ciro grillo beppe parvin tadjik

“PER CIRO GRILLO DOPPIO TRATTAMENTO SOFT PARAGONATO AGLI ALTRI CASI DI STUPRO…- “IL GIORNALE” LAMENTA L’OCCHIO RIGUARDO AVUTO PER IL FIGLIO DI BEPPEMAO: “NESSUNA RICHIESTA DI ARRESTI E INDAGINE DURATA QUASI UN ANNO E MEZZO. NON È CHIARO COME SIA STATO POSSIBILE CHE PER INTERROGARE L'UNICA POSSIBILE TESTIMONE, LA MOGLIE DI BEPPE GRILLO, SIANO PASSATI QUASI DUE MESI DOPO LA PRESENTAZIONE DELLA DENUNCIA; E NON È CHIARO NEANCHE PERCHÉ L'ANALISI DEI TABULATI E DELLE MEMORIE DEI TELEFONI ABBIA IMPIEGATO QUASI UN ANNO”

Luca Fazzo per “il Giornale”

 

ciro grillo

Doppio trattamento soft, paragonato agli altri casi di stupro: nessuna richiesta di arresti e indagine durata quasi un anno e mezzo. Ma, alla fine, per Ciro Grillo e i suoi compagni di baldorie in Costa Smeralda arriva la resa dei conti: la Procura di Tempio Pausania ha deciso di chiedere il rinvio a giudizio per violenza carnale di gruppo del figlio dell' ex comico, fondatore del Movimento 5 Stelle, e degli altri tre «bravi ragazzi» che, in una notte di metà luglio del 2019, fecero quel che volevano, a turno, uno dopo l' altro, con una ragazza capitata tra le loro grinfie. L' avviso di fine indagini è stato recapitato nei giorni scorsi, a breve arriverà la richiesta di rinvio a giudizio.

 

ciro grillo

Come nei cliché più consunti, i quattro giovani, spalleggiati dai loro avvocati, hanno cercato per tutti questi mesi di rimpallare la colpa sulla vittima, «era lei che ci stava». Consensuale, hanno detto, il primo rapporto con uno del quartetto; e consensuali anche quelli successivi, con il resto del gruppo. Per sostenere questa tesi hanno chiesto e ottenuto che la Procura sequestrasse e analizzasse non solo i loro smartphone ma anche quelli della ragazza, per dimostrare la sua disponibilità sia prima che dopo la notte trascorsa nella villa di Beppe Grillo, dove si sarebbe consumata la violenza di gruppo.

 

Tentativo vano, alla fine. Gli inquirenti si sono convinti che la versione dei «rapporti consenzienti» su cui si erano arroccati gli indagati non trovi nessun appiglio nel materiale esaminato. Fu uno stupro, punto e basta. D' altronde sul profilo social di Ciro Grillo, prima che venisse oscurato, i cronisti del Messaggero scovarono messaggi eloquenti: «Ti stupro, bella bambina, attenta».

ciro grillo

 

Il 16 luglio l'aggancio avviene al Billionaire, il locale di Flavio Briatore a Porto Cervo, dove Grillo junior passa la serata con gli amici e dove incontra la ragazza, già conoscente di uno del gruppo. È lì con una amica ed entrambe accettano di proseguire la notte nella grande villa che l'ex comico possiede poco distante. Si beve, tanto.

 

E nel racconto della ragazza quel che accade dopo non è molto dissimile dalle brutalità messe a verbale recentemente dalla vittima di un altro vip, l' imprenditore milanese Alberto Genovese. Rintronata dall' alcol, incapace di reagire, la ragazza viene passata da uno all' altro dei giovani, mentre qualcuno si occupa di filmare tutto con il telefonino. «Non ho sentito niente», dichiarò in ottobre Pavin Tadik, moglie di Grillo, anche lei presente il 16 luglio nella villa di famiglia.

 

ciro grillo

La ragazza tornò a Milano e, come spesso accade, impiegò alcuni giorni a trovare la forza di presentare denuncia alla stazione Duomo dei carabinieri. Dopo i primi accertamenti, il fascicolo venne trasmesso per competenza alla Procura di Tempio Pausania, che ora tira le fila decidendo di portare i quattro sul banco degli imputati. Resta il tema dei tempi lunghi dell' indagine, che già a gennaio aveva spinto il Giornale a denunciare «Quell' inchiesta lumaca sulle accuse di stupro al rampollo di Grillo».

