francesca totolo

“MI DEFINISCO UNA PATRIOTA” – PARLA FRANCESCA TOTOLO, L’AUTRICE DEL POST SULLO SMALTO DELLA MIGRANTE JOSEPHA: DA SCONOSCIUTA A BLOGGER DA 5 MILIONI DI VISUALIZZAZIONI, COLLABORA CON IL “PRIMATO NAZIONALE” (LA RIVISTA DI CASAPOUND) E VIENE INVITATA NELLE TRASMISSIONI DI “SPUTNIK” –  ECCO COME FUNZIONA LA RETE DEI DOSSIER SOVRANISTI CHE VA OLTRE LE FAKE NEWS…

1 – DIETRO LE UNGHIE ROSSE DI JOSEPHA LA DAMA DEI DOSSIER SOVRANISTI

Andrea Palladino e Andrea Tornago per “la Stampa”

 

francesca totolo 1

Parte dalle Alpi che si affacciano sul Lago Maggiore la storia dello smalto sulle unghie di Josepha, la giovane del Camerun salvata da Open Arms. L' autrice è Francesca Totolo, nata e cresciuta in Val d' Ossola, specialista in dossier contro le Ong su Twitter e chiamata come opinionista dalla rete d' informazione del governo russo Sputnik News per parlare di George Soros, dell' Ungheria di Orbán e delle organizzazioni che si occupano di diritti umani.

 

IL TWEET DI FRANCESCA TOTOLO SULLO SMALTO DI JOSEPHA

Fino a maggio 2017 una sconosciuta, oggi un' influencer da 5 milioni di visualizzazioni al mese finanziata - attraverso la testata "Il primato nazionale" - anche da CasaPound. Dietro di lei c' è una rete di utenti Twitter specializzati nella propaganda contro migrazioni e salvataggi umanitari.

 

C' è l' account anonimo «I' m James the Bond». C' è un lituano, esperto in materie navali, che si nasconde dietro un alias, JB. Loro preparano i dossier - rintracciabili in rete, sui drive di Google o su siti specializzati nell' archiviazione di documenti - mentre l' attivista Totolo formatta, divulga, lancia vere e proprie campagne che diventano virali. Come nel caso della storia delle unghie laccate di Josepha.

bambini migranti morti 6

 

Il caso di Josepha è solo l' ultimo. La modalità comunicativa è ben strutturata, ma diversa dal dispositivo delle «fake-news». Alcuni elementi sono veri e danno l' impressione di una notizia verificata, anzi addirittura frutto di un «coraggioso» lavoro di contro-informazione.

 

L' accostamento poi, spesso forzato se non suggestivo, produce l' effetto finale. Nei mesi scorsi, ad esempio, quando il Gip di Ragusa ha dissequestrato la nave della Open Arms, Francesca Totolo ha pubblicato tweet e articoli suggerendo una vicinanza del magistrato con le organizzazioni finanziate da Soros attraverso Magistratura democratica.

SOROS

 

Più recentemente, ha accusato l' avvocato catanese della Open Arms di essere stata la tutrice di Anim Amri, l' autore della strage di Berlino, quando in realtà - come ha dichiarato lo stesso legale a La Stampa - aveva solo difeso come penalista il ragazzo in un altro processo in Italia.

 

Svarioni e ricerche a volte complesse, veri e propri dossier pensati per uscire in pillole sulla rete Twitter. Schermate di rotte navali, video ripresi dagli account social libici, una comunicazione, almeno all' apparenza, redatta da veri esperti di cui Totolo sembra il terminale per la loro diffusione massima.

 

Saviano vs Salvini - migranti

È sempre Totolo a intercettare per prima, il 17 luglio scorso, la notizia della presenza di una troupe della Tv tedesca Rtl sulla motovedetta libica che ha soccorso 165 migranti, spacciandola per la prova del fatto - di cui aveva parlato poche ore prima il Viminale - che la denuncia della Ong Open Arms del ritrovamento del gommone distrutto cui era aggrappata Josepha, fosse una fake news.

 

A postare su twitter le immagini del salvataggio è l' account «Migrant Rescue Watch», minuziosamente documentato sull' attività delle motovedette libiche benché sul suo sito sostenga di lavorare addirittura per il governo australiano. Non passano neanche dieci minuti e il post è ripreso da Totolo, 433 retweet, diventa virale.

