massimo franco emanuela orlandi monsignor sergio pagano

"NELL'ARCHIVIO VATICANO NON C'È NESSUN DOCUMENTO SUL CASO DI EMANUELA ORLANDI" - MONSIGNOR SERGIO PAGANO, PREFETTO DELL'ARCHIVIO DELLA SANTA SEDE, NEL LIBRO-INTERVISTA DI MASSIMO FRANCO “SECRETUM”, NON ESCLUDE, PERO', CHE CI SIANO DOSSIER SUL CASO DELLA RAGAZZINA RAPITA A ROMA CUSTODITE IN “ALTRE CASSEFORTI VATICANE” - DALLA LETTERA DI LEOPARDI, CHE NON VOLEVA PAGARE LE TASSE, AI FINANZIAMENTI DI BENEDETTO XV AL PARTITO POPOLARE PASSANDO PER GLI AIUTI RICEVUTI DAGLI AMERICANI: COSA C'È TRA I DOCUMENTI DELL'ARCHIVIO...

ARCHIVIO VATICANO, SPUNTA LETTERA DI LEOPARDI, 'NON DEVO TASSE'

monsignor sergio pagano 4

(ANSA) - Nell'immenso patrimonio di documenti custodito nell'Archivio Vaticano c'è anche una lettera di Giacomo Leopardi dalla quale si evince un problema legato alle tasse. E' quanto si legge in "Secretum" (edizioni Solferino), libro-intervista di Massimo Franco con il Prefetto dell'Archivio, monsignor Sergio Pagano. Leopardi scrive la lettera il 14 settembre del 1836 a monsignor Ferretti, nunzio apostolico presso Sua Maestà Siciliana:

 

"Io dimoro, come Vostra Eccellenza sa, a Napoli e per errore mi hanno compreso tra i contribuenti alle spese per la guardia civica di questa capitale...", le parole scritte dal poeta. "Sì, era un po' tirchio", "non voleva pagare le tasse, Leopardi. Curioso", chiosa nel libro mons. Pagano. Il poeta nella missiva scrive anche: "Sono venuti i gendarmi. Ma io sono di Recanati, sto qui per caso".

 

 

ARCHIVIO VATICANO, 'NEANCHE UNA RIGA SUL CASO ORLANDI'

Secretum - COPERTINA

(ANSA) - Nell'Archivio Vaticano non c'è nessun documento sul caso di Emanuela Orlandi. Lo assicura mons. Sergio Pagano, Prefetto dell'Archivio, in un libro-intervista con Massimo Franco ("Secretum", edizioni Solferino, in uscita domani 20 febbraio). Innanzitutto l'Archivio non può contenere i documenti più recenti: "Qui non abbiamo una riga". Ma secondo mons. Pagano potrebbe esserci poco anche in altre 'casseforti' vaticane.

 

"Quel che seppi alcuni anni or sono dall'allora archivista della Prima Sezione della Segreteria di Stato, monsignor Assunto Scotti, sacerdote da me molto stimato - rivela al giornalista del Corriere della Sera -, è che nel loro Archivio ci era solo, come di prassi, una cartella con echi di stampa sul caso che nominavano il Vaticano". Considerato l'avvio della procedura al tribunale vaticano, "se si troveranno documenti su quel caso, saranno certo consegnati agli inquirenti", aggiunge il Prefetto dell'Archivio.

 

DA PIO XII A LEOPARDI, VIAGGIO NEL 'BUNKER' DEL VATICANO

Manuela Tulli per l’ANSA

 

massimo franco foto di bacco

Dal processo a Galileo Galilei alla documentazione sui 'silenzi' di Pio XII, dai finanziamenti di Benedetto XV al Partito Popolare a quelli degli americani al Vaticano per consentire di fare il conclave proprio alla morte del Pontefice che aveva speso tutto. Dalla prima tv arrivata in Vaticano, nel 1949, ai cardellini dei quali amava circondarsi Papa Pacelli; dalle lettere dei grandi della storia, come Giacomo Leopardi, che non voleva pagare le tasse, o Giuseppe Garibaldi, che offriva "le sue braccia", e dunque anche le sue armi, a Papa Mastai, a quelle della povera gente che chiedeva aiuto al Papa per comprare delle scarpe ai figli.

 

L'Archivio Apostolico Vaticano, che si chiamava 'Segreto' e che nel 2019 ha cambiato denominazione per volere di Papa Francesco, è uno scrigno prezioso che custodisce tutti i documenti appartenuti al Vaticano. Tutto è contenuto in un deposito, chiamato 'bunker', lungo 86 chilometri lineari. Faldoni su faldoni che custodiscono storie edite ma anche ancora segrete. A parlare di alcune di esse è il giornalista Massimo Franco nel libro-intervista con il Prefetto dell'Archivio, monsignor Sergio Pagano: "Secretum", edizioni Solferino, da domani nelle librerie.

monsignor sergio pagano

 

Ne esce uno spaccato degli anni più difficili dei pontificati che si sono succediti ma anche quadri della vita di tutti i giorni, racchiusi, per esempio, nelle lettere inviate in Vaticano per chiedere aiuti di ogni tipo. Nelle migliaia di documenti non c'è niente però sul caso di Emanuela Orlandi. "Qui non abbiamo una riga". Secondo mons. Pagano potrebbe esserci poco anche in altre 'cassaforti' vaticane. "Quel che seppi alcuni anni or sono dall'allora archivista della Prima Sezione della Segreteria di Stato, monsignor Assunto Scotti, sacerdote da me molto stimato - rivela al giornalista del Corriere della Sera -, è che nel loro Archivio ci era solo, come di prassi, una cartella con echi di stampa sul caso che nominavano il Vaticano".

 

Nell'immenso patrimonio di documenti custodito nell'Archivio Vaticano c'è anche una lettera di Giacomo Leopardi dalla quale si evince un problema legato alle tasse. Leopardi scrive la lettera il 14 settembre del 1836 a monsignor Ferretti, nunzio apostolico presso Sua Maestà Siciliana: "Io dimoro, come Vostra Eccellenza sa, a Napoli e per errore mi hanno compreso tra i contribuenti alle spese per la guardia civica di questa capitale...", le parole scritte dal poeta. "Sì, era un po' tirchio", "non voleva pagare le tasse, Leopardi. Curioso", chiosa nel libro mons. Pagano.

 

monsignor sergio pagano 2

Se nel libro si toccano i temi più delicati del pontificato di Pio XII, come la lettera del gesuita Lothar Konig, che lo metteva a conoscenza dell'esistenza dei campi di concentramento, emergono anche storie che strappano il sorriso, come il fatto che lo stesso Pacelli pranzava sempre da solo e liberava i cardellini nella stanza per avere compagnia. Si parla anche del processo a Galilei, che successivamente è stato riabilitato dalla Chiesa.

 

EMANUELA ORLANDI

Monsignor Pagano sfata anche tante leggende, come il fatto che nell'Archivio siano custoditi chiodi della Croce di Cristo o teschi di marziani. Un giornale qualche anno fa scrisse che "i marziani veramente esistono, che erano sbarcati sulla terra con le loro astronavi in un non lontano passato, e che il Vaticano nasconderebbe alcuni teschi dei marziani grigi. Sciocchezze catastrofiche", commenta in conclusione mons. Pagano.

massimo franco foto di baccoEMANUELA ORLANDI 3

monsignor sergio pagano 3

Ultimi Dagoreport

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…

italo bocchino maria rosaria boccia gennaro sangiuliano

DAGOREPORT - MARIA ROSARIA BOCCIA COLPISCE ANCORA: L'EX AMANTE DI SANGIULIANO INFIERISCE SU "GENNY DELON" E PRESENTA LE PROVE CHE SBUGIARDANO LA VERSIONE DELL'EX MINISTRO - IL FOTOMONTAGGIO DI SANGIULIANO INCINTO NON ERA UN "PIZZINO" SULLA PRESUNTA GRAVIDANZA DELLA BOCCIA: ERA UN MEME CHE CIRCOLAVA DA TEMPO SU INTERNET (E NON È STATO MESSO IN GIRO DALLA BIONDA POMPEIANA) - E LA TORTA CON LA PRESUNTA ALLUSIONE AL BIMBO MAI NATO? MACCHE', ERA IL DOLCE DI COMPLEANNO DELL'AMICA MARIA PIA LA MALFA - VIDEO: QUANDO ITALO BOCCHINO A "PIAZZAPULITA" DIFENDEVA L'AMICO GENNY, CHE GLI SUGGERIVA TUTTO VIA CHAT IN DIRETTA...

meloni trump

DAGOREPORT - NON SAPPIAMO SE IL BLITZ VOLANTE TRA LE BRACCIA DI TRUMP SARÀ UNA SCONFITTA O UN TRIONFO PER GIORGIA MELONI - QUEL CHE È CERTO È CHE DOPO TALE MISSIONE, POCO ISTITUZIONALE E DEL TUTTO IRRITUALE, LA DUCETTA È DIVENUTA AGLI OCCHI DI BRUXELLES LA CHEERLEADER DEL TRUMPISMO, L’APRIPISTA DELLA TECNODESTRA DI MUSK. ALTRO CHE MEDIATRICE TRA WASHINGTON E L’UE - LA GIORGIA CAMALEONTE, SVANITI I BACINI DI BIDEN, DI FRONTE ALL'IMPREVEDIBILITÀ DEL ''TRUMPISMO MUSK-ALZONE'', È STATA COLTA DAL PANICO. E HA FATTO IL PASSO PIÙ LUNGO DELLA GAMBOTTA VOLANDO IN FLORIDA, GRAZIE ALL'AMICO MUSK - E PER LA SERIE “CIO' CHE SI OTTIENE, SI PAGA”, IL “TESLA DI MINCHIA” HA SUBITO PRESENTATO ALLA REGINETTA DI COATTONIA LA PARCELLA DA 1,5 MILIARDI DI DOLLARI DELLA SUA SPACE X …

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DI CECILIA SALA? BUIO FITTO, PURTROPPO. LA QUESTIONE DELLA LIBERAZIONE DELLA GIORNALISTA ITALIANA SI INGARBUGLIA – IL CASO, SI SA, È LEGATO ALL’ARRESTO DELL’INGEGNERE-SPIONE IRANIANO MOHAMMAD ABEDINI, DI CUI GLI AMERICANI CHIEDONO L’ESTRADIZIONE. L’ITALIA POTREBBE RIFIUTARSI E LA PREMIER NE AVREBBE PARLATO CON TRUMP. A CHE TITOLO, VISTO CHE IL TYCOON NON È ANCORA PRESIDENTE, SUGLI ESTRADATI DECIDE LA MAGISTRATURA E LA “TRATTATIVA” È IN MANO AGLI 007?