mario draghi gas

QUANTO CI COSTA LA GUERRA? 184 MILA IMPRESE POSSONO FINIRE IN DEFAULT METTENDO A RISCHIO 1,4 MILIONI DI POSTI DI LAVORO – DAL GOVERNO UN PIANO IN DUE FASI: SUBITO UN NUOVO DECRETO “TAGLIA-PREZZI” PER RIDURRE DI ALMENO 15 CENTESIMI AL LITRO IL PREZZO DEI CARBURANTI UTILIZZANDO L'EXTRAGETTITO DELL'IVA. POI AIUTI ALLE IMPRESE PER 800 MILIONI E RATEIZZAZIONE DELLE BOLLETTE DI LUCE E GAS - IL NODO DELLA TASSA SUGLI EXTRAPROFITTI DELLE SOCIETÀ ENERGETICHE - E BANKITALIA IPOTIZZA "RICADUTE RILEVANTI" A CAUSA DELLA GUERRA...

Paolo Baroni per la Stampa

 

MARIO DRAGHI

La «Guerra dell'energia», come l'ha ribattezzata Confcooperative - che assieme al Censis arriva ad ipotizzare che ben 184 mila imprese potrebbero finire in default mettendo a rischio 1,4 milioni di posti di lavoro - crea grande apprensione.

 

Nel giro di una settimana il prezzo della benzina è aumentato di altri 23 centesimi (e ben di 32,5 il diesel) oltre quota 2,2/2,3 euro al litro e questo non fa che alimentare nel Paese malumore e proteste. Ieri i sindacati sono tornati a chiedere a Draghi un incontro urgente, protestano gli autotrasportatori (anche se dopo il nuovo incontro di ieri al Mims lo sciopero del 19 è stato congelato) e assieme a loro tutte le categorie investite dal caro energia.

 

rincaro energia e aumento delle bollette 8

Ed è forte anche il pressing dei partiti di maggioranza sul governo. Il nuovo decreto La «febbre» del Paese si sta alzando molto velocemente ed il rischio serio è quello di compromettere la ripresa. Anche per questo a palazzo Chigi hanno deciso di intervenire con un nuovo decreto «taglia-prezzi» puntando a ridurre subito di almeno 15 centesimi al litro il prezzo dei carburanti utilizzando l'extragettito dell'Iva.

 

Quindi, probabilmente in un secondo step, si punterebbe a calmierare ulteriormente i prezzi di gas e luce, oltre a prevedere 800 milioni di euro di ristori per le imprese più danneggiate, garanzie aggiuntive nel campo del credito e la possibilità di allungare la rateizzazione delle bollette. Per mettere a punto gli ultimi dettagli ieri sera a palazzo Chigi i ministri Franco, Giorgetti e Cingolani (Economia, Sviluppo e Transizione ecologica) sono tornati a riunirsi col sottosegretario alla Presidenza, Roberto Garofoli.

 

rincaro energia e aumento delle bollette 7

La questione più delicata da definire riguarda la tassazione degli extraprofitti delle società energetiche con cui il governo conta di finanziare una parte delle nuove misure. Salvo intoppi, l'obiettivo sarebbe quello di portare il nuovo decreto al Consiglio dei ministri che dovrebbe essere convocato non più oggi ma domani. A rischio una impresa su 5 Secondo lo studio che il Censis ha realizzato per Confcooperative la combinazione tra caro-energia e crisi provocata dalla guerra rischia di «incenerire» il 3% del Pil. «Un macigno che potrebbe mandare in default 184.000 imprese che danno lavoro a 1,4 milioni di persone», avverte il presidente di Confcooperative Maurizio Gardini. In pratica il 10,5% degli addetti delle imprese italiane e il 10,9% del valore aggiunto è a rischio.

 

MEME SULLA BENZINA

La maggiore incidenza di imprese «parzialmente o seriamente a rischio» si avrebbe nel settore dei servizi (20,5%) e, rispetto alla dimensione di imprese, tra quelle più piccole, arrivando a toccare il 21,3% nella fascia 3-9 addetti a fronte di una media generale del 19,2%. Oltre a questo, sempre secondo il Censis, il 29,8% delle nostre imprese - oltre 285 mila, di cui 221 mila imprese del terziario - non sarebbe in grado di recuperare i livelli di capacità produttiva precedenti la pandemia. «È un'economia di guerra, con molti settori dall'agro-alimentare al welfare alla canna del gas, e per questo occorrono misure di guerra», avverte Gardini che propone al governo di compensare il caro energia coi 60 miliardi di crediti che le imprese vantano nei confronti della Pa.

 

rincari benzina diesel

Anche Bankitalia ipotizza «ricadute rilevanti» a causa della guerra, aggiungendo che «in questa fase di emergenza, in cui l'incertezza sulle prospettive economiche è particolarmente elevata, gli interventi di mitigazione dell'aumento dei costi sono indispensabili». Ma, come ha spiegato ieri in audizione alla Camera il Capo servizio Struttura economica Fabrizio Balassone, gli aiuti contro il caro energia «non possono essere prorogati indefinitamente» e, soprattutto, «andranno resi più selettivi, mirati alle famiglie vulnerabili e alle imprese più colpite dall'aumento dei costi».

 

rincaro energia e aumento delle bollette 6CARO BENZINA

 

Ultimi Dagoreport

francesco saverio marini sabino cassese giorgia meloni premierato

DAGOREPORT – IL PREMIERATO? ANNACQUATO! DOMANI GIORGIA MELONI RIUNIRÀ I SUOI COSTITUZIONALISTI PREFERITI (MARINI E CASSESE) PER METTERE NERO SU BIANCO L’IPOTESI DI UN PREMIERATO “DI FATTO”. UNA RIUNIONE PRELIMINARE A CUI SEGUIRÀ UN INCONTRO CON I VERTICI DEL PARTITO PER TIRARE LE SOMME E VARARE LA NUOVA STRATEGIA: LA COSTITUZIONE NON SI TOCCA, PER FARE LA “MADRE DI TUTTE LE RIFORME” BASTA CAMBIARE LA LEGGE ELETTORALE – TROVATA LA QUADRA PER LA CONSULTA: MARINI IN QUOTA FDI, LUCIANI PER IL PD E…

gaetano caputi giorgia meloni giuseppe del deo

DAGOREPORT - 'STO DOCUMENTO, LO VOI O NON LO VOI? GROSSA INCAZZATURA A PALAZZO CHIGI VERSO IL PROCURATORE CAPO DI ROMA, FRANCESCO LO VOI: IL DOCUMENTO-BOMBA PUBBLICATO DA "DOMANI", CHE RIVELA LO SPIONAGGIO A DANNO DI GAETANO CAPUTI, CAPO DI GABINETTO DELLA MELONI, NON SAREBBE MAI DOVUTO FINIRE NEL FASCICOLO D'INDAGINE (NATO PROPRIO DA UNA DENUNCIA DI CAPUTI) - LA DUCETTA, DAL BAHREIN, HA URLATO CONTRO I SUOI E CONTRO L'AISI - E IL QUOTIDIANO DI FITTIPALDI CI METTE IL CARICO SCODELLANDO IL TESTO INTEGRALE DEL DOCUMENTO, DOVE SI AMMETTE CHE PALAZZO CHIGI SPIAVA…PALAZZO CHIGI! – L’AISI RISPONDE CHE, AD ATTIVARE L'INDAGINE, È STATO GIUSEPPE DEL DEO, ALLORA VICE DELL’AISI (ORA NUMERO DUE DEL DIS), SU DISPOSIZIONE DELL'EX DIRETTORE DELL'AGENZIA INTERNA, MARIO PARENTE. DOMANDA: PARENTE DA CHI HA RICEVUTO TALE RICHIESTA? 

giorgia meloni daniela santanche ignazio la russa

DAGOREPORT – DANIELA SANTANCHÈ NON È GENNARO SANGIULIANO, UN GIORNALISTA PRESTATO ALLA POLITICA SENZA “PROTETTORI”: GIORGIA MELONI NON PUÒ SFANCULARLA SENZA FAR SALTARE I NERVI A LA RUSSA. E SAREBBE UN BOOMERANG POLITICO PER LA DUCETTA DEI DUE MONDI: ‘GNAZIO È UN PESO MASSIMO DEL PARTITO, GOVERNA DI FATTO LA LOMBARDIA TRAMITE LA SUA CORRENTE MILANESE. SOPRATTUTTO, È IL PRESIDENTE DEL SENATO. MEGLIO NON FARLO IRRITARE: LA VENDETTA, LO SGAMBETTO, “L’INCIDENTE D’AULA”, POSSONO ESSERE SEMPRE DIETRO L’ANGOLO…

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

DAGOREPORT - A RACCONTARLO NON CI SI CREDE. RISULTATO DEL PRIMO GIORNO DI OPS DEL MONTE DEI PASCHI SU MEDIOBANCA: TRACOLLO DELLA BANCA SENESE - SE IL MEF DI GIORGETTI, CHE HA L’11,7% DI MPS, LO PRENDE IN QUEL POSTO (PERDENDO 71 MILIONI), IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI FA BINGO: 154 MILIONI IN UN GIORNO - INFATTI: SE I DUE COMPARI PERDONO SU MPS 90 MILIONI, NE GUADAGNANO 244 AVENDO IL 25,3% DI MEDIOBANCA - E DOPO IL “VAFFA” DEL MERCATO, CHE SUCCEDERÀ? TECNICAMENTE L’OPERAZIONE CALTA-MILLERI, SUPPORTATA DALLA MELONI IN MODALITÀ TRUMP, È POSSIBILE CON UN AUMENTO DI CAPITALE DI MPS DI 4 MILIARDI (PREVISTO PER APRILE) - PER DIFENDERE MEDIOBANCA DALL’ASSALTO, NAGEL DOVRÀ CHIEDERE AL BOSS DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, DI CHIAMARE ALLE ARMI I POTENTI FONDI INTERNAZIONALI, GRANDI AZIONISTI DI MEDIOBANCA E DI GENERALI, PER SBARRARE IL PASSO AL “CALTARICCONE” ALLA FIAMMA (FDI)

dario franceschini elly schlein gattopardo

DAGOREPORT - FRANCESCHINI, IL SOLITO “GIUDA” TRADITORE! SENTENDOSI MESSO DA PARTE DALLA SUA “CREATURA” ELLY SCHLEIN, ECCO CHE REAGISCE E LE DÀ LA ZAMPATA CON L’INTERVISTA A “REPUBBLICA”: “ALLE ELEZIONI SI VA DIVISI, E CI SI ACCORDA SOLO SUL TERZO DEI SEGGI CHE SI ASSEGNA CON I COLLEGI UNINOMINALI”. PAROLE CHE HANNO FATTO SALTARE DALLA POLTRONA ARCOBALENO LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA, CHE VEDE SFUMARE IL SUO SOGNO DI ESSERE LA CANDIDATA PREMIER. COME INSEGNA L’ACCORDO DI MAIO-SALVINI, NON SEMPRE IL LEADER DEL PARTITO PIÙ VOTATO DIVENTA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO – LA “GABBIA” IN CUI LA SCHLEIN SI È RINCHIUSA CON I SUOI FEDELISSIMI È INSOPPORTABILE PER I VECCHI VOLPONI CATTO-DEM. IL MESSAGGIO DAI CONVEGNI DI ORVIETO E MILANO: ELLY PENSA SOLO AI DIRITTI LGBT, NON PUÒ FARE DA SINTESI ALLE VARIE ANIME DEL CENTROSINISTRA (DA RENZI E CALENDA A BONELLI E FRATOIANNI, PASSANDO PER CONTE). E LA MELONI GODE...

dario franceschini elly schlein matteo renzi carlo calenda giiuseppe conte

DAGOREPORT: PD, PARTITO DISTOPICO – L’INTERVISTA DI FRANCESCHINI SU “REPUBBLICA” SI PUÒ SINTETIZZARE COSÌ: IO CI SONO. E’ INUTILE CERCARE IL FEDERATORE, L’ULIVO NON TORNA, E NON ROMPETE LE PALLE ALLA MIA “CREATURA”, ELLY SCHLEIN, “SALDA E VINCENTE” AL COMANDO DEL PARTITO – AMORALE DELLA FAVA: “SU-DARIO” NON MOLLA IL RUOLO DI GRAN BURATTINAIO E DAVANTI AI MAL DI PANZA INTERNI, CHE HANNO DATO VITA AI DUE RECENTI CONVEGNI, SI FA INTERVISTARE PER RIBADIRE AI COLLEGHI DI PARTITO CHE DEVONO SEMPRE FARE I CONTI CON LUI. E LA MELONI GODE…