milena gabanelli governo meloni

TANTE CHIACCHIERE, POCHI FATTI: GIORGIA MELONI RIMANDATA DOPO 8 MESI A PALAZZO CHIGI – MI-JENA GABANELLI PASSA AL SETACCIO L'OPERATO DEL GOVERNO DI CENTRODESTRA DAL 25 OTTOBRE A OGGI – 42 I PROVVEDIMENTI APPROVATI (SOLO 15 DEI QUALI ERANO NEL DISCORSO PROGRAMMATICO DELLA PREMIER) – SULLA LOTTA ALL’EVASIONE, I BALNEARI E LE RIFORME È TUTTO FERMO O RIMANDATO. LA DUCETTA HA PUNTATO SU PROVVEDIMENTI “BANDIERA” (RAVE, CIBI SINTETICI, CONTANTI) LONTANI DALLE REALI URGENZE DEL PAESE...

GUARDA QUI LA VIDEO-INCHIESTA DI MILENA GABANELLI SUI PRIMI 8 MESI DEL GOVERNO MELONI

 

 

Estratto dell’articolo di Milena Gabanelli e Simona Ravizza per il “Corriere della Sera”

 

bilancio del governo meloni dopo 8 mesi - milena gabanelli

Giorgia Meloni e gli alleati di Lega e Forza Italia sono alla guida del Paese da 8 mesi. Si può fare un primo bilancio. Il 25 ottobre 2022 nel discorso alla Camera per la fiducia la promessa è questa: «Intendo fare quello che devo per dare agli italiani una Nazione migliore».

 

Certamente l’Italia sta vivendo un periodo complesso, ma se «chi ben comincia è già a metà dell’opera», vediamo cosa sta portando a casa il governo più a destra dalla Seconda guerra mondiale. Lo facciamo con l’aiuto dei politologi Marco Improta, Francesco Marangoni e Luca Verzichelli del Centro interuniversitario di ricerca sul cambiamento politico (CIRCaP) dell’università di Siena.

bilancio del governo meloni dopo 8 mesi dataroom 6

 

 

Il governo può andare spedito

Forte di un trionfo elettorale che porta in Parlamento 238 deputati di FdI, Lega e FI su 400, e 116 senatori su 206, il governo Meloni ha una maggioranza schiacciante che gli consente di fatto di fare un po’ quello che vuole, e infatti finora il 56,1% di quello che ha proposto al Parlamento è stato approvato. Regge il confronto solo il governo Renzi con il 63,3% nello stesso periodo di tempo.

 

bilancio del governo meloni dopo 8 mesi - milena gabanelli 2

Al 21 giugno 2023 sono ben 42 i provvedimenti approvati: 29 decreti legge, 10 disegni di legge ordinari e 3 disegni di legge delega, con una media di 5,3 iniziative legislative al mese (arrivate in Parlamento). Ha fatto meglio solo il Berlusconi II (77) e il Berlusconi IV (53). La volontà di procedere spediti porta a un massiccio ricorso ai decreti legge (prassi comune a molti governi), mentre la forte maggioranza parlamentare per ora consente un uso più limitato della fiducia, messa sul 50% dei provvedimenti, in lieve calo rispetto al recente passato.

 

bilancio del governo meloni dopo 8 mesi dataroom 3

[…] Quante e quali promesse Meloni fa? L’indicatore da utilizzare è «l’indice di densità programmatica», ossia gli impegni reali presi ogni 500 parole (esclusi quelli generici e declaratori tipo «combatteremo la povertà»). Nel suo discorso la premier elenca 21 impegni programmatici, che vuol dire 1,2 ogni 500 parole. Il livello è relativamente basso: per esempio, il Berlusconi II è a oltre 2, il Berlusconi IV a 2,4, il Gentiloni a 2,9.

 

Delle 42 iniziative legislative approvate, quelle che riguardano gli impegni presi nel discorso programmatico sono 15, pari al 35,7%. Le iniziative di programma realizzate nei primi 8 mesi dal Berlusconi IV sono il 55%, per il resto il dato è più o meno in continuità con gli ultimi governi. Analizziamo le 15 priorità indicate per vedere a che punto di realizzazione siamo, cioè che cosa il governo Meloni ha fatto finora di concreto.

 

Le misure che toccano il portafoglio

bilancio del governo meloni dopo 8 mesi - milena gabanelli 3

Iniziamo dalle misure che toccano il nostro borsellino. La riduzione della pressione fiscale per famiglie e imprese: approvata la legge delega dal Consiglio dei ministri il 16 marzo 2023, adesso sta seguendo il suo iter parlamentare e dà al Governo 24 mesi di tempo per emanare i decreti legislativi. Tutto dipenderà anche da come andranno le casse dello Stato.

 

Da gennaio 2023 sono in vigore i seguenti provvedimenti: 1) la Flat tax al 15% per gli autonomi: promessa fino a 100 mila euro di reddito, oggi si ferma a 85 mila;

 

2) il taglio del cuneo fiscale per i dipendenti: promesso di 5 punti, per adesso è di 4 punti per redditi fino a 25 mila euro (circa 96 euro lordi al mese) e in vigore per 6 mesi (da luglio a dicembre 2023);

 

bilancio del governo meloni dopo 8 mesi dataroom

3) la riduzione delle imposte sui premi di produttività dal 10 al 5% per il 2023;

 

4) l’esenzione dal calcolo del reddito per i fringe benefit: da 260 euro a 3.000, solo per il 2023 e solo per i dipendenti con figli a carico;

 

5) la tregua fiscale per consentire a cittadini e imprese in difficoltà di regolarizzare la propria posizione con il fisco: per ora siamo alla rottamazione delle cartelle esattoriali fino a 1.000 euro;

 

bilancio del governo meloni dopo 8 mesi dataroom 9

6) le misure a sostegno della natalità: Iva ridotta al 5% per i prodotti per l’infanzia e l’igiene femminile, e aumento dell’assegno unico del 50% per chi ha un solo figlio e per il primo anno di vita; dai 3 figli in su l’aumento vale fino al compimento del terzo anno di età. In quest’ultimo caso l’Isee non deve superare i 40 mila euro. L’aumento va da 25 a 87 euro al mese;

 

7) infine sulle misure urgenti di sostegno al settore energetico Meloni riprende, sostanzialmente, le misure proposte da Draghi.

 

Il decreto Cutro

bilancio del governo meloni dopo 8 mesi - milena gabanelli 4

Al momento per combattere l’immigrazione illegale è scattata a marzo l’abolizione di fatto della protezione speciale per i rifugiati (che rischia di aumentare il numero di clandestini), e pene fino a 30 anni di carcere per gli scafisti. Nulla di sostanziale è cambiato rispetto al vecchio «decreto flussi», che stabilisce quanti migranti ogni anno possono entrare legalmente nel nostro Paese per lavorare […]

 

Reddito di cittadinanza

La riforma, contenuta nel decreto Lavoro del 1° maggio e da convertire in legge entro 60 giorni, parte da gennaio 2024. Dal nuovo assegno di inclusione, su 1,2 milioni di nuclei familiari 400 mila saranno esclusi, e cioè i nuclei dove ci sono occupabili tra i 18 e i 59 anni e assenza di disabili e minorenni (’indennità è già limitata a 7 mesi nel 2023).

 

In itinere

bilancio del governo meloni dopo 8 mesi dataroom 7

Il disegno di legge per l’attuazione dell’autonomia differenziata (ddl Calderoli), per adesso è in commissione Affari costituzionali del Senato. Il ddl Nordio sulla riduzione dei tempi dei processi, appena arrivato alla Camera, prevede tra l’altro l’abolizione del reato d’abuso d’ufficio. La realizzazione di nuove infrastrutture, per adesso è limitata alla riesumazione della società Stretto di Messina spa e al riavvio delle attività di programmazione. Sul Pnrr la decisione è di accentrare tutto in una nuova «Struttura di Missione» in capo al ministro Fitto, che è rimasta una scatola vuota fino al 26 aprile, e al momento non è ancora a regime.

 

Promesso e ancora non fatto

bilancio del governo meloni dopo 8 mesi dataroom 5

Nulla di nuovo sulla lotta all’evasione fiscale. In compenso la legge di Bilancio 2023 innalza il tetto all’uso del contante, portandolo da mille a 5 mila euro. Nulla sulle clausole di salvaguardia per le concessioni di infrastrutture pubbliche: sei concessionario di un’autostrada e non fai gli investimenti dovuti? O paghi, o abbassi la tariffa, o ti ritiro la concessione. Sulle riforme istituzionali il governo sta sondando diverse opzioni, tra cui l’ipotesi di semipresidenzialismo evocata nel discorso alla Camera, ma anche l’elezione diretta del Presidente del Consiglio. Nulla di formale è stato stabilito.

 

Passi indietro

Nella bozza del 21 novembre della Legge di bilancio, salta l’obbligo per i commercianti di accettare i pagamenti con il Pos sotto i 30 euro. La versione definitiva alza la soglia a 60 euro. Il 19 dicembre il governo deve cancellare la norma dopo le critiche della Commissione europea.

 

Provvedimenti bandiera

bilancio del governo meloni dopo 8 mesi dataroom 2

Il governo Meloni si concentra su alcune iniziative non legate a urgenze né priorità programmatiche, ma piuttosto dalla valenza simbolica come: 1) la stretta sui raduni illegali in vigore da dicembre 2022 che introduce un nuovo articolo del codice penale, il 633-bis, per punire con il carcere da 3 a 6 anni chi organizza mega-raduni musicali su terreni altrui, e in cui gira anche droga; 2) il disegno di legge che sancisce il divieto di produrre e vendere alimenti e mangimi sintetici, all’esame delle commissioni Industria e Sanità del Senato; 3) il cosiddetto disegno di legge contro gli eco-attivisti che imbrattano con pittura lavabile i beni culturali: pene da 6 mesi fino a 3 anni di carcere

 

Cosa doveva essere fatto e non lo è

giorgia meloni al senato

Sulle concessioni balneari invece siamo ormai ad un passo dalla procedura d’infrazione. Entro febbraio 2023 il governo doveva emanare i decreti che definiscono i criteri per le gare pubbliche. Ma ha preso tempo: se ne riparlerà l’anno prossimo.

giorgia meloni al senato giorgia meloni in aula al senato

Ultimi Dagoreport

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)