 

Non è chiarissimo come sia stato possibile che per interrogare l'unica possibile testimone, la moglie di Beppe Grillo, anche lei presente nella villa quella notte, siano passati quasi due mesi dopo la presentazione della denuncia; e non è chiaro neanche perché l' analisi dei tabulati e delle memorie dei telefoni abbia impiegato quasi un anno. Nel frattempo la ragazza, una studentessa milanese di origine svedese, ha scelto di essere difesa da Giulia Bongiorno, la senatrice leghista che della difesa delle vittime di stupro ha fatto una sua battaglia.

Ciro Grillo - ciroinstagrambeppe grilllo con la moglie parvin tadjk 2beppe grilllo con la moglie parvin tadjkil matrimonio di beppe grilllo e parvin tadjkbeppe grilllo con la moglie parvin tadjk 3ciro grillociro grillo Ciro Grillo - ciroinstagramCiro Grillo - ciroinstagram

Ultimi Dagoreport

alessandro giuli arianna meloni fabia bettini federico mollicone fazzolari giovanbattista giovan battista

DAGOREPORT - E’ SCOPPIATO UN NUOVO “CASO GIULI”, ACCUSATO DA “LA VERITÀ” DI ESSERE “STATO DAVVERO GENEROSO CON LE INIZIATIVE CINEMATOGRAFICHE DELLA SINISTRA ITALIANA”. A PARTIRE DA FABIA BETTINI, ATTIVA DA OLTRE 15 ANNI NEL CINEMA, REA DI ESSERE LA SORELLA DI GOFFREDO (CI SONO SORELLE E SORELLE), PER FINIRE AI FONDI PER “VIDEOCITTÀ” DI FRANCESCO RUTELLI - GIULI QUERELA “LA VERITÀ” MA IL GIORNO DOPO RINCULA, ‘’COMMISSARIATO’’ DA PALAZZO CHIGI - UNO SCAZZO CHE FA VENIRE A GALLA UNA LOTTA INTERNA AI ‘’CAMERATI D’ITALIA’’ CHE HANNO SEMPRE BOLLATO GIULI COME CORPO ESTRANEO ALLA FIAMMA, CACCIATO A SUO TEMPO DAI “GABBIANI” DI COLLE OPPIO (GODE MOLLICONE CHE SOGNAVA IL MINISTERO DELLA CULTURA) - LA “MERITOCRAZIA”, DI CUI SI RIEMPIVA LA BOCCUCCIA LA DUCETTA, È STATA SEMPLICEMENTE SPAZZATA VIA DALL’APPARTENENZA POLITICA: SEI CON NOI, OK; SE SEI CONTRO, NIENTE FONDI - MENTRE SI SCRIVONO MINCHIATE SUI “COMUNISTI DEL CIAK”, IL MINISTERO DELLA SANTANCHÉ È FINITO AL CENTRO DELLE INDAGINI DELL’ANAC, L’AUTORITÀ NAZIONALE ANTICORRUZIONE, PER FONDI DESTINATI A FESTIVAL DI CINEMA ORGANIZZATI DA TIZIANA ROCCA E GABRIELLA CARLUCCI…

donald trump giorgia meloni keir starmer emmanuel macron

SI ANNUNCIANO TEMPI SEMPRE PIU' DURI PER LA GIORGIA DEI DUE MONDI - AL SUMMIT DI LONDRA, STARMER E MACRON HANNO ANNUNCIATO UN PIANO DI PACE ASSIEME AD ALTRI PAESI (GERMANIA, POLONIA, SPAGNA, ETC) - PREMESSO CHE PUTIN È L'AGGRESSORE E IL SUPPORTO ALL'UCRAINA SARA' FINO ALLA FINE, IL LORO PIANO DI PACE HA BISOGNO DELLA NUOVA AMERICA DI TRUMP, MA NON È INDISPENSABILE LA SUA MEDIAZIONE - LA POSIZIONE ESPRESSA DA GIORGIA MELONI È STATA IL CONTRARIO AL PENSIERO DI FRANCIA E GRAN BRETAGNA: IL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA È INDISPENSABILE PER IL CESSATE IL FUOCO - AMORALE DELLA FAVA: LA DUCETTA A STELLE E STRISCE CI STA SOLO SE LA TRATTATIVA SI FA INSIEME CON IL PAZZO DI WASHINGTON (AUGURI!)

