bambino di due anni ucciso in casa a milano

RIDATECI LA LEGGE DEL TAGLIONE - UN BAMBINO DI DUE ANNI VIENE UCCISO IN UNA CASA POPOLARE A MILANO: IL PADRE, NATO A FIRENZE MA DI ORIGINI CROATE CHIAMA I SOCCORSI, POI SCAPPA E INFINE VIENE FERMATO DALLA POLIZIA – IL PICCOLO È STATO TROVATO SENZA VITA SUL DIVANO: SUL CORPO AVEVA SEGNI DI STRANGOLAMENTO, LIVIDI E UNA FERITA ALLA TESTA – UN PARENTE: “È UN TIPO IRASCIBILE E VIOLENTO, LA MIA FAMIGLIA NON GLI PARLA DA QUANDO…” – VIDEO

 

 

 

 

Gianni Santucci per www.corriere.it

 

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Tragedia mercoledì mattina in via Ricciarelli 22, quartiere San Siro, periferia ovest di Milano. In un appartamento al piano terra di un condominio Aler è stato trovato il corpo senza vita di un bambino di due anni con evidenti segni di violenza. La telefonata al centralino del 118 è arrivata alle 5 del mattino. A chiamare i soccorsi è stato il padre, preoccupato perché «il figlio stava male». All’arrivo della polizia però in casa c’era soltanto la madre, Silvja Z. di origine croata, che a 23 anni ha cinque figli ed è incinta del sesto. Le indagini si sono subito concentrate sul padre, Aliza Hrustic, un 25enne nato a Firenze ma anche lui di origini croate, accusato di infanticidio. L’uomo è stato rintracciato e fermato dalla polizia nella tarda mattinata, in zona Giambellino.

 

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Le violenze

Il bambino è stato trovato senza vita sul divano. La madre aveva parlato di problemi respiratori, ma all’arrivo dei paramedici il piccolo era già morto. Secondo quanto emerso finora, sul corpicino sono stati trovati segni di strangolamento, lividi e una ferita alla testa, la cui natura non è stata ancora chiarita. I piedini erano fasciati, sembra per tagli precedenti causati da cocci di bottiglia. La madre avrebbe dato la colpa al marito. È stata portata alla questura di Milano per essere ascoltata dalla pm Giovanna Cavalleri. Una situazione familiare caratterizzata da altre violenze: la settimana scorsa, stando alla versione di alcuni testimoni, il padre aveva avuto una violenta lite con la moglie, culminata con la rottura di un vetro.

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Aliza Hrustic aveva infatti - si racconta - una mano fasciata. Già in precedenza, inoltre, aveva avuto una lite, nella tabaccheria di fronte alle palazzine occupate, con un vicino, contro il quale si era scagliato violentemente, sebbene abitasse nella via da appena due mesi. I vicini raccontano di violenze precedenti sia contro la moglie sia contro i bambini e di uso di droga da parte del 25enne. Il dirimpettaio della famiglia avrebbe visto mercoledì mattina una chiazza di sangue nella casa dove è avvenuta la tragedia. Il medico legale, da un primo esame, avrebbe individuato diverse lesioni sul corpo del bambino, ma nessuna apparentemente mortale.

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La testimonianza

«Se lo avessi trovato prima della polizia lo avrei ammazzato, non c’è dubbio», ha affermato Bardo Secic, prozio del sospettato (il padre del bambino), che alla notizia della morte del piccolo si è precipitato davanti al portone dello stabile dove abita la famiglia nella speranza di poter vedere il nipotino. «Si merita l’ergastolo. È un tipo irascibile e violento, la mia famiglia non gli parla da due anni, da quando mi ha aggredito senza motivo colpendomi alla testa con la fibbia della cintura. Ho ancora la cicatrice», ha raccontato. Si tratta di famiglie rom che abitano in via Bolla, altra zona di palazzine popolari occupate. La famiglia del bambino si era, invece, trasferita in via Ricciarelli dove, due mesi fa e in modo illegale, una coppia di origine albanese avrebbe «lasciato» l’alloggio per consentire alla famiglia del bimbo di rioccupare. Da anni il Comitato abitanti di via Ricciarelli si batte contro le occupazioni abusive delle case Aler. Nelle cantine delle palazzine sono stati ricavati alloggi di fortuna: brandine improvvisate, sporcizia e degrado.

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