matteo messina denaro e la figlia lorenza

“IO NON MI PENTO” - MATTEO MESSINA DENARO HA RASSICURATO LE SORELLE DELLA SUA STRATEGIA NEL CARCERE DELL’AQUILA: E INFATTI, DAVANTI AGLI INQUIRENTI, NEGA DI ESSERE AFFILIATO A COSA NOSTRA E SI DISCOLPA DI OGNI SINGOLO OMICIDIO E STRAGE - NON VUOLE “SPORCARE” IL BLASONE DEI MESSINA DENARO E SI PORTERÀ NELLA TOMBA SEGRETI CHE POTREBBERO CAMBIARE LA STORIA DEL PAESE - DIETRO LE SBARRE HA INCONTRATO ANCHE LA FIGLIA LORENZA: L’HA RIMPROVERATA PER I SUOI COMPORTAMENTI, LEI SI È MOSTRATA GELOSA DELLA FIGLIA DI LAURA BONAFEDE E GLI HA FATTO SAPERE DI AVER RIALLACCIATO I RAPPORTI CON LE ZIE. E IL BOSS LE HA FATTO SAPERE CHE…

Estratto dell’articolo di Lirio Abbate per "la Repubblica"

 

MATTEO MESSINA DENARO

Il vetro blindato divide Matteo Messina Denaro dalle tre sorelle che sono andate a trovarlo per la prima volta dopo l’arresto, nel carcere dell’Aquila. Ci sono Rosalia (che poche settimane dopo verrà arrestata per mafia), Bice e Giovanna. U siccu le rassicura sulla sua strategia, e con un filo di voce, quasi sussurrando, ma facendosi capire con l’aiuto del labiale, ripete: «Non mi pento».

 

[…] questa sua linea l’aveva già chiarita ai pm che lo hanno incontrato la prima volta in cella, affermando che non avrebbe collaborato, salvo fare lunghe e tortuose dichiarazioni in cui si discolpa di ogni omicidio, strage o delitto in cui è stato condannato definitivamente. Sostenendo pure che lui non è nemmeno affiliato a Cosa nostra e quindi dice di non essere un uomo d’onore.

MATTEO MESSINA DENARO E LA FIGLIA LORENZA

 

Scarica ogni responsabilità sul padre, Francesco Messina Denaro, amico di Riina. Questo modo di fare rientra nel personaggio mafioso che racconta bugie e non vuole “sporcare” il blasone dei Messina Denaro, tradendo Cosa nostra.

Il boss è consapevole che se parlasse potrebbe cambiare la storia del Paese e a chi glielo fa notare in cella, U siccu si limita a sorridere, e non risponde. Come se volesse vantare questo invisibile potere. È un personaggio che vive nel suo mito.

matteo messina denaro con montone

 

Il tumore lo sta corrodendo e lui vuole andare via senza tradire nessuna delle persone che per trent’anni lo hanno coperto e favorito. E lo hanno aiutato a nascondere il suo ricco bottino. Un tesoro a cui il procuratore della Repubblica di Palermo Maurizio de Lucia e il suo aggiunto Paolo Guido stanno dando la caccia. Ma ha fatto male i conti: i complici, quelli dai colletti bianchi, sono già nel mirino degli inquirenti.

matteo messina denaro 2

 

[…] Nonostante ciò, lui si sente sicuro: «Non mi tradisce nessuno».

[…]

I sentimenti non fanno parte della sua natura. Lo ha dimostrato il 26 aprile scorso, nel giorno del suo compleanno, quando è andata a trovarlo in carcere la figlia Lorenza, 26 anni. Ufficialmente è la prima volta che si incontrano. In latitanza non l’avrebbe mai cercata per parlarle.

 

Adesso ha davanti una ragazza che ha insistito per andarlo a trovare.

Lui è seduto dietro il vetro della sala colloqui. Lei è emozionata. Lui non lascia intravedere alcuna commozione, è freddo anche quando Lorenza lo chiama papà. In meno di un’ora di colloquio il boss le rinfaccia alcuni comportamenti che lei ha avuto quando era adolescente.

 

rosalia messina denaro

Dal modo con il quale il boss ricostruisce gli episodi del passato è come se l’avesse sempre controllata a distanza. E con tono freddo, ma pacato, chiede se ha ricevuto i regali che in questi anni le ha fatto recapitare, lamentandosi però di non aver mai avuto un segnale di «ringraziamento » […] Lorenza gli fa capire che erano regali costosi, afferma di averli presi, non li ha mostrati ma non li ha rivenduti. Li ha conservati.

 

Avrebbero tante cose da dirsi padre e figlia, il tempo nella sala colloqui è tiranno ma basta a Lorenza per non nascondere la gelosia di figlia per un’altra ragazza di Campobello di Mazara di cui ha parlato suo padre in messaggi e lettere. Parlano di una quasi coetanea cresciuta in una famiglia mafiosa, presa come esempio in lettere e messaggi scritti da Messina Denaro, il quale adesso prova ad aggirare la storia e si raccomanda di non dare retta a quello che legge sui giornali o sente in televisione.

 

MATTEO MESSINA DENARO E LA FIGLIA LORENZA

La figlia lo ascolta e poi gli spiega che ha riallacciato i rapporti con le zie, le tre sorelle di suo padre, con le quali aveva avuto forti discussioni in passato, dopo la sua decisione di lasciare la casa dei Messina Denaro, dove è stata costretta a vivere per diciotto anni con la mamma. Un modo per dirgli che è rientrata nella famiglia. Alla fine dell’incontro il boss la guarda in faccia e le dice che se vorrà il cognome di Messina Denaro all’anagrafe, lui non si opporrà. E adesso è una decisione che spetta solo a Lorenza.

matteo messina denaro e la sorella giovannamatteo messina denaro 1matteo messina denaro 3anna patrizia messina denaro 3anna patrizia messina denaro 1ciccio e matteo messina denarolaura bonafede 3

Ultimi Dagoreport

almasri giorgia meloni carlo nordio

DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA INDISTURBATO IN EUROPA? AVEVA UN PASSAPORTO FASULLO O UN VISTO SCHENGEN? E IN TAL CASO, PERCHÉ NESSUN PAESE, E SOPRATTUTTO L’ITALIA, SI È OPPOSTO? - LA TOTALE ASSENZA DI PREVENZIONE DA PARTE DEGLI APPARATI ITALIANI: IL MANDATO DI ARRESTO PER ALMASRI RISALE A OTTOBRE. IL GENERALE NON SAREBBE MAI DOVUTO ARRIVARE, PER EVITARE ALLA MELONI L’IMBARAZZO DI SCEGLIERE TRA IL RISPETTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E LA REALPOLITIK (IL GOVERNO LIBICO, TRAMITE ALMASRI, BLOCCA GLI SBARCHI DI MASSA DI MIGRANTI) – I SOSPETTI DI PALAZZO CHIGI SULLA “RITORSIONE” DELLA CPI E IL PASTROCCHIO SULL’ASSE DEI SOLITI TAJANI-NORDIO

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...

elon musk sam altman

NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON MUSK E SAM ALTMAN HANNO LITIGATO SU “X” SUL PROGETTO “STARGATE”. IL MILIARDARIO KETAMINICO HA SPERNACCHIATO IL PIANO DA 500 MILIARDI DI OPENAI-SOFTBANK-ORACLE, ANNUNCIATO IN POMPA MAGNA DA TRUMP: “NON HANNO I SOLDI”. E IL CAPOCCIA DI CHATGPT HA RISPOSTO DI PETTO AL FUTURO “DOGE”: “SBAGLI. MI RENDO CONTO CHE CIÒ CHE È GRANDE PER IL PAESE NON È SEMPRE OTTIMALE PER LE TUE COMPAGNIE, MA NEL TUO RUOLO SPERO CHE VORRAI METTERE PRIMA L’AMERICA…” – LA GUERRA CIVILE TRA I TECNO-OLIGARCHI E LE MOSSE DI TRUMPONE, CHE CERCA DI APPROFITTARNE…

donald trump elon musk jamie dimon john elkann

DAGOREPORT – I GRANDI ASSENTI ALL’INAUGURATION DAY DI TRUMP? I BANCHIERI! PER LA TECNO-DESTRA DEI PAPERONI MUSK & ZUCKERBERG, IL VECCHIO POTERE FINANZIARIO AMERICANO È OBSOLETO E VA ROTTAMATO: CHI HA BISOGNO DEI DECREPITI ARNESI COME JAMIE DIMON IN UN MONDO CHE SI FINANZIA CON MEME-COIN E CRIPTOVALUTE? – L’HA CAPITO ANCHE JOHN ELKANN, CHE SI È SCAPICOLLATO A WASHINGTON PER METTERSI IN PRIMA FILA TRA I “NUOVI” ALFIERI DELLA NEW ECONOMY: YAKI PUNTA SEMPRE PIÙ SUL LATO FINANZIARIO DI EXOR E MENO SULLE VECCHIE AUTO DI STELLANTIS (E ZUCKERBERG L'HA CHIAMATO NEL CDA DI META)

antonino turicchi sandro pappalardo armando varricchio nello musumeci ita airways

DAGOREPORT – DA DOVE SPUNTA IL NOME DI SANDRO PAPPALARDO COME PRESIDENTE DELLA NUOVA ITA “TEDESCA” BY LUFTHANSA? L’EX PILOTA DELL’AVIAZIONE DELL’ESERCITO È STATO “CALDEGGIATO” DA NELLO MUSUMECI. IL MINISTRO DEL MARE, A DISPETTO DEL SUO INCARICO, È MOLTO POTENTE: È L’UNICO DI FRATELLI D’ITALIA AD AVERE I VOTI IN SICILIA, ED È “MERITO” SUO SE SCHIFANI È GOVERNATORE (FU MUSUMECI A FARSI DA PARTE PER FAR CORRERE RENATINO) – E COSÌ ECCO CHE IL “GIORGETTIANO” TURICCHI E L’AMBASCIATORE VARRICCHIO, CARO A FORZA ITALIA, SONO STATI CESTINATI…

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

C’ERA UNA VOLTA IL TRENO PER KIEV CON DRAGHI, MACRON E SCHOLZ. ORA, COMPLICE IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO DI GIORGIA MELONI, L’ITALIA È SPARITA DALLA LEADERSHIP DELL’UE - LA DUCETTA PREFERISCE ACCUCCIARSI AI PIEDI DI WASHINGTON (CHE VUOLE VASSALLI, NON ALLEATI ALLA PARI) CHE RITAGLIARSI UN RUOLO IN EUROPA - FRIEDRICH MERZ, PROBABILE NUOVO CANCELLIERE TEDESCO, HA "ESPULSO" L'ITALIA DAL GIRO CHE CONTA: A CHI GLI HA CHIESTO QUALE PAESE ANDREBBE AGGIUNTO A UN DIRETTORIO FRANCO-TEDESCO, HA CITATO LA POLONIA, GUIDATA DAL POPOLARE DONALD TUSK (NEMICO NUMERO UNO DEL PIS DI MORAWIECKI E KACZYNSKI, ALLEATI DELLA DUCETTA IN ECR) - “I AM GIORGIA” SOGNAVA DI ESSERE IL “PONTE” TRA USA E UE E SI RITROVA A FARE LA CHEERLEADER DELLA TECNO-DESTRA DI MUSK E TRUMP…