 

MIGRANTI MEDITERRANEO

Sul giornale «Il Messaggero» uscirà solo il giorno dopo. Salvo essere poi smentita da altri parlamentari e giornalisti, tra cui c' è la stessa reporter della rete tedesca: quel video riprendeva un altro salvataggio, in un' altra zona di mare, in cui erano coinvolte altre imbarcazioni rispetto a quelle di cui parla Open Arms.

 

Ma tanto a quel punto l' attenzione è puntato su altro: Josepha. L' intensa attività sulla rete, interamente direzionata contro migranti, Ong e associazioni in qualche maniera finanziate dalla Open Society Foundation, è partita un anno e mezzo fa.

LA MIGRANTE JOSEPHA CON LO SMALTO

 

A lanciare la campagna fu un giovane studente di marketing, Luca Donadel, che pubblicò un video con il tracciato delle navi delle Ong, accusandole di essere il fattore di attrazione per la migrazione dalla Libia.

 

Accuse smentite dalla stessa Guardia Costiera italiana. Poco dopo esordisce Francesca Totolo, sullo stesso sito, con alcuni dossier sui presunti rapporti tra Soros e le associazioni di difesa dei diritti dei migranti.

 

Il 2 agosto inizia la sua campagna su Twitter, il giorno del sequestro della nave Iuventa da parte della Procura di Catania. Da allora oltre 15 mila post, decine di articoli, interviste a Sputnik news e una diffusione capillare. Fino al caso Josepha..

 

2 – "TWITTARE È IL MIO LAVORO MI FINANZIA CASAPOUND"

Andrea Paladino per “la Stampa”

 

francesca totolo

Francesca Totolo, 41 anni. Si definisce «ricercatrice indipendente», mai stata giornalista. Studi di economia e un passato nel modo della moda.

 

La storia delle unghie laccate di Josepha, lanciata su Twitter lo scorso fine settimana l' ha raccontata lei, con tweet divenuti rapidamente virali.

 

«Il mio primo post è della sera di sabato 21 luglio. Però mi lasci chiarire, per me i migranti sono le vittime, ma sono anche strumenti di propaganda. Sia da una parte che dall' altra, questo non lo nego, ma sono stati strumenti di propaganda per i no border, per chi è a favore della migrazione».

 

Come è nata questa storia delle unghie laccate?

LA MIGRANTE JOSEPHA CON LO SMALTO

«Io ho visto il servizio al TG5, da cui ho preso lo screenshot delle unghie di Josepha con lo smalto. Ma nel mio primo tweet non ho mai detto quello che poi mi hanno contestato, parlavo di due ipotesi: o lo smalto lo aveva già o le è stato messo a bordo. Un fatto curioso, no?».

 

Da più di un anno lei scrive di migrazione e contro le Ong su twitter. Che esperienza ha in questo settore?

«Autodidatta. Per la conoscenza delle terminologie marittime ho fatto vela e windsurf. Ho studiato economia, poi ho iniziato a fare l' ufficio stampa nel settore moda. A quarant' anni ho deciso di reinventarmi, di fare qualcosa per il mio Paese».

 

corpi migranti in mare libia 4

Esperienza politica?

« Nessuna, assolutamente nessuna. Mi definisco una patriota».

 

Su Twitter ha stretti legami con alcuni account anonimi, specializzati su questi temi. Come li ha conosciuti?

«Ci siamo conosciuti in rete, ho trovato interessanti i loro tweet».

 

Chi sono?

«Uno di loro so chi è, ma non posso dirlo, per mantenere riservata la mia fonte. Io ci metto nome e cognome, perché oggi questa è la mia attività lavorativa. Mi creda, lavoro 18 ore al giorno sulla rete...».

 

SALVINI MIGRANTI

Un vero e proprio lavoro. Chi la paga?

«Collaboro principalmente con il Primato Nazionale, anche se ho altri progetti che a settembre diventeranno pubblici, con un editore italiano».

 

Quindi il finanziamento della sua attività viene dal giornale di CasaPound?

«Sì».

 

Mai attivato raccolte fondi online, come fanno molti blogger?

«Mi basta quello che guadagno, per ora...».

 

È stata intervistata per cinque volte dall' edizione internazionale in inglese di Sputnik news, l' agenzia di stampa russa sospettata di fare propaganda putiniana in Occidente, sul tema Soros, Orban e Ungheria. Come è entrata in contatto con loro?

corpi migranti in mare libia 3

«Mi hanno contattata loro quando pubblicai riguardo Soros, poi tradotto in sette lingue e diffuso dal sito ZeroHedge.

 

Presumo che mi abbiano conosciuta lì. Sono stata contattata sia dalla redazione di Mosca che da Sputnik Gran Bretagna».

 

Lei è autrice di veri e propri dossier sulla Open Society Foundation di Soros. Quando ha iniziato?

«Quando Soros, lo scorso anno, è arrivato in Italia a far visita a Gentiloni. Io sono molto brava a consultare bilanci, così ho approfondito questo filone. Poi le informazioni si trovano, è tutto pubblicato, la Open Society Foundation è la più trasparente, non c' è nulla di occulto».

Ultimi Dagoreport

donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – PUTIN NON PERDE MAI: TRUMP ESCE A PEZZI DALLA TELEFONATA CON “MAD VLAD”. AVEVA GIÀ PRONTO IL DISCORSO (“HO SALVATO IL MONDO”) E INVECE HA DOVUTO FARE PIPPA DI FRONTE AL NIET DEL PRESIDENTE RUSSO ALLA TREGUA DI 30 GIORNI IN UCRAINA – ZELENSKY COTTO E MANGIATO: “SE NON SEI AL TAVOLO DEL NEGOZIATO, SEI NEL MENÙ” – LE SUPERCAZZOLE DEL TYCOON SU IRAN E ARABIA SAUDITA E LA PRETESA DELL’EX AGENTE DEL KGB: ACCETTO IL CESSATE IL FUOCO SOLO SE FERMATE GLI AIUTI ALL’UCRAINA. MA TRUMP NON POTEVA GARANTIRE A NOME DELL’EUROPA – DOPO IL SUMMIT A GEDDA DI DOMENICA PROSSIMA CI SARÀ UNA NUOVA TELEFONATA TRA I DUE BOSS. POI L’INCONTRO FACCIA A FACCIA…

donald trump dazi giorgia meloni

DAGOREPORT! ASPETTANDO IL 2 APRILE, QUANDO CALERÀ SULL’EUROPA LA MANNAIA DEI DAZI USA, OGGI AL SENATO LA TRUMPIANA DE’ NOANTRI, GIORGIA MELONI, HA SPARATO UN’ALTRA DELLE SUE SUBLIMI PARACULATE - DOPO AVER PREMESSO IL SOLITO PIPPONE (‘’TROVARE UN POSSIBILE TERRENO DI INTESA E SCONGIURARE UNA GUERRA COMMERCIALE...BLA-BLA’’), LA SCALTRA UNDERDOG DELLA GARBATELLA HA AGGIUNTO: “CREDO NON SIA SAGGIO CADERE NELLA TENTAZIONE DELLE RAPPRESAGLIE, CHE DIVENTANO UN CIRCOLO VIZIOSO NEL QUALE TUTTI PERDONO" - SI', HA DETTO PROPRIO COSI': “RAPPRESAGLIE’’! - SE IL SUO “AMICO SPECIALE” IMPONE DAZI ALLA UE E BRUXELLES REAGISCE APPLICANDO DAZI ALL’IMPORTAZIONE DI MERCI ‘’MADE IN USA’’, PER LA PREMIER ITALIANA SAREBBERO “RAPPRESAGLIE”! MAGARI LA SORA GIORGIA FAREBBE MEGLIO A USARE UN ALTRO TERMINE, TIPO: “CONTROMISURE”, ALL'ATTO DI TRUMP CHE, SE APPLICATO, METTEREBBE NEL GIRO DI 24 ORE IN GINOCCHIO TUTTA L'ECONOMIA ITALIANA…

donald trump cowboy mondo in fiamme giorgia meloni friedrich merz keir starmer emmanuel macron

DAGOREPORT: IL LATO POSITIVO DEL MALE - LE FOLLIE DEL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA HANNO FINALMENTE COSTRETTO GRAN PARTE DEI 27 PAESI DELL'UNIONE EUROPEA, UNA VOLTA PRIVI DELL'OMBRELLO MILITARE ED ECONOMICO DEGLI STATI UNITI, A FARLA FINITA CON L'AUSTERITY DEI CONTI E DI BUROCRATIZZARSI SU OGNI DECISIONE, RENDENDOSI INDIPENDENTI - GLI EFFETTI BENEFICI: LA GRAN BRETAGNA, ALLEATO STORICO DEGLI USA, HA MESSO DA PARTE LA BREXIT E SI E' RIAVVICINATA ALLA UE - LA GERMANIA DEL PROSSIMO CANCELLIERE MERZ, UNA VOLTA FILO-USA, HA GIA' ANNUNCIATO L'ADDIO ALL’AUSTERITÀ CON UN PIANO DA MILLE MILIARDI PER RISPONDERE AL TRUMPISMO - IN FRANCIA, LA RESURREZIONE DELLA LEADERSHIP DI MACRON, APPLAUDITO ANCHE DA MARINE LE PEN – L’UNICO PAESE CHE NON BENEFICIA DI ALCUN EFFETTO? L'ITALIETTA DI MELONI E SCHLEIN, IN TILT TRA “PACIFISMO” PUTINIANO E SERVILISMO A TRUMP-MUSK...

steve witkoff marco rubio donald trump

DAGOREPORT: QUANTO DURA TRUMP?FORTI TURBOLENZE ALLA CASA BIANCA: MARCO RUBIO È INCAZZATO NERO PER ESSERE STATO DI FATTO ESAUTORATO, COME SEGRETARIO DI STATO, DA "KING DONALD" DALLE TRATTATIVE CON L'UCRAINA (A RYAD) E LA RUSSIA (A MOSCA) - IL REPUBBLICANO DI ORIGINI CUBANE SI È VISTO SCAVALCARE DA STEVE WITKOFF, UN IMMOBILIARISTA AMICO DI "KING DONALD", E GIA' ACCAREZZA L'IDEA DI DIVENTARE, FRA 4 ANNI, IL DOPO-TRUMP PER I REPUBBLICANI – LA RAGIONE DELLA STRANA PRUDENZA DEL TYCOON ALLA VIGILIA DELLA TELEFONATA CON PUTIN: SI VUOLE PARARE IL CULETTO SE "MAD VLAD" RIFIUTASSE IL CESSATE IL FUOCO (PER LUI SAREBBE UNO SMACCO: ALTRO CHE UOMO FORTE, FAREBBE LA FIGURA DEL ''MAGA''-PIRLA…)

giorgia meloni keir starmer donald trump vignetta giannelli

DAGOREPORT - L’ULTIMA, ENNESIMA E LAMPANTE PROVA DI PARACULISMO POLITICO DI GIORGIA MELONI SI È MATERIALIZZATA IERI AL VERTICE PROMOSSO DAL PREMIER BRITANNICO STARMER - AL TERMINE, COSA HA DETTATO ''GIORGIA DEI DUE MONDI'' ALLA STAMPA ITALIANA INGINOCCHIATA AI SUOI PIEDI? “NO ALL’INVIO DEI NOSTRI SOLDATI IN UCRAINA” - MA STARMER NON AVEVA MESSO ALL’ORDINE DEL GIORNO L’INVIO “DI UN "DISPIEGAMENTO DI SOLDATI DELLA COALIZIONE" SUL SUOLO UCRAINO (NON TUTTI I "VOLENTEROSI" SONO D'ACCORDO): NE AVEVA PARLATO SOLO IN UNA PROSPETTIVA FUTURA, NELL'EVENTUALITÀ DI UN ACCORDO CON PUTIN PER IL ‘’CESSATE IL FUOCO", IN MODO DA GARANTIRE "UNA PACE SICURA E DURATURA" - MA I NODI STANNO ARRIVANDO AL PETTINE DI GIORGIA: SULLA POSIZIONE DEL GOVERNO ITALIANO AL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO DEL 20 E 21 MARZO SULL'UCRAINA, LA PREMIER CERCHIOBOTTISTA STA CONCORDANDO GLI ALLEATI DELLA MAGGIORANZA UNA RISOLUZIONE COMUNE PER IL VOTO CHE L'ATTENDE MARTEDÌ E MERCOLEDÌ IN SENATO E ALLA CAMERA, E TEME CHE AL TRUMPUTINIANO SALVINI SALTI IL GHIRIBIZZO DI NON VOTARE A FAVORE DEL GOVERNO…