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LA SAINT TROPEZ DELLE NEVI - TESTE CORONATE, STAR DEL CINEMA (DI CAPRIO IN PRIMIS), SVIPPATI DI OGNI LATITUDINE: COURCHEVEL SI CONFERMA LA META PREFERITA DALL’UPPER CLASS INTERNAZIONALE - NEL VILLAGGIO DELL’ALTA SAVOIA NATO 70 ANNI FA I MAESTRI DI SCI PARLANO 13 LINGUE (CINESE INCLUSO) - COURCHEVEL FU TEATRO ANCHE DELL'ULTIMA, MEMORABILE IMPRESA DI PANTANI AL TOUR - VIDEO

 

 

 

Francesco Bani per Vanity Fair

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La Saint-Tropez (al cubo) delle nevi è nata dal niente nell’inverno 1946-47, si trova ad un’ora e mezza dal traforo del Frejus, e nonostante sia appena entrata nella terza età gode di una forma strabiliante. Anzi, più gli anni passano, e più questo immacolato villaggio dell’Alta Savoia si conferma come the place to be. Non solo per gli altezzosi parigini che vivono nel sesto arrondissement, ma è tutta l’upper class mondiale appassionata di sci a non mancare inverno a Courchevel, teste coronate provenienti da tutto il globo comprese.

 

A confermare l’internazionalità della località un paio di numeri: la clientela straniera si attesta intorno al 60%, mentre le nazionalità rappresentate sono ben 44. Motivo per cui tra i 438 maestri di sci appartenenti alla scuola ESF1850 si parlano 13 lingue, incluso il cinese, grazie all’arrivo lo scorso dicembre della madrelingua Liu Yang.

 

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NIENTE JET?

La sensazione di essere sbarcati in una località fuori dal comune si ha pochi tornanti prima di arrivare, quando a dare il benvenuto a coloro che non arrivano con il jet privato (Courchevel è dotata di un altiporto avente una pista in pendenza  lunga 525 metri), ci pensa una sinuosa architettura dalle grandi pareti in vetro. Della superficie di 10.000 metri quadrati, ospita da appena 12 mesi l’avveniristico Aquamotion, un grande parco acquatico puoi fare surf indoor o rilassarti con un massaggio lomi lomi hawaiano.

 

La conferma di aver messo piede in un posto speciale si ha una volta arrivati nel cuore, nella mitica Croisette, dove tra eleganti boutique e chalet dell’altezza massima di un abete (18 metri) si è circondati da ristoranti stellati, fuoriserie di ogni marca e modello, impianti di risalita di ultimissima generazione.

 

Ma Courchevel non è sempre stata così. La sua nascita è frutto di una scelta politica per lo sviluppo della Savoia, tant’è che durante i suoi primi anni di vita si è sviluppata per offrire vacanze a prezzi modesti ed accessibili a tutti. La prima svolta nel 1975, quando il Presidente Valéry Giscard d'Estaing la scelse per trascorrere le vacanze invernali, mentre le Olimpiadi nella vicina Albertville del 1992 la consacrarono in tutto il mondo.

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Per conoscerne la storia la mostra Courchevel: 70 ans d'innovation et de créativité, et ça continue!, ripercorre l’evoluzione dell'architettura, dell'area sciistica, delle strutture, degli eventi che hanno fatto crescere Courchevel e sulla sua scelta di preservare l’ecosistema circostante (tema che ha conquistato anche Leonardo DiCaprio, ospite anche lui della località).  

 

PERCHE' È SPECIALE

 

Si scia facendo zero code grazie ad impianti di ultima generazione, il comprensorio Le Trois Vallée conta 600 km di piste (e sciando si ammirano opera d'arte contemporanea grazie all’ottava edizione de L’Art au Sommet). Gli ski-pass sono recapitati in camera prima del check-in, l’attenzione al cliente è discreta ma ultra efficiente.

 

Ma il vero plus è in una parola magica, che piace tanto al jet-set mondiale: ski-in, ski-out. Perché la forza di Courchevel è stata ed è la pianificazione, e questa ha permesso di ottenere un risultato unico: ben l’80% degli hotel, ovvero da 4 strutture su 5, sono sulle piste.

 

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Questo permette, una volta arrivati, di lasciare il proprio mezzo in garage e spostarsi a piedi. Oppure con le auto di servizio, chiaramente dotate di chauffeur, che quasi tutti gli hotel mettono a disposizione. In questo modo si può essere scorrazzati in giro a fare shopping, si può godere appieno della montagna, si può aspettare il maestro di sci direttamente nello ski room dell’hotel. Mentre un solerte «addetto agli scarponi» controlla la temperatura interna ed aiuta gli ospiti ad indossarli.

 

Uno degli indirizzi più ricercati che può contare su tutte queste caratteristiche, è Le Melezin. Situato a due passi dal centro villaggio ed allo stesso tempo con accesso diretto sulle piste di Bellecôte, è l’indirizzo perfetto per gli sciatori alle prime armi, visto il morbido pendio che funge da campo scuola davanti alla struttura. Per questo, per la grande terrazza dove vedere giocare i bambini, e per trovarsi vicino a Le Village des Enfants, si presta benissimo a chi viaggia con figli al seguito.

 

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In più c'è un'app dedicata agli ski addicted, gobbe, piste esclusivamente per bambini, possibilità di praticare le attività più disparate come slittino, skicross, motoslitta. Ma per sciare con i mitici Strato by Rossignol, gli sci che in tutte le sue versioni hanno portato al successo i grandi campioni a partire dagli anni Sessanta, è necessario scegliere l’hotel medesimo (Hotel Strato): solamente qui, ed esclusivamente i clienti di questo albergo, possono provare l’emozione di far scivolare sulla neve qualcosa di leggendario.

 

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Niente qui è lasciato al caso, perché tutto deve essere perfetto. Inclusa la gastronomia: in questo villaggio incantato di 2000 residenti ci sono 3 tavole due stelle e ben 6 una stella Michelin. Ad altissima densità di star insomma.

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