ulisse e nausicaa

EPICHE MOLESTIE - NELL’ILIADE LA DONNA ERA PREDA E SCHIAVA. POI NELL’ODISSEA C’E’ UN CLAMOROSO RIBALTAMENTO: E’ L’EROE, ULISSE, A DIVENTARE OGGETTO DEL DESIDERIO DELLE FEMMINE, DALLA MAGA CIRCE, ALLE SIRENE, DALLA GIOVANE BELLISSIMA NAUSICAA FINO ALLA NINFA CALIPSO

Antonio Socci per “Libero quotidiano”

 

È stato l' anno della guerra dei sessi, almeno a dar retta ai media. Uomini contro donne e viceversa: un tema che sta già nei codici genetici dell' Occidente, per esempio nei poemi omerici. La guerra di Troia comincia perché la bella Elena, moglie del re di Sparta, Menelao, viene rapita del principe troiano Paride. Da lì si scatena il finimondo.

 

ULISSE E CIRCE

La poveretta è innocente - accade tutto per le trame degli dèi - ma si trova sballottata da un marito-padrone all'altro e poi pure colpevolizzata per i tanti morti della criminale imbecillità maschile. Così Euripide le fa dire: «Io, che pure tanto ho sofferto, sono maledetta,/ ritenuta da tutti traditrice di mio marito/ e rea d' aver acceso una guerra tremenda per la Grecia».

 

Che a quel tempo la sorte della donna fosse quella della preda, del bottino di guerra, per bestiali appetiti maschili, è chiaro anche dalla storia iniziale dell' Iliade: l'orribile vicenda di stupro di cui è vittima Criseide, schiava sessuale del bestione Agamennone che maltratta suo padre Crise, andato a riprenderla e così fa infuriare Apollo di cui Crise era sacerdote.

 

Apollo per vendetta diffonde la peste tra i greci e costoro, per farla finire, costringono Agamennone a lasciar libera la fanciulla. Ma lui - dovendovi rinunciare - pretende di avere in cambio Briseide, la schiava sessuale di Achille che l' aveva catturata dopo averle ucciso il marito Minete. E così si scatenò l' ira funesta di Achille. Insomma - come si può vedere - delle storiacce infami che in qualche modo immortalano la condizione tragica della donna e il connotato miserabile e violento del maschio.

ULISSE E CALIPSO

 

SEDUCENTI

Invece molto più complesse e contraddittorie sono le questioni fra uomini e donne nell' Odissea, dove il protagonista, Ulisse, è davvero la perfetta metafora dell' uomo occidentale e dell' uomo moderno e dove la donna non è più la vittima sacrificale, innocente e violata, dell' animalità maschile.

 

Anzi, qui è la donna che sembra condurre i giochi e l' uomo deve trovare i modi per liberarsi dai suoi dolci e seducenti lacci. Ulisse è «il personaggio che ha conosciuto maggior fortuna nell' immaginario e nella storia dell' Occidente. Tale successo», scrive Piero Boitani, «è dovuto essenzialmente a due fattori: il carattere poliedrico di Ulisse e le straordinarie avventure di cui egli è protagonista».

 

Non a caso la sua storia è stata continuamente riscritta nella letteratura fino al Novecento. Perché Ulisse è ciascuno di noi. Il suo carattere è la sua modernità. Infatti non si identifica con un aspetto positivo o negativo, ma è «un eroe complesso, un essere umano a tutto tondo, le cui varie sfaccettature possono essere sfruttate in un senso o nell' altro dagli artisti e dagli interpreti» (Boitani).

Ha doti di combattente e carisma di leader, ha eloquenza persuasiva e ingegno, ma nell' Iliade non sgomita per stare in primo piano. Anzi, è defilato. Però poi è proprio la sua astuzia politica - e non la forza degli energumeni - che decide la vittoria di quella guerra.

ULISSE E NAUSICAA

Sa usare la violenza quando serve, ma in lui prevale sempre la riflessione sugli istinti, «presta attenzione ai sentimenti altrui, preferisce l' uso della parola a quello delle armi e mira al fine della sopravvivenza e della vittoria» (Boitani). Nell' Odissea - il poema di cui è il protagonista - emergono le due caratteristiche dominanti del suo carattere: anzitutto la curiosità, cioè la sete di conoscere (fino alla terra dei Ciclopi), la passione per la scoperta della realtà, l' amore per il mistero delle cose.

 

E poi la nostalgia per la sua terra, per la sua donna, per le sue radici. L'insaziabile sete dell' esploratore è una forza centrifuga che lo conduce sempre più lontano, mentre la nostalgia (che significa sofferenza del ritorno, perché egli è malato di ritorno) lo riporta verso Itaca. La sua Odissea è questa peregrinazione strana fra l' ignoto e l' amore di ciò che è noto, è suo, è la patria.

