il principe borromeo e la funivia di stresa

UNA QUESTIONE DI PRINCIPE - SENZA PIÙ LA FUNIVIA E COL TURISMO IN CRISI, STRESA SI AFFIDA AL PRINCIPE VITALIANO BORROMEO, CHE HA MESSO A DISPOSIZIONE I SUOI LEGALI E I NOVE CHILOMETRI DI STRADA PRIVATA PER POTER SOSTITUIRE QUELLA TRATTA CHE RIMARRÀ CHIUSA PER CHISSÀ QUANTO - LA SINDACA SEVERINO: "QUEI TRE CHE SONO IN GALERA LI CHIAMEREI ASSASSINI, È QUELLO CHE SONO..."

Francesco Specchia per “Libero Quotidiano

 

LA SINDACA DI STRESA MARCELLA SEVERINO

Marcella Severino è una sindaca d'acciaio. Lavora bene, amata dai concittadini; e da quando è entrata in carica nella sua Scesa, ogni cosa era illuminata. Ma negli ultimi tre giorni ha passato il tempo tra i morti e le lamiere della tragedia del Mottarone. Sta vivendo nella stessa lacrima dei familiari delle vittime.

 

Sindaco, sono stati confermati gli arresti di Nerini, Tadini e Perocchio, accusati di aver manipolato il sistema di frenaggio della funivia. Come si sente alla notizia?

«Non mi intendo di cavi, non sapevo nulla di forchettoni, fino a quando non me ne hanno parlato i tecnici. So solo che nessuno, dico nessuno, a Stresa si sarebbe mai immaginato una cosa simile. Siamo tutti addolorati.

 

MARCELLA SEVERINO sindacA DI STRESA

Quella filovia, per noi, è un simbolo, come lo è il Duomo per Milano. Fa parte di noi da sempre. Da piccoli ci salivamo per andare a imparare a sciare. E ora ci salgono i nostri figli. Quei tre che sono in galera li chiamerei assassini, è quello che sono. Confermato il loro arresto, finito l'interrogatorio di garanzia, ci costituiremo, tutto il Paese, parte civile e li denunceremo».

 

MARCELLA SEVERINO

Non si capisce ancora bene la faccenda della proprietà della funivia...

«Invece si capisce. È confermata la proprietà della Regione, l'ha detto anche il Procuratore».

 

È rimasta anche lei spiazzata dall'atteggiamento di Luigi Nerini, storico proprietario delle Funivie del Mottarone (su cui, da tre generazioni, la sua famiglia ha l'assoluto dominio), e dalla sua spietata voglia di fatturato?

«Nerini ha ereditato il business dal padre, poi si è ingrandito, ma noi lo vediamo poco, sta a Baveno, non è mai stato uno di Stresa. Vede, noi siamo una comunità piccola, molto unita, in inverno arriviamo a 5000 abitanti, ci conosciamo tutti.

 

VITALIANO BORROMEO

E tutti - ma dico tutti - sono rimasti costernati dal dolore. Il primo giorno abbiamo indetto un quarto d'ora di lutto cittadino, rispettato da tutti. Si immagini che gli albergatori, tanto se la sono presa a cuore, che hanno ospitato gratuitamente i parenti delle vittime; e i servizi di noleggio auto hanno messo a disposizione le loro vetture. Tutto il Paese s'è stretto intorno alla tragedia. È come se quei morti fossero stati nostri figli».

 

VITALIANO BORROMEO

Il turismo ha subìto un duro colpo, proprio ora che si ripartiva. Cosa farete per superare l'impasse?

«Mi ha chiamato il principe Vitaliano Borromeo, (l'anima di Stresa e delle isole omonime di proprietà della famiglia, proprietario dei Castelli di Angera e di Cannero, di Villa e Parco Pallavicino, imprenditore illuminato della zona, ndr) e s'è offerto di mettere a disposizione i suoi legali; e, soprattutto, i nove chilometri di strada privata dei Borromeo sui 21 della strada statale - dove un tempo passava la tappa del giro d'Italia - per poter sostituire la tratta della funivia che rimarrà ferma chissà quanto. Non è detto che non ci aiuti sul rilevare la funivia. Penso che utilizzeremo un sistema di navette, ci stiamo organizzando».

 

VITALIANO BORROMEO

Stresa - purtroppo - è al centro del mondo ma state ricevendo attestati di solidarietà da ogni dove

«Non sa quanti me ne stanno arrivando. Per il bambino sopravvissuto, Eitan, arrivano perfino richieste di adozione dalla Sicilia. Ci sono tutti vicini. Certo, c'è sempre qualche meschino odiatore sui social, ma la polizia postale li ha già individuati. E l'essenziale, guardi, è che Stresa deve ripartire, lo sta già facendo, per esempio col Giro d'Italia. Abbiamo chiesto al ministro Giovannini di fermare la tappa del Mottarone, ma la corsa comunque passerà da Stresa, come in una sorta di riscatto.

 

LA FUNIVIA DI STRESA

Abbiamo l'80% di turismo estero, che il Covid ci ha bloccato, limitandoci al turismo di prossimità. Ma ciò che vorrei è lasciare nel ricordo dei familiari delle vittime che né Stresa né il Mottarone c'entrano con la loro tragedia. E che noi saremo sempre con loro. Tutti siamo aggrappati al corpicino di Eitan che è il simbolo della rinascita».

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