FISCHIETTO PISCHELLO! “SO FARMI RISPETTARE ANCHE DAI GRANDI”: A 12 ANNI E' PRONTO ALL’ESORDIO IL MODENESE DAMIANO BELLINI, L'ARBITRO PIU’ GIOVANE D’ITALIA - OGGI IL DEBUTTO IN UNA PARTITA DI CALCIO DEL TORNEO CSI PULCINI - “ALL' INIZIO DIRIGEVO LE SFIDE TRA RICHIEDENTI ASILO”…
Riccardo Bruno per il “Corriere della Sera”
Il debutto ufficiale, domani pomeriggio alle 4, non lo intimorisce. Non tanto perché dovrà arbitrare una partita di calcio del torneo Csi pulcini, età nove anni, e lui ne ha addirittura tre in più. Quanto perché Damiano Bellini, seconda media, si è già fatto le ossa con squadre ben più toste, sfide tra richiedenti asilo del suo paese, Formigine, a metà tra Modena e Maranello, terra di ceramiche e Ferrari.
«La prima volta che le ho viste sembravano battaglie, non partite di calcio. Falli cattivissimi, liti in continuazione» racconta Damiano con la leggerezza di chi si è sentito quasi investito da una missione. Ne ha parlato con mamma Anna e papà Stefano, loro si sono rivolti a don Stefano e don Paolo, i sacerdoti della parrocchia dove i migranti inseguivano palloni e avversari. Si sono convinti tutti.
Così nell' inverno dell' anno scorso, l' undicenne Damiano, fisico esile e ciuffo malandrino, ha iniziato per gioco la sua carriera. «Avevano bisogno che qualcuno gli ricordasse le regole, e io le conoscevo» semplifica lui. «Io ero lì a guardarlo incredula. Davvero lo ascoltavano e obbedivano» ricorda mamma Anna.
Da quel giorno gli stranieri non possono più fare a meno di Damiano. E Damiano, dopo scuola e compiti, non manca un pomeriggio. Diventano amici. «Come Lamin, 21 anni, del Gambia. È un bravissimo ragazzo, fa anche volontariato.
È venuto al mio compleanno» dice mostrando la foto. Certo, non è stato tutto facile. «Una volta avevo deciso un paio di espulsioni, ma loro non volevano uscire». Non si è fatto intimidire, nonostante almeno mezzo metro di statura da colmare, ha preso il pallone tra le braccia e ha sospeso la partita. Dopo un quarto d' ora l' ha spuntata lui. Così è iniziata a girare la voce dell' arbitro ragazzino ed è stato invitato al torneo «Diamo un calcio al razzismo» organizzato dal Csi, il Centro sportivo italiano.
Nonostante il limite di 16 anni per arbitrare, hanno deciso di dargli fiducia. «E un' età consigliata, non tassativa - spiega Stefano Gobbi, presidente del comitato provinciale del Csi -. Perché per noi l' arbitro è anche un educatore, un punto di riferimento in campo. E Damiano è proprio questo, ha dentro di sé quei valori che sono alla base delle nostre attività. Oltre al fatto che con grande capacità ha superato il corso».
Lezioni per un mese il martedì e giovedì, due ore fino alle dieci e mezza di sera. «Solitamente vado a letto un' ora prima. È stata dura» ammette. Nell' esame finale ha sbagliato solo quattro domande. «C' era anche un ragazzo con due lauree che non ne ha sapute sei» puntualizza. Damiano ha fatto nuoto e scherma, è tifoso del Modena, va bene a scuola, è appassionato di elettronica e giardinaggio.
«Cura anche il verde del condominio» dice orgoglioso papà Stefano. Per farlo usa un tagliaerba che si è costruito da solo. «Ho messo assieme le lame dei cutter e le ho protette con mezzo secchio di plastica». Anche i primi cartellini rossi e gialli erano fai da te, cartoncino e pennarelli. Ama il calcio in tv, ma confessa di guardare «più gli arbitri che i giocatori».
I suoi modelli sono Collina e Rizzoli, in campo esige rispetto. Come quando un calciatore (italiano), adulto solo d' età, lo apostrofò con il più scontato degli epiteti rivolti alla sua categoria. Lui aspettò la fine della partita, poi lo affrontò. «Ho dodici anni e non ho una fidanzata, lei invece ha sicuramente una moglie o una ragazza. Le consiglio di stare zitto».