 

ULISSE

La tensione fra questi due poli diventa dilaniante quando i due poli si trovano a coincidere nella più misteriosa delle avventure della conoscenza umana: la donna. Il mistero che rifulge nel volto della donna. Perché l'universo femminile seduce Ulisse, lo porta lontano, ma anche l' amore per la sua moglie lo richiama verso Itaca. Così egli conosce la fascinazione di Circe, «dea tremenda con voce umana», colei che trasforma gli uomini in maiali. È l' abbrutimento della carnalità più depravata.

 

Poi Ulisse, pur facendosi legare - per resistere - all' albero della nave, vuole anche sperimentare l'irresistibile canto delle Sirene, cioè la seduzione della sensualità, della bellezza carnale e della conoscenza della morte. Infine conosce l' incanto di un incontro innocente e fuggitivo con la giovane bellissima Nausicaa, la figlia di re Alcinoo, alla cui mano offertagli dal padre, però, preferisce ancora, di nuovo, il ritorno da Penelope.

Ma la "storia" più emblematica e "moderna" è quella con la ninfa Calipso, l' amante di cui Ulisse è stato per anni "prigioniero" nell' isola di Ogigia.

 

LO STRAZIO

La dèa - diciamo una diva - è innamorata dell' eroe greco e non vuole lasciarlo andare.

ULISSE E LE SIRENE

Ma lui, su un' isola da sogno, fra le braccia di una diva, non ne può più e vuole scappar via: «Lo trovò seduto sul lido: i suoi occhi / non erano mai asciutti di lacrime, passava la dolce vita / piangendo il ritorno, perché ormai non gli piaceva la ninfa». Lei lo esorta a restare, «benché voglioso di vedere / tua moglie, che tu ogni giorno desideri». Ed è un po' offesa: «Eppure mi vanto di non essere inferiore a lei/ per aspetto o figura, perché non è giusto/ che le mortali gareggino con le immortali per aspetto e beltà».

 

Ulisse, che non vuole indispettirla, corre subito ai ripari: «Dea possente, non ti adirare per questo con me: lo so/ bene anche io, che la saggia Penelope/ a vederla è inferiore a te per beltà e statura:/ lei infatti è mortale, e tu immortale e senza vecchiaia./ Ma anche così desidero e voglio ogni giorno / giungere a casa e vedere il dì del ritorno».

 

alberto angela ulisse sesso dei romani 1

Il nome Calipso viene dal greco kalyptein, «Colei che nasconde», e quella che la dèa promette è una felicità finta, basata sul dimenticare la vita vera, sul cogliere l' attimo fuggente e infischiarsene di tutto. Una "felicità" che lascia il cuore vuoto e l' anima insoddisfatta. Ulisse avverte che lui è fatto per un' altra isola, l' isola del ricordo, dei volti amati come Penelope, delle radici, del ritrovamento di se stesso: la terra natìa, la patria. La terra dei padri e dei figli. Così riparte per Itaca.

 

Cesare Pavese nei Dialoghi con Leucò ha riscritto questo episodio omerico. Rappresenta lo strazio dell' amante che dice a Ulisse: «Che t' importa che l'isola non sia quella che cercavi?» in fondo «immortale è chi accetta l'istante». Ma Ulisse non ci sta: «Quel che rimpiango» dice «è la parte viva di me stesso Quello che cerco l'ho nel cuore, come te».

È un episodio di grande suggestione e grande modernità questo dialogo dell' eroe greco che spiega alla bellissima dèa di preferire alla sua finta immortalità, le rughe di Penelope e i suoi capelli che s' imbiancano, perché sono parte di lui.

 

È un orizzonte opposto rispetto ai brutali maschi dell'Iliade. Tornando a Itaca, Ulisse dovrà combattere per riappropriarsi della sua casa e della sua terra dove ritroverà la moglie, suo figlio, suo padre, le persone amate e il vecchio cane. Però così ritrova la sua stessa identità. La sua regalità.

 

Dunque se la prima risposta che ci danno i poemi omerici è «guerra/violenza», la seconda è «famiglia». L'alleanza alla pari, stabile e feconda fra l' uomo e la donna costruisce la città, la civiltà. Mentre la ferinità maschile produce la guerra, cioè distrugge la città e la civiltà. Quell' alleanza - che poi è il matrimonio - è la più antica istituzione della storia umana. Nei millenni sono passati regni e imperi potentissimi e si sono dissolti. Ma la famiglia resta. Questo diceva Omero che - secondo Péguy - è più nuovo e fresco dei giornali del mattino.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA