irene ghergo

“SE IN UNA CONVERSAZIONE A TAVOLA NON HAI LA CATTIVERIA, LA CENA DIVENTA DI UNA NOIA MORTALE” – L'ODE ALLA PERFIDIA BY IRENE GHERGO: “NEL MONDO DELLO SPETTACOLO LA CATTIVERIA È TUTTA TRAVESTITA DA “AMORE DOVE SEI? NON SAI QUANTO MI MANCHI”. È TUTTA COSÌ, AVVOLTA NELLA MELASSA DELL’IPOCRISIA, COSA CHE MI PROVOCA IL MAL DI PANCIA. IN TV SI PREFERISCE ANDARE DA CHI NON METTE A DISAGIO. LE AMERICANE QUANDO VANNO SUL PALCOSCENICO SONO PRONTE A TUTTO! LE NOSTRE ATTRICI APPENA SEI UN MINIMO IRRIVERENTE SI OFFENDONO, NON RISPONDONO E NON TORNANO MAI PIÙ; LE AMERICANE, SE SERVE, SI TOLGONO PURE LE MUTANDE. SONO ATTRATTA DAGLI ANTIPATICI. LE INVIDIE PIÙ GRANDI CHE HO VISTO? NEL MONDO LETTERARIO: LÌ SI ODIANO PROFONDAMENTE. E SI AUGURANO LA MORTE"

irene ghergo foto di bacco (2)

Azzurra Della Penna per “Chi”

 

È una calda serata di un po’ di tempo fa: siamo sulla collina di Cinecittà, quando giunge Natalia Paragoni, fidanzata – allora e ancora ora – di Andrea Zelletta. Lei, Irene Ghergo, la vede e dice: «È bellissima, sembra la figlia di Belen».

 

Se il complinsulto fosse un’arte, Irene sarebbe Caravaggio. Le ricordi la vicenda e lei fa cadere dall’alto-altissimo il suo «Ma pensa? Neanche me la ricordo». Davanti a un caffè, con questa eterna ragazza eternamente bionda, si discute di cattiveria.

irene ghergo

 

Domanda. Ghergo, è lei la più cattiva?

Risposta. «No, non lo sono. Purtroppo, no».

 

D. E allora chi?

R. «Glielo dirò fra qualche anno, ho ancora del lavoro da fare. Torni a trovarmi».

 

D. Dunque la cattiveria esiste e resiste?

R. «Di cattiveria nel mio mondo, il mondo dello spettacolo, ce n’è quanta ne vuole. Ma è tutta travestita da “Amore dove sei? Non sai quanto mi manchi”. È tutta così, avvolta nella melassa, cosa che a me personalmente provoca il mal di pancia. Mentre quelle che appaiono cattive, le belve...».

 

francesca fagnani 1

D. Che pure è il titolo del programma di Francesca Fagnani...

R. «Titolo che ho dato io, un imprinting del programma che lei magistralmente conduce. Che poi Francesca è irriverente: che non vuol dire essere cattiva, vuol dire tirarsi fuori dalla melassa dell’ipocrisia. Ipocrisia che, però, in tv ti assicura continuità...».

 

D. Ma avere un cattivo – anzi, meglio: una cattiva – in uno show è fondamentale, no?

R. «Ci vuole uno spirito libero, uno che abbia in sé quel senso di ribellione... Al Grande Fratello abbiamo avuto Katia Ricciarelli, che a noi, che siamo di quella scuola lì, piace molto. Però, è una cifra che ti penalizza. Per quel che riguarda chi vuole fare il mestiere della tv, ecco, si preferisce andare da chi dà garanzia di essere politically correct, da chi non mette a disagio. Quelle come la Fagnani hanno mille difficoltà».

IRENE GHERGO GIANNI BONCOMPAGNI

 

D. E però le Fagnani, le Bruganelli, le Celentano, ognuna nel suo, le guardi di più...

R. «Perché mettono il ditino nella piaga».

 

D. Anche le americane giocano su questa cifra. Ci sono fior di film che... persino la Disney ha abbracciato il genere con Crudelia & Co.

R. «Ah, ma le americane quando vanno sul palcoscenico sono pronte a tutto! Le nostre attrici appena sei un minimo irriverente si offendono, non rispondono e non tornano mai più; le americane, se serve, si tolgono pure le mutande e senza battere ciglio».

francesca fagnani.

 

D. In effetti, Sarah Jessica Parker e Kim Cattrall si sono odiate per decenni, ma davanti alla lucina rossa si sono sempre tenute per mano.

R. «Quella forma lì – che se c’è un intento comune si va mano nella mano – c’è anche qui. Ci sono delle nostre attrici che... ora non mi ricordo più, ma quando ho seguito il cinema ne ho viste di tutti i colori».

 

D. Perché queste lotte “sorellicide” secondo lei?

R. «Perché parliamo di femminucce, ma sono anche fratricide: è la competizione. E l’invidia. Noi siamo un Paese di invidiosi: l’invidia per noi è aspirazionale. Comunque, le invidie più grandi che ho visto, le ho viste nel mondo letterario: lì si odiano veramente e profondamente. E si augurano la morte».

 

Dago a Domenica In con Gianni Boncompagni e Irene Ghergo

D. La perfidia di uomini e donne è considerata allo stesso modo? O le donne vengono più criticate?

R. «Selvaggia Lucarelli viene molto bersagliata, in effetti. Ma, in generale, in questo sono per la parità: le donne sono vittime? Ma no, direi di no».

 

D. Magari dalle donne ci si aspetta più melassa?

R. «Alla fine si tratta di avere un alto tasso di lucidità, uno sguardo sul mondo che forse ti danneggia al momento, ma alla lunga... Io quando facevo Non è la Rai venivo chiamata “Kapò” – ma che ragazze deliziose!... però parliamo del passato remoto, eh! – ma poi sono stata amatissima da loro. È come con i figli: gli dai le regole e poi ti ameranno per questo; lì per lì, però, ti vogliono ammazzare. Va così...».

irene ghergo

 

D. In effetti, alla lunga, anche in Via col vento a Melania si preferisce Rossella, no?

R. «Massì... alle volte può capitare di essere str***a. Che non vuol dire essere sleale, non vuol dire non conoscere la gentilezza (che, tra l’altro, è rarissima, e non c’è quasi più): la gentilezza non è melassa, intendiamoci. Comunque, io sono sempre dalla parte dei cattivi e sono attratta dagli antipatici. Che cosa sarebbe Uomini e donne senza Tina Cipollari? È divertente, è spregiudicata».

tina cipollari attacca gemma galgani

 

D. Ecco la De Filippi una cattiva ce l’ha in ogni programma.

R. «Ma lei è sapiente! Se in una conversazione a tavola non hai la cattiveria, la cena diventa di una noia mortale. E Tina è il massimo: mi appare quando l’insonnia ha il sopravvento, è dentro un mondo che si palesa nella notte ed è salvifica. Mi salva persino dalle goccine di psicofarmaco».

Irene Ghergo irene ghergoIrene Ghergo irene ghergoIrene Ghergo Irene Ghergo francesca fagnani morgan intervistato da francesca fagnani a belvemorgan intervistato da francesca fagnani a belvedago e irene ghergo

Ultimi Dagoreport

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DI CECILIA SALA? BUIO FITTO, PURTROPPO. I TEMPI PER LA LIBERAZIONE DELLA GIORNALISTA ITALIANA NON SOLO SI ALLUNGANO MA SI INGARBUGLIANO, E LA FORZATURA DEL BLITZ TRANSOCEANICO DI GIORGIA MELONI RISCHIA DI PEGGIORARE LE COSE – IL CASO, SI SA, È LEGATO ALL’ARRESTO DELL’INGEGNERE-SPIONE IRANIANO MOHAMMAD ABEDINI, DI CUI GLI AMERICANI CHIEDONO L’ESTRADIZIONE. L’ITALIA POTREBBE RIFIUTARSI E LA PREMIER NE AVREBBE PARLATO CON TRUMP. A CHE TITOLO, VISTO CHE IL TYCOON NON È ANCORA PRESIDENTE, SUGLI ESTRADATI DECIDE LA MAGISTRATURA E LA “TRATTATIVA” È IN MANO AGLI 007?

elisabetta belloni cecilia sala donald trump joe biden elon musk giorgia meloni

DAGOREPORT – IL 2025 HA PORTATO A GIORGIA MELONI UNA BEFANA ZEPPA DI ROGNE E FALLIMENTI – L’IRRITUALE E GROTTESCO BLITZ TRANSOCEANICO PER SONDARE LA REAZIONE DI TRUMP A UN  RIFIUTO ALL’ESTRADIZIONE NEGLI USA DELL’IRANIANO-SPIONE, SENZA CHIEDERSI SE TALE INCONTRO AVREBBE FATTO GIRARE I CABASISI A BIDEN, FINO AL 20 GENNAIO PRESIDENTE IN CARICA DEGLI STATI UNITI. DI PIÙ: ‘’SLEEPY JOE’’ IL 9 GENNAIO SBARCHERÀ A ROMA PER INCONTRARE IL SANTO PADRE E POI LA DUCETTA. VABBÈ CHE È RIMBAM-BIDEN PERÒ, DI FRONTE A UN TALE SGARBO ISTITUZIONALE, “FUCK YOU!” SARÀ CAPACE ANCORA DI SPARARLO - ECCOLA LA STATISTA DELLA GARBATELLA COSTRETTA A SMENTIRE L’INDISCREZIONE DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO DI EURO CON SPACEX DI MUSK – NON È FINITA: TRA CAPO E COLLO, ARRIVANO LE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI DA CAPA DEI SERVIZI SEGRETI, DECISIONE PRESA DOPO UN DIVERBIO CON MANTOVANO, NATO ATTORNO ALLA VICENDA DI CECILIA SALA…

cecilia sala donald trump elon musk ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - DAVVERO MELONI SI È SOBBARCATA 20 ORE DI VIAGGIO PER UNA CENETTA CON TRUMP, CON BLOOMBERG CHE SPARA LA NOTIZIA DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO CON “SPACE-X” DEL CARO AMICO ELON MUSK (ASSENTE)? NON SARÀ CHE L’INDISCREZIONE È STATA RESA PUBBLICA PER STENDERE UN VELO PIETOSO SUL FALLIMENTO DELLA DUCETTA SULLA QUESTIONE PRINCIPALE DELLA TRASVOLATA, IL CASO ABEDINI-SALA? - TRUMP, UNA VOLTA PRESIDENTE, ACCETTERÀ LA MANCATA ESTRADIZIONE DELLA ''SPIA'' IRANIANA? COSA CHIEDERÀ IN CAMBIO ALL’ITALIA? – DI SICURO I LEADER DI FRANCIA, GERMANIA, SPAGNA, POLONIA, URSULA COMPRESA, NON AVRANNO PER NULLA GRADITO LE PAROLE DI TRUMP: “GIORGIA HA PRESO D’ASSALTO L’EUROPA” - VIDEO

giorgia meloni e donald trump - meme by edoardo baraldi .jpg

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI SFOGLIA LA MARGHERITA: VOLO O NON VOLO A WASHINGTON IL 20 GENNAIO ALL'INAUGURAZIONE DEL SECONDO MANDATO DI DONALD TRUMP? - CERTO, LA STATISTA DELLA GARBATELLA È TENTATA, ANCHE PER NON DARE SODDISFAZIONE AL "PATRIOTA" MATTEO SALVINI CHE VUOLE PRESENZIARE A TUTTI I COSTI E SVENTOLARE LA BANDIERA "MAGA" DELLA PADANIA - LA POVERINA STA CERCANDO DI CAPIRE, ATTRAVERSO IL SUO CARISSIMO AMICO ALLA KETAMINA ELON MUSK, SE CI SARANNO ALTRI CAPI DI GOVERNO. IL RISCHIO È DI TROVARSI IN MEZZO AGLI AVARIATI SOVRANISTI ORBAN E FICO - UN’IMMAGINE CHE VANIFICHEREBBE I SUOI SFORZI (E SOGNI) DI PORSI NEL RUOLO DI PONTIERE TRA L'EUROPA DI URSULA E L'AMERICA TRUMP...

giovan battista fazzolari giorgia meloni autostrade matteo salvini giovanbattista

DAGOREPORT – IL FONDO TI AFFONDA: BLACKSTONE E MACQUARIE, SOCI DI AUTOSTRADE, SONO INCAZZATI COME BISCE PER L’AUMENTO DEI PEDAGGI DELL’1,8%. PRETENDEVANO CHE IL RINCARO FOSSE MOLTO PIÙ ALTO, AGGIORNATO ALL'INFLAZIONE (5,9% NEL 2023). MA UN FORTE AUMENTO DEI PEDAGGI AVREBBE FATTO SCHIZZARE I PREZZI DEI BENI DI CONSUMO, FACENDO SCEMARE IL CONSENSO SUL GOVERNO – SU ASPI È SEMPRE SALVINI VS MELONI-FAZZOLARI: LA DUCETTA E “SPUGNA” PRETENDONO CHE A DECIDERE SIA SEMPRE E SOLO CDP (AZIONISTA AL 51%). IL LEADER DELLA LEGA, COME MINISTRO DEI TRASPORTI, INVECE, VUOLE AVERE L’ULTIMA PAROLA…