los angelucci del rione sanita - vignetta by macondo antonio giampaolo silvio berlusconi alessandro sallusti

IL CONVENTO DEGLI ANGELUCCI E’ RICCO MA PER I GIORNALISTI DEL “GIORNALE’’, "LIBERO” E “TEMPO” TIRA UNA BRUTTA ARIA - NIENTE PIU’ INVIATI SE NON ‘INVITATI’, NIENTE PIU’ AUTO CON NOLEGGIO A LUNGO TERMINE, OBBLIGO DI STRISCIARE IL BADGE IN ENTRATA, TOLTE PURE LE CIALDE DEL CAFFE’ - DIECIMILA EURO IN MENO PER VITTORIO FELTRI, NIENTE MANLEVA PER LE QUERELE (FILIPPO FACCI HA PAGATO 30MILA EURO PER UNA CAUSA) - SALLUSTI NON C’E’ E QUANDO C’E’ NON PARLA. E IN BARBA AL MELONISMO SENZA LIMITISMO (‘’VELINE’’ DI PALAZZO CHIGI A STRAFOTTERE), LE COPIE CALANO - NERVOSISMO PER L’INSERTO ECONOMICO DI OSVALDO DE PAOLINI - L’ASSEMBLEA E LA PAROLA INNOMINABILE: “SCIOPERO”…

donald trump volodymyr zelensky giorgia meloni keir starmer emmanuel macron ursula von der leyen

DAGOREPORT – IL "DIVIDE ET IMPERA" DEL TRUMPONE: TENTA DI SPACCARE IL RIAVVICINAMENTO TRA GRAN BRETAGNA E UNIONE EUROPEA EVITANDO DI PORRE DAZI SUI PRODOTTI "MADE IN ENGLAND" – STARMER SE NE FOTTE, ABBRACCIA ZELENSKY E SI ERGE A NUOVO LEADER DELL’EUROPA (PARADOSSALE, DOPO LA BREXIT) – OGGI, PRIMA DELLA RIUNIONE DEI LEADER EUROPEI A LONDRA, BILATERALE TRA IL PREMIER BRITANNICO E GIORGIA MELONI, PER CAPIRE CHE ARIA TIRA NELL’“ANELLO TRUMPIANO DELL’EUROPA” - SPACCATURA NELLA LEGA PER IL TRUMPIAN-PUTINISMO DI SALVINI - SCETTICISMO CRESCENTE IN FRATELLI D’ITALIA (FAZZOLARI, URSO E LOLLOBRIGIDA SI SMARCANO DALLA LINEA PRO- KING DONALD) – SCHLEIN E CONTE IN BANCAROTTA - LA PARALISI DEI DEMOCRATICI AMERICANI: AVETE SENTITO LA VOCE DI OBAMA, CLINTON E BIDEN?

volodymyr zelensky donald trump jd j.d. vance

DAGOREPORT - ZELENSKY È CADUTO IN UN TRANELLO, STUDIATO A TAVOLINO: TRUMP E JD VANCE VOLEVANO MORTIFICARLO E RIDURLO ALL’IMPOTENZA CON LA SCENEGGIATA NELLO STUDIO OVALE, DAVANTI AI GIORNALISTI E ALLE TELECAMERE - D’ALTRO CANTO LA VERA DIPLOMAZIA NON SI FA CERTO “ON AIR”, DAVANTI ALLE TELECAMERE E A MICROFONI APERTI - TRUMP E JD VANCE HANNO CONSEGNATO UN ‘PIZZINO’ IN STILE CAPOCLAN: TACI, PERCHÉ SENZA DI NOI SEI FINITO. DUNQUE, OBBEDISCI. E DIRE CHE GLI SHERPA UCRAINI E STATUNITENSI AVEVANO TROVATO PERSINO UN ACCORDO DI MASSIMA SULLE VARIE QUESTIONI APERTE, COME L’ACCORDO-CAPESTRO PER KIEV SULL’ESTRAZIONE DELLE TERRE RARE (UN TRATTATO CHE DI FATTO AVREBBE PERMESSO AGLI USA DI SPOLPARE IL SOTTOSUOLO UCRAINO PER GLI ANNI A VENIRE)… - VIDEO