scontrino omofobo

"NOI INSULTATI AL RISTORANTE PERCHE' GAY" - PARLA UNO DEI DUE RAGAZZI OFFESI A ROMA DA UNA SCRITTA OMOFOBA SULLO SCONTRINO: “IL CAMERIERE CI HA RISO IN FACCIA. LA TITOLARE VOLEVA CAVARSELA OFFRENDOCI UN AMARO GRATIS” – GIORDANO BRUNO GUERRI: “UN'AGGRESSIONE SOCIALE E CULTURALE, HANNO LICENZIATO IL CAMERIERE E HANNO FATTO BENE. PERCHE' ERA..."

1 – “NOI INSULTATI AL RISTORANTE PERCHÉ GAY, E LA TITOLARE VOLEVA CAVARSELA OFFRENDOCI L’AMARO”

Estratto dell’articolo di Federica Angeli per “la Repubblica”

 

SCONTRINO OMOFOBO A ROMA

«Sono andato fuori a cena con il mio ragazzo e abbiamo ordinato: solo che in un piatto c' era il pecorino e io non lo mangio, così ho chiesto al cameriere di cambiarlo con del parmigiano».

 

Inizia così il racconto di Mario, il nome è di fantasia, 22 anni, romano, omosessuale.

 

A quel punto cosa è accaduto?

«Il cameriere dice che il piatto non si può cambiare e mi invita a scegliere un' altra cosa. Io gli faccio le mie scuse e mi portano il nuovo piatto. Mangiamo e alla fine della cena chiediamo il conto. Il mio amico lo legge, sbianca e mi fa: guarda cosa c' è scritto».

 

(…)

 

Avete protestato?

«Lo ha fatto il mio ragazzo, perché io ero troppo agitato».

 

Il cameriere come ha reagito?

coppia gay

«Ci ha riso in faccia. Prima ha parlato di uno sbaglio del computer, poi di un errore di battitura. Può capitare, ha buttato là. Io ero davvero agitato. Gli ho detto: qui nessuno sta ridendo».

 

Avete interpellato anche la titolare del locale?

«Sì. (…) Non sapendo cosa dire ci ha detto se volevamo un amaro gratis. Io ho risposto che non volevo nulla, solo che qualcuno si assumesse la responsabilità di quello che era successo(…)».

 

Avete discusso a lungo?

«Sì, una mezz' ora. Alla fine la titolare ha detto: mi prendo io la responsabilità e vi offro la cena, questo è quello che posso fare».

COPPIA GAY

 

Voleva liquidare la questione offrendovi la cena?

«Già. Allora le ho detto: la ringrazio, però io non volevo mangiare gratis, volevo solo che la verità venisse fuori visto che il fatto era grave. (…)».

 

La titolare lo ha licenziato. È soddisfatto?

«Su questo non voglio dire nulla. Ho chiesto solo al Gay Center a cui mi sono rivolto per denunciare l' episodio, di fare tutto il possibile perché cose del genere non si ripetano».

 

 

2 – MALEDUCAZIONE SENZA LIMITI E SENZA SESSO

Giordano Bruno Guerri per “il Giornale”

 

gay pride pompei

Nel 1300 papa Bonifacio VIII organizzò il primo giubileo, ripescando un' antica tradizione ebraica di cui non esisteva traccia in quella cristiana. Chiunque andasse in pellegrinaggio a Roma, in quell' anno, avrebbe avuto la remissione dei peccati.

Era un buon affare per i pellegrini e lo fu anche per curia e città: «Molto tesoro ne venne alla Chiesa, e i romani per le loro derrate furono tutti ricchi», scrisse un cronista.

 

Giovanni Villani, altro cronista, tramanda che i commercianti mostrarono grandi capacità di frode: il macellaio, «mescolava e vendeva con sottili inganni la mala carne con la buona», mentre gli albergatori «facevano jacere» sei o sette persone in un letto che ognuno degli sciagurati aveva affittato per sé o, al massimo, per dividerlo con un altro pellegrino.

 

giordano bruno guerri

Lo stesso accadrà nei successivi giubilei e più in generale con quei pellegrini che oggi chiamiamo turisti. È uno dei motivi per cui gli stranieri arrivano in Italia non solo a Roma - convinti in partenza che osti, alberghi e negozianti cercheranno di frodarli: come si teme di tutti i commercianti del mondo, ma una fama e un' esperienza secolare sono assai più robuste.

COPPIA GAY

 

L' episodio romano dei due omosessuali bollati come «froci» nello scontrino di un ristorante non attiene alle piccole, odiose, astuzie venali, come quella del «coperto», inesistente in quasi tutti i paesi del mondo.

 

Però è un altro segnale di quanto abitudini e pregiudizi inveterati siano duri a morire, anche se viviamo nell' epoca del politicamente corretto obbligatorio. Il quale, come tutti i cambiamenti forzati, pecca di eccessi ridicoli, costringendo tutti a un solo modo di esprimersi, in un' atmosfera di autocastrazione culturale collettiva.

ROMA TURISTI 1

 

Sì, ma definire «omosessuali» due clienti, sullo scontrino di un ristorante, è indubbiamente offensivo e discriminatorio, oltre che cafone. Definirli «froci», poi, è un' aggressione sociale e culturale, trattandosi di termine dispregiativo.

 

L' episodio dimostra, ce ne fosse bisogno, che il politicamente corretto è una coperta corta, se copre la testa non copre i piedi e viceversa: nel loro ambito le persone continuano a usare i termini quindi le opinioni e i giudizi - che meglio rappresentano le loro idee, spesso piccine.

 

virginia raggi 9

E che non sarà l' educazione forzata a fare cambiare quelle idee antiche di secoli, se non di millenni. Ciò detto, è d' obbligo un' altra riflessione. Hanno licenziato il cameriere, e hanno fatto bene. Non tanto per l' oltraggio al politicamente corretto, ma perché era uno sciocco pericoloso per il buon andamento del ristorante; avesse scritto «malvestiti» sarebbe stato lo stesso.

 

Allo stesso modo mi sembra un' idiozia uguale e contraria chiedere che venga ritirata la licenza al ristorante. Lo ha fatto un' organizzazione Lgbt rivolgendosi alla sindaca (esempio di politicamente corretto linguistico) Virginia Raggi, fornendo così un perfetto esempio di fanatismo politicamente scorretto.

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