sarvenaz fouladi

“SPEGNETE QUEI BAMBINI, NON RIESCO A DORMIRE” – LA BANCHIERA VINCE LA CAUSA CONTRO I VICINI - LA 38ENNE SARVENAZ FOULADI, RESIDENTE A LONDRA IN UN PALAZZO VIP DI KENSINGTON, RISARCITA CON 107 MILA STERLINE PER LE NOTTI IN BIANCO A CAUSA DEI PARGOLI FRIGNANTI: “ERO STANCA, IL MIO LAVORO NE RISENTIVA”

Elisabetta Rosaspina per www.corriere.it

 

Sarvenaz FOULADI

«Spegnete quei bambini, per favore! O abbassate il loro volume, almeno di notte!»: sette anni di proteste inascoltate possono costare molto care a Londra. Quaranta sterline (più o meno 45 euro) al giorno, per un totale di 107 mila sterline (120 mila euro) di risarcimento, secondo quanto stabilito dal giudice Nicholas Parfitt, chiamato a dirimere una non tanto insolita bega condominiale.

 

Notti in bianco

Tre piccoli giamburrasca erano i principali indiziati delle notti in bianco di una facoltosa banchiera di origine iraniana, Sarvenaz Fouladi, 38 anni, e di sua madre, Fereschant Salamat, felicemente proprietarie da molti anni di un appartamento da quasi tre milioni di euro in un condominio di mattoni rossi del 1920, nel quartiere di Kensington, zona ovest della capitale. Fino al 2010 quando, al piano superiore, hanno traslocato Ahmed e Sarah El Kerrami con le loro vivaci creature. E per la laboriosa Sarvenaz è iniziato l’inferno: il pianto dei neonati si è trasformato negli anni, e con la crescita, nel tonfo dei salti e delle rincorse.

 

Mancato isolamento acustico

NEONATI1

«I miei vicini hanno rinnovato l’appartamento prima di entrare