ritrovamento del galeone spagnolo san jose

UNA FORTUNA IN FONDO AL MARE - RITROVATO AL LARGO DELLA COLOMBIA IL GALEONE SPAGNOLO “SAN JOSÉ”, AFFONDATO DAGLI INGLESI NEL 1708 - NELLA SUA STIVA TONNELLATE D’ORO E SMERALDI PER 10 MILIARDI DI DOLLARI

Paolo Del Vecchio per “la Stampa”

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Gli storici assicurano che il pomeriggio dell'8 giugno 1708, quando il galeone San José dell' Armada spagnola colò a picco sotto i colpi di cannone dell' ammiraglia inglese Expedition, nella battaglia navale di Barú, a Sud di Cartagena nei Caraibi colombiani, aveva nelle stive il più prezioso carico all' epoca conosciuto: 200 tonnellate di scudi d' oro e d' argento, smeraldi e lingotti provenienti dal Perù e dalle colonie americane.

 

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Un tesoro stimato in 10 miliardi di dollari attuali, rimasto per tre secoli sul fondo dei mari, e divenuto leggenda. Al punto che anche il Nobel colombiano Gabriel García Márquez l' aveva convertito in uno dei suoi mitici paesaggi letterari nel romanzo «L' amore ai tempi del colera».

 

LA PESCA FORTUNATA

Trecentosette anni dopo è stato il presidente colombiano Juan Manuel Santos ad annunciare il ritrovamento con un tweet: «Grande notizia! Abbiamo ritrovato il galeone San José!». Poi, la conferma, «senza ombra di dubbio» che si tratta proprio della «Nave Capitana Galeone San José», dell' Armada di Filippo V.

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Con 1200 tonnellate di stazza e 64 cannoni, l' ammiraglia della flottiglia di Tierra Firme - 600 uomini in tutto agli ordini del conte Santillan - doveva rientrare in Spagna sulla rotta Panama-Cartagena e aveva previsto uno stop a Cuba, dove doveva unirsi una flotta francese di rinforzi, quando fu attaccata dalle navi inglesi dell' ammiraglio Wager. Solo 11 persone sopravvissero e il San José andò a picco con le stive strapiene.

 

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Il ritrovamento è lo scacco definitivo ai «sea hunters» dei mari (i cacciatori dei mari), a quelli della compagnia statunitense Sea Search Armada in particolare: già nel 1982 avevano localizzato l' area, basandosi sugli studi di due ricercatori britannici, Eugenie Lyon e John Cryer, che avevano scavato negli archivi della Marina di Sua Maestà per individuare il luogo della battaglia navale contro la spedizione di Filippo V.

 

DISPUTA LEGALE

Da allora il galeone sommerso è stato al centro di un' agguerrita disputa giudiziaria, fino a quando, nel 2011, la Corte federale degli Stati Uniti risolse il contenzioso a favore del governo di Bogotà. Due anni dopo, il presidente Santos approvò una legge su tutto il patrimonio nazionale «sommerso da oltre un secolo».

 

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Non cessano le polemiche da parte della comunità scientifica sulla possibilità, prevista dalla normativa, di utilizzare imprese private per il recupero, con «pagamento in specie», in violazione della Convenzione dell' Unesco sulla conservazione del patrimonio dell' umanità. «Fu a quell' epoca quando Florentino Ariza decise di raccontarle nelle sue lettere che era impegnato nel recuperare per lei il tesoro del galeone sommerso», scrive García Márquez in «L' amore ai tempi del colera».

 

Il giovane Ariza adorava a tal punto Fermina Daza che scendere in fondo al mare e recuperarlo per lei, era la dimostrazione dell' amore che non si arrende di fronte al rifiuto.

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«Se apparirà, quel tesoro appartiene a Fermina Daza, perché era il desiderio di Florentino Ariza», sostiene il critico letterario di El País, Winston Manrique Sabogal.

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