hacking team

HACKER WAR - LA PROCURA INDAGA SUI SOSPETTI DEL BOSS DELLA “HACKING TEAM”, VINCENZETTI, NEI CONFRONTI DI ALCUNI EX DIPENDENTI E DELLA LORO SOCIETÀ MALTESE - SI PENSA CHE LA VIOLAZIONE DEI SISTEMI DELLA SOCIETÀ POSSA ESSERE FRUTTO DI SPIONAGGIO INDUSTRIALE

DAVID VINCENZETTI - HACKING TEAMDAVID VINCENZETTI - HACKING TEAM

Marco Mensurati e Fabio Tonacci per “la Repubblica”

 

A can of worms. Una lattina piena di vermi. Così viene descritta, da ambienti investigativi internazionali, la vicenda Hacking Team. L’espressione si attaglia perfettamente alle prime indiscrezioni che filtrano da Milano, dove, in queste ore, procura e polizia postale stanno muovendo i primi passi di un’indagine che si annuncia complessa.

 

La prima vera pista investigativa seguita porta a Malta. A consegnarla nelle mani del procuratore aggiunto di Milano Maurizio Romanelli è stato, poche ore dopo l’attacco, David Vincenzetti, l’amministratore delegato di Ht srl. Non accusa esplicitamente nessuno, Vincenzetti. E però quello che ha da dire è talmente rilevante che “deve” urgentemente essere portato a conoscenza di chi sta lavorando al caso. Così, nero su bianco, arriva in procura il racconto di fatti sin qui sconosciuti, che aprono squarci inquietanti su questa storia.

HACKING TEAMHACKING TEAM

 

Vista da fuori, l’Hacking Team (Ht), sembrava a tutti una squadra compatta e motivatissima, orientata solo a diffondere il verbo del suo condottiero, il carismatico Vincenzetti. Ma, si scopre ora, le cose erano ben diverse. Il business del software Rcs/Galileo, ideato nel 2004, si era esteso molto oltre le aspettative dei suoi creatori quando, nel 2007, i malviventi di tutto il mondo avevano cominciato a usare sistemi “criptati” come Skype e Whatsapp per comunicare tra loro.

HACKING TEAMHACKING TEAM

 

Fu allora che governi, agenzie, polizie internazionali si rivolsero in via Moscova per comprare Galileo, trasformando così Vincenzetti nel pioniere di un nuovo ricchissimo mercato. Ma l’azienda cresce troppo e troppo in fretta, e il controllo del management sui suoi dipendenti sparsi in quattro continenti si allenta. Vincenzetti vede ombre, annusa che c’è qualcosa che non torna. Nell’autunno dello scorso anno si accorge che Alejandro Alex Luis Velasco, il suo dealer per gli Stati Uniti, oltre alla mail aziendale di Ht, usa di tanto in tanto due strani account: velasco007@ comcast.com e velasco@newco404. com .

 

HACKING TEAMHACKING TEAM

Viene sopraffatto dal sospetto che il dealer — con il quale ha un contratto d’esclusiva — lavori anche per qualcun altro. Che faccia il doppio gioco, insomma. Dopo un rapido controllo, Vincenzetti scopre che quella società, Newco404, ritorna spesso nelle mail aziendali, e non solo quelle di Velasco. Decide di rivolgersi alla Kroll, una delle più importanti aziende di investigazione privata del mondo: sa bene di quali segreti Ht sia custode, è consapevole della delicatezza della situazione, e non vuole correre rischi. Ma forse è già troppo tardi.

HACKING TEAMHACKING TEAM

 

Kroll si mette al lavoro. E il 15 febbraio di quest’anno consegna a Vincenzetti un documento da brividi: la relazione finale dell’indagine. Trentadue pagine che dimostrano come Ht, lungi dall’essere quella fortezza inespugnabile che i clienti immaginavano fosse, era in realtà un colabrodo dal quale negli ultimi dodici mesi erano fuoriusciti alcuni uomini chiave, e con essi, idee e segreti.

 

Il documento, intitolato “project Patti”, parte dal racconto di come gli investigatori privati abbiano contattato Velasco a un seminario nell’ottobre del 2014, dicendo di essere interessati ad acquistare, per conto di Kroll, Galileo. Fin da subito Velasco si pone in maniera ambigua, dapprima avvicinando il software venduto da Ht a quello molto simile chiamato FinFisher (commercializzato da una società, la Gamma International, che un anno fa venne hackerata nello stesso identico modo di Hacking Team) e poi spiegando che Ht non può vendere a privati ma solo a istituzioni e che però “se avessero voluto cambiare cappello” c’era ReaQta investigator, programma modernissimo, in grado di neutralizzare Galileo, avvertendo l’utente intercettato.

HACKING TEAMHACKING TEAM

 

Ancora di più: ReaQta permette di “controspiare” l’esecutore dell’accesso abusivo incastrandolo con dei “file esca”. Insomma, un prodotto micidiale, assicura Velasco agli investigatori privati mandati da Hacker Team. Insomma, sì: faceva il doppio gioco. Ma le brutte notizie, per Vincenzetti non finiscono qui.

 

Perché continuando a investigare, gli uomini di Kroll hanno scoperto che l’autore di ReaQta era un italiano uscito da poco più di un anno da Hacking Team: Alberto Pelliccione, il suo vecchio “senior software developer”, uno dei genitori di Galileo, di cui conosceva perfettamente codice sorgente, cliente, “vittime” (in gergo, target). Pelliccione e Velasco non erano da soli, con loro lavoravano altri cervelli che al momento della scoperta continuavano ogni mattina a timbrare il cartellino in via Moscova.

 

HACKING TEAMHACKING TEAM

Tra questi il dealer di Singapore, Serge Woon. C’è una mail, datata 12 febbraio 2015, che Woon manda dal suo account di Ht al nuovo account di Peliccione. Tutti imbarcati nella ReaQta Ltd, una società aperta il 15 maggio 2014 con sede a St Paul Street, Valletta, Malta, capitale sociale 30mila euro, controllata dalla fiduciaria maltese Tri-Mer Services ltd. E tutti prontamente licenziati da Vincenzetti con relative cause per danni, violazioni di segreti industriali e infedeltà aziendali.

 

La ricostruzione fatta dagli investigatori di Kroll è molto dettagliata. Interessante la cronaca di uno dei meeting con la coppia Pelliccione/Velasco, avvenuto a Annapolis, nel Maryland. «Quando abbiamo chiesto a Velasco se non fosse imbarazzato di lavorare per i “buoni” (gli utenti di Galileo, ndr ) e per i “cattivi” (quelli di ReaQta, ndr) contemporaneamente, ci ha risposto che “non era un problema suo, né di ReaQta”».

HACKING TEAMHACKING TEAM

 

È decisamente presto per annoverare Pelliccione &co. tra i sospettati di questa storia. Dall’attacco da parte di uno apparato statale nemico, al gruppo di hacker attivisti, tutte le ipotesi sono ancora valide. Tuttavia la pista maltese è presa in seria considerazione dalla procura di Milano. Anche perché potrebbe chiarire molto, sull’attacco informatico e sulle modalità con cui è avvenuto.

 

 

Ultimi Dagoreport

matteo salvini donald trump ursula von der leyen giorgia meloni ue unione europea

DAGOREPORT – IL VERTICE TRA GIORGIA MELONI E I SUOI VICEPREMIER È SERVITO ALLA PREMIER PER INCHIODARE IL TRUMPIAN-PUTINIANO SALVINI: GLI HA INTIMATO DI NON INIZIARE UNA GUERRIGLIA DI CRITICHE DAL MOMENTO IN CUI SARÀ UFFICIALE L’OK ITALIANO AL RIARMO UE (DOMANI AL CONSIGLIO EUROPEO ARRIVERÀ UN SÌ AL PROGETTO DI URSULA VON DER LEYEN), ACCUSANDOLO DI INCOERENZA – LA DUCETTA VIVE CON DISAGIO ANCHE LE MOSSE DI MARINE LE PEN, CHE SI STA DANDO UNA POSTURA “ISTITUZIONALE” CHE METTE IN IMBARAZZO LA PREMIER

ursula von der leyen giorgia meloni macron starmer armi difesa unione europea

DAGOREPORT – SI FA PRESTO A DIRE “RIARMIAMO L’EUROPA”, COME FA LA VON DER LEYEN. LA REALTÀ È UN PO’ PIÙ COMPLICATA: PER RECUPERARE IL RITARDO CON USA E RUSSIA SUGLI ARMAMENTI, CI VORRANNO DECENNI. E POI CHI SI INTESTA LA RIMESSA IN MOTO DELLA MACCHINA BELLICA EUROPEA? – IL TEMA È SOPRATTUTTO POLITICO E RIGUARDA LA CENTRALITÀ DI REGNO UNITO E FRANCIA: LONDRA NON È NEMMENO NELL’UE E L’ATTIVISMO DI MACRON FA INCAZZARE LA MELONI. A PROPOSITO: LA DUCETTA È ORMAI L’UNICA RIMASTA A GUARDIA DEL BIDONE SOVRANISTA TRUMPIANO IN EUROPA (SI È SMARCATA PERFINO MARINE LE PEN). IL GOVERNO ITALIANO, CON UN PUTINIANO COME VICEPREMIER, È L’ANELLO DEBOLE DELL’UE…

trump zelensky vance lucio caracciolo john elkann

DAGOREPORT – LUCIO E TANTE OMBRE: CRESCONO I MALUMORI DI ELKANN PER LE SPARATE TRUMPUTINIANE DI LUCIO CARACCIOLO - A “OTTO E MEZZO” HA ADDIRITTURA SOSTENUTO CHE I PAESI BALTICI “VORREBBERO INVADERE LA RUSSIA”- LA GOCCIA CHE HA FATTO TRABOCCARE IL VASO È STATA L’INTERVISTA RILASCIATA A “LIBERO” DAL DIRETTORE DI “LIMES” (RIVISTA MANTENUTA IN VITA DAL GRUPPO GEDI) - L'IGNOBILE TRAPPOLONE A ZELENSKY? PER CARACCIOLO, IL LEADER UCRAINO "SI E' SUICIDATO: NON HA RICONOSCIUTO IL RUOLO DI TRUMP" - E' ARRIVATO AL PUNTO DI DEFINIRLO UN OPPORTUNISTA INCHIAVARDATO ALLA POLTRONA CHE "FORSE SPERAVA DOPO IL LITIGIO DI AUMENTARE IL CONSENSO INTERNO..." - VIDEO

giorgia meloni donald trump joe biden

DAGOREPORT – DA DE GASPERI A TOGLIATTI, DA CRAXI A BERLUSCONI, LE SCELTE DI POLITICA ESTERA SONO SEMPRE STATI CRUCIALI PER IL DESTINO DELL’ITALIA - ANCOR DI PIU' NELL’ERA DEL CAOS TRUMPIANO, LE QUESTIONI INTERNAZIONALI SONO DIVENTATE LA DISCRIMINANTE NON SOLO DEL GOVERNO MA DI OGNI PARTITO - NONOSTANTE I MEDIA DEL NOSTRO PAESE (SCHIERATI IN GRAN MAGGIORANZA CON LA DUCETTA) CERCHINO DI CREARE UNA CORTINA FUMOGENA CON LE SUPERCAZZOLE DI POLITICA DOMESTICA, IL FUTURO DEL GOVERNO MELONI SI DECIDE TRA WASHINGTON, LONDRA, BRUXELLES, PARIGI – DOPO IL SUMMIT DI STARMER, GIORGIA DEI DUE MONDI NON PUÒ PIÙ TRACCHEGGIARE A COLPI DI CAMALEONTISMO: STA CON L’UE O CON TRUMP E PUTIN?

friedrich merz

DAGOREPORT – IL “MAKE GERMANY GREAT AGAIN” DI FRIEDRICH MERZ: IMBRACCIARE IL BAZOOKA CON UN FONDO DA 500 MILIARDI PER LE INFRASTRUTTURE E UN PUNTO DI PIL PER LA DIFESA. MA PER FARLO, SERVE UN “BLITZKRIEG” SULLA COSTITUZIONE: UNA RIFORMA VOTATA DAI 2/3 DEL PARLAMENTO. CON IL NUOVO BUNDESTAG, È IMPOSSIBILE (SERVIREBBERO I VOTI DI AFD O DELLA SINISTRA DELLA LINKE). LA SOLUZIONE? FAR VOTARE LA RIFORMA DAL “VECCHIO” PARLAMENTO, DOVE LA MAGGIORANZA QUALIFICATA È FACILMENTE RAGGIUNGIBILE…

fulvio martusciello marina berlusconi antonio damato d'amato antonio tajani

DAGOREPORT – CE LA FARANNO TAJANI E I SUOI PEONES A SGANCIARE FORZA ITALIA DALLA FAMIGLIA BERLUSCONI? TUTTO PASSA DALLA FIDEIUSSIONI DA 99 MILIONI DI EURO, FIRMATE DA SILVIO, CHE TENGONO A GALLA IL PARTITO – IL RAS FORZISTA IN CAMPANIA, FULVIO MARTUSCIELLO, È AL LAVORO CON L’EX PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, ANTONIO D’AMATO: STANNO CERCANDO DEI “CAPITANI CORAGGIOSI” PER CREARE UNA CORDATA DI IMPRENDITORI CHE “RILEVI” FORZA ITALIA - LA QUESTIONE DEL SIMBOLO E IL NOME BERLUSCONI…