i bouquiniste di parigi

"FARCI SCOMPARIRE È ASSURDO QUANTO VOLER SMONTARE LA TOUR EIFFEL O NOTRE DAME" - LA PROTESTA DEI LIBRAI STORICI DI PARIGI, CHE RISCHIANO DI ESSERE SFRATTATI TEMPORANEAMENTE DAL LUNGOSENNA PER NON "DISTURBARE" LE OLIMPIADI - "ANNE HIDALGO VUOLE CELEBRARE PARIGI CON LE OLIMPIADI, MA I BOUQUINISTES FANNO PARTE DI PARIGI. SIAMO SUL LUNGOSENNA DA 450 ANNI" - LA SINDACA HA PROPOSTO DELLE SOLUZIONI ALTERNATIVE PER ACCONTENTARLI, COME...

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Estratto dell'articolo di Francesca Pierantozzi per “il Messaggero”

 

[…] I bouquinistes sono di nuovo sul piede di guerra. I 233 librai della Senna sono sotto la minaccia di uno sfratto - temporaneo, ma senza precedenti per liberare la vista sul fiume durante i Giochi di Parigi 2024.

 

 LA CERIMONIA

[…] . La battaglia è in corso. La decisione finale sarà presa a fine agosto. Diverse le ipotesi sul tavolo: o smantellare i 900 cassoni di metallo verde che si estendono lungo tre chilometri di riva destra e sinistra tra Notre Dame e l'Ile Saint Louis, o attenuare la loro presenza limitando gli orari di apertura, oppure lasciarli lì dove sono, come tutti gli altri monumenti e simboli di Parigi.

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«Anne Hidalgo vuole celebrare Parigi con le Olimpiadi, ma i bouquinistes fanno parte di Parigi. Farci scomparire è assurdo quanto voler smontare la Tour Eiffel o Notre Dame. Siamo sul Lungosenna da 450 anni», sostiene Jérome Callais, presidente dell'Associazione dei bouquinistes di Parigi. Il primo round c'è stato il 10 luglio, quando il Comune di Parigi ha invitato a una riunione i rappresentanti dei librai della Senna. […] Per convincere i bouquinistes a smontare i loro storici cassoni di ferro, il Comune ha dato prova di fantasia.

 

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Una possibilità è usare il periodo in cui saranno disinstallati per restaurarli e ripulirli, a spese del Municipio, per poi chiedere l'iscrizione al patrimonio dell'Unesco (per ora fanno parte solo della lista del patrimonio immateriale). Altra ipotesi di consolazione: banditi dalla Senna durante i Giochi, potrebbero trovare accoglienza temporanea in un «villaggio dei bouquinistes» installato in qualche piazza di Parigi […]

 

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Tutte proposte che i bouquinistes rifiutano, forti di tutti i tentativi andati a monte nella storia da parte di chi voleva metterli da parte. Fino al Cinquecento erano considerati «ladri e ricettatori», nel Seicento diventano venditori ambulanti di libri soprattutto sul Pont Neuf, da cui sono scacciati nel 1649, accusati di diffondere pamphlet politici e religiosi. Per questo motivo acquistano ottima reputazione durante la rivoluzione francese, ma dovranno aspettare il 1859 per vedere riconosciuta la loro professione e la fine dell'Ottocento per avere il diritto di lasciare la mercanzia nei cassoni di ferro. Nel 1901 viene pubblicata la norma che statuisce che i cassoni dovranno essere tutti dello stesso colore, «verde vagone».

 

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[…]. «Siamo gli unici luoghi commerciali aperti tutto l'anno, dal primo gennaio al 31 dicembre dice Callais - Magari potremo restare chiusi il giorno della cerimonia di apertura delle Olimpiadi, ma non ce ne andremo. Se i problema è la vista, non credo che le autorità taglieranno gli alberi per quattro ore di cerimonia».

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