matteo viviani

MILANO FAR-WEST: SERVE UNA “IENA” PER ESSERE AL SICURO – MATTEO VIVIANI, INVIATO DEL PROGRAMMA “LE IENE”, HA RACCONTATO COME HA SVENTATO UNA RAPINA, IERI SERA, NEL PIENO CENTRO DELLA CITTÀ: "TRE RAGAZZINI DI COLORE, TRA I 17 E I 18 ANNI, STAVANO INFASTIDENDO UNA COPPIA CHIEDENDO AI DUE IL PORTAFOGLIO E I SOLDI. A QUEL PUNTO HO FATTO UNA CAVOLATA E..."

Estratto dell'articolo di Giovanni Ruggiero per www.open.online

matteo viviani

 

Matteo Viviani ha raccontato di aver sventato una rapina in centro a Milano e ha lanciato un appello a chi dovesse trovarsi nella sua stesa situazione: «Se doveste assistere a qualcosa che non va, non fate finta di niente». È lo stesso inviato delle Iene a raccontare nelle sue storie su Instagram la vicenda accaduta a due passi dal Duomo.

 

È la tarda sera di domenica 12 gennaio quando Vicini dice di aver parcheggiato la sua moto vicino a piazza Duomo, a Milano, nei pressi dell’incrocio con via Mercanti. Si tratta di un punto della città sempre molto affollato e trafficato, anche a quell’ora, quando mancava poco alla mezzanotte. «Neanche il tempo di mettere il cavalletto, che alla mia sinistra, con la coda dell’occhio, vedo sfilare tre ragazzi di colore, mentre dicono ad alta voce “Ma perché ci stai guardando male?”, rivolgendosi a una coppietta, che si stava facendo i fatti loro. Erano ragazzini, avranno avuto 17-18 anni. Loro si girano dicono “Non vi stavamo guardando”. E si allontanano».

 

matteo viviani

I tre ragazzi però avrebbe insistito nell’infastidire la coppia. Viviani ha deciso di non restare a guardare: «Tolgo la chiave e vado verso il gruppetto e arrivo nel momento in cui i tre si erano serrati attorno alla coppia e stavano dicendo: “Fammi vedere cosa c’è nelle tasche, dai il portafoglio, dai i soldi”». A quel punto si inventa una scusa per fermarli: «Ho fatto una cavolata, ho fatto il giro largo e sono andato incontro alla coppia come se li stessi incontrando per caso. Mi sono rivolto al ragazzo dicendogli “Come stai? È un sacco che non ti vedo”. L’ho abbracciato. Tutti sono rimasti un po’ spaesati e allora ho chiesto: “Ma cos’è che sta succedendo?” e i tre, vedendolo non più solo, hanno preferito andare via». […]

matteo viviani

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