MOURINHO VUOLE TOTTI ALLA ROMA: LA FIGURA SERVIREBBE AD ALLEGGERIRE IL LAVORO DELLO “SPECIAL” COSTRETTO SPESSO A INTERPRETARE RUOLI DIVERSI DA QUELLO DI ALLENATORE SPECIE DI FRONTE ALLE DIFFICOLTÀ DELLA ROMA CON GLI ARBITRI – I DUE NON HANNO MAI PARLATO. ALL’EX CAPITANO, CHE POTREBBE DIVENTARE UNA SORTA DI "CLUB MANAGER", INTERESSA AVERE UN RUOLO PIÙ OPERATIVO, ANCHE IN CHIAVE MERCATO…
Estratto dell’articolo di repubblica.it
Uno è un totem. L’altro la bandiera mai ammainata. Nonostante l’addio rumoroso prima da calciatore e poi da dirigente. L’avvio stentato della Roma sta suggerendo a José Mourinho un’idea. Che è già qualcosa in più di una suggestione. E che riguarda Francesco Totti.
Mourinho vuole Totti alla Roma: un aiuto per gli arbitri
Provate a immaginarli insieme, José Mourinho e Francesco Totti nella Roma. È l’idea che ha iniziato ad accarezzare lo Special. Per far fronte a un problema insolvibile, che da mesi incide sul suo umore. Da tempo, Mourinho avverte la necessità di una figura societaria che possa intervenire per far sentire la voce della Roma di fronte alle difficoltà con gli arbitri. E non solo.
Un ruolo che però né il general manager Tiago Pinto (che pure ha dichiarato di avere problemi a capire, spesso, le decisioni dei direttori di gara e la mancanza di uniformità di giudizio). Né tanto meno la proprietà: Dan e Ryan Friedkin non hanno mai parlato in chiaro, mai convocato una conferenza, mai accettato di rilasciare interviste. Impossibile lo facciano per lamentare torti subiti. Una situazione che sta alla base dei malumori di Mourinho. Che ora vorrebbe trovare una soluzione.
Totti e il futuro: un ruolo operativo
Da sempre nelle sue squadre ha chiesto un giocatore ben inserito nell’ambiente, che lo conosca e sappia interagirci. Alla Roma fino a questo momento ha rinunciato a questa figura. Ma ora sarebbe tentato di chiedere la disponibilità per farlo a Francesco Totti. Non lo ha fatto, ma poter contare su Totti, sul suo peso mediatico, anche sui suoi consigli dentro lo spogliatoio, potrebbe rafforzarne la figura e non costringerlo più a interpretare ruoli diversi da quello di allenatore, posizioni che non ama ricoprire. Soprattutto, gli interventi pubblici a difesa della squadra. Anche, se servisse, contro le decisioni degli arbitri che regolarmente gli costano una collezione infinita di giornate di squalifica.
Chi meglio di Totti per dar forza al messaggio, attirando consenso pubblico non solo tra i romanisti? Solo che i due non ne hanno mai parlato. E oggi sembra difficile che Totti possa accettare un ruolo diverso da uno operativo, anche in chiave mercato.