METTERE I MIGRANTI PIU' PICCOLI E FRAGILI IN GABBIA: E’ QUESTA L’IDEA DI ACCOGLIENZA DEL GOVERNO MELONI? - A GENOVA HANNO MESSO OTTO CONTAINER FRA UNA RETE METALLICA E UN MURO PER ACCOGLIERE CENTO RAGAZZINI MIGRANTI - LA RABBIA DEI RESIDENTI: “MAI VISTO NIENTE DI PIÙ STUPIDO E PIÙ SBAGLIATO. COME SI PUÒ PENSARE DI METTERE DEI RAGAZZINI IN UN POSTO DEL GENERE? NON HANNO NEANCHE MEZZO METRO PER GIOCARE A PALLONE…”
Niccolò Zancan per La Stampa - Estratti
genova gabbia per i ragazzini migranti
Hanno già montato i primi otto container. Li hanno piazzati fra una rete, un muro e uno strapiombo. Li hanno messi in fila su un vecchio terrazzamento, senza tombini né canali di scolo, dove incombe un palazzo dichiarato inagibile perché pericolante.
«Non ho mai visto niente di più stupido e di più sbagliato», dice la signora Anna Minuto. Tutti, qui davanti, rimangono increduli come lei. «Come si può pensare di mettere dei ragazzini in un posto del genere? Non hanno neanche mezzo metro per giocare a pallone».
Ecco svelata l’idea di accoglienza del governo Meloni, per di più quella riservata ai più fragili. Per rendersene conto, bisogna passare sotto il ponte ricostruito dell’autostrada, attraversare il quartiere Certosa e salire sulle alture. Quaranta minuti di auto dal centro di Genova. Qualcuno dice che è già Begato, qualcun altro dice che è ancora Rivarolo. Di sicuro è periferia. È distanza da tutto. È solitudine sociale. Emarginazione. Sono quartieri popolari. Questi container saranno la casa dei migranti minorenni non accompagnati in Liguria. «Gira voce che vogliano mettere due guardie giurate di notte, per tenerli dentro dopo le 22. Ma è legale? Si può fare?».
genova gabbia per i ragazzini migranti
n quel palazzo pericolante c’era un circolo Arci, che adesso si è trasferito poco distante. Leo Adami è al bancone del bar da quarant'anni: «È assurdo. Ci hanno mandati via di là perché era rischioso per noi e adesso, in quel posto pericoloso, vogliono metterci cento ragazzini. Quando peseranno le strutture? Cosa succederà con le prime piogge? E poi, la domanda più importante è questa: quei ragazzini sopporteranno di essere completamente tagliati fuori dal mondo? Non dovrebbero andare a scuola?».
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