intercettato dalle "cimici" di Stato. Riferendosi a Matteo, ammette: «Quello lì pensa solo ai fatti suoi, ai suoi affari, ai pali della luce». Il riferimento, chiaro, va all'interessamento di Matteo per il business del voltaico e delle pale eoliche.

 

messaggi di cordoglio per matteo messina denaro 2

Ecco, in questo campo Matteo è stato davvero un fuoriclasse riuscendo a perpetuare la tradizione economica e finanziaria dei cugini, grandi esattori, Ignazio e Nino Salvo, politici andreottiani, imprenditori e mafiosi di Salemi (ancora Trapani). Ha saputo creare un tessuto economico che ha dato ricchezza (a volte anche legale) al territorio ed ha vincolato molti imprenditori evitando loro il pagamento del "pizzo" sugli appalti. Per questo erano in molti ad amarlo, fino a dire: «U Siccu è tutto, da lui viene il bene». Cioè i soldi. E ora che lui "U Siccu" non c'è più quegli stessi ammiratori potranno persino tirare un sospiro di sollievo, perché venuto meno il grande latitante si attenuerà la pressione repressiva dello Stato e nessuno andrà più in carcere per "stringere il cerchio" attorno al ricercato. Ma gli affari e le ricchezze accumulate resteranno. Anche senza Matteo.

riina messina denaromatteo messina denaro con montone MATTEO MESSINA DENARO matteo messina denaro 1laura bonafede matteo messina denaro messaggi di cordoglio per matteo messina denaro 1

Ultimi Dagoreport

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)

giancarlo giorgetti luigi lovaglio milleri francesco gaetano caltagirone

SUL CASO MPS-MEDIOBANCA, L'ARTICOLO-BOMBA DEL GIORNO È SUL "CORRIERE", DA CUI SI EVINCE CHE LE DICHIARAZIONI RILASCIATE ALLA CONSOB DA CALTAGIRONE E DAL MINISTRO GIORGETTI SONO IN APERTO CONTRASTO - E’ LO STESSO IMPRENDITORE ROMANO AD AMMETTERE CHE IL MINISTRO LEGHISTA SONDÒ ALCUNI POTENZIALI INVESTITORI NELLE SETTIMANE PRECEDENTI ALLA OSCURA “GARA” CHE FECE INTASCARE IL 15% DI MPS, IN MANO AL TESORO, AL QUARTETTO DELFIN-CALTAGIRONE-ANIMA-BPM - UNA VERSIONE IN APERTO CONFLITTO CON QUELLA DI GIORGETTI, CHE IL 29 LUGLIO 2025 ALLA CONSOB DISSE: “NON C’È STATA ALCUNA INTERLOCUZIONE, CONTATTO O SCAMBIO” - A QUESTO PUNTO, CHI RISCHIA DI FINIRE NEI GUAI CON LA PROCURA DI MILANO NON SONO SOLO I “FURBETTI DEL CONCERTINO”, MA LA STESSA CONSOB GUIDATA DA PAOLO SAVONA CHE, COME AUTORITÀ DI VIGILANZA DEL MERCATO FINANZIARIO, NON HA RILEVATO NEL SUO DOCUMENTO DI “ASSOLUZIONE” SULLA PRESUNTA CONCERTAZIONE DEI CALTA-MELONI, NESSUNA DISCORDANZA TRA LE DICHIARAZIONI DI CALTAGIRONE E DI GIORGETTI…