UOMO, PENTITI E TAGLIATI IL CAZZO! - LA SOCIOLOGA FEMMINISTA LELLA PALLADINO EVIRA IL MASCHIO: “AGLI UOMINI MANCA LA CONSAPEVOLEZZA DI ESSERE POTENZIALI VIOLENTI. TUTTE LE DONNE SONO A RISCHIO VITTIMA. TUTTI GLI UOMINI SONO A RISCHIO VIOLENZA” - UN LETTORE: “NON SO SE PROPAGARE IDEE COME QUESTE SIA PIÙ SESSISTA, STUPIDO O RIDICOLO. E QUESTO BRANCO DI ERINNI SI LAMENTA PER IL TRAMONTO DEL DIALOGO FRA I SESSI, DELLA SESSUALITÀ, DEL MASCHIO, DELLA LIBIDO”
Riceviamo e pubblichiamo:
Cronaca della Stampa, oggi: non so se propagare idee come queste sia più sessista, stupido o ridicolo. E questo branco di erinni si lamenta per il tramonto del dialogo fra i sessi, della sessualità, del maschio, della libido...Meglio restare anonimi, che qui ormai ti sbranano vivo Le Baccanti erano nulla al confronto... Ma già, colpa dei maschi: Dioniso, Penteo... ecc
Ciao
Un lettore
LELLA PALLADINO: “AGLI UOMINI MANCA ANCORA LA CONSAPEVOLEZZA DI ESSERE POTENZIALI VIOLENTI”
Da “la Stampa - Cronaca di Torino”
Lia, Tina, Paola. Storie che capovolgono la rappresentazione collettiva della violenza maschile contro le donne, quella che scorre nei modi di dire e pensare. Mercoledì, alle 21 in streaming sui social del Circolo dei lettori, Lella Palladino presenta «Non è un destino», edito da Donzelli con Paola Turci. Palladino è sociologa femminista, attivista dei centri antiviolenza.
Come nasce il libro?
«Risponde a più bisogni: dare voce alle donne e a chi lavora nei centri antiviolenza, raccontare chi si incastra, esporre la metodologia dei centri e la differenza con il mondo dei servizi sanitari, sociali, di giustizia che spesso rivittimizzano. Siamo attenti a non ribaltare le responsabilità: se c' è un ladro e un derubato, nessuno ha dubbi sulla vittima. Con la violenza sulle donne c' è ambivalenza, il solito: te la sei cercata».
Cosa intende per incastro?
«Il primo, culturale, è dare valore infinito alla relazione: una donna non vale se non ha un marito o un compagno. Il secondo è la spirale della violenza. Comincia con la svalutazione. Lui dice: "non sei capace". Lei fa cose per non essere sgridata, si guarda con gli occhi dell' uomo maltrattante, si sente inadeguata».
C'è un tipo di vittima?
«Non esiste vittima e non vittima. Si pensa che la vittima sia fragile e con pochi strumenti cognitivi, economici ma non è così: ci sono donne indipendenti, laureate ma questo non vieta loro di incastrarsi in relazioni violente. Un uomo su 3 denigra la moglie e la tratta come oggetto di proprietà. Una donna su 3 è vittima. Tutte le donne sono a rischio vittima.
Tutti gli uomini sono a rischio violenza. La differenza è nella consapevolezza».
Donne e uomini hanno gli stessi stereotipi?
«Sì, siamo permeati dalla stessa cultura. Cresciamo con l' idea che gli uomini siano padroni del mondo e le donne ancelle che si prendono cura dei figli, dei genitori, degli altri».
Come commenta il fatto della maestra d' asilo licenziata?
«Lo stereotipo di fondo è che alle donne il sesso non dovrebbe piacere. C' è un capovolgimento di responsabilità: è lui che ha commesso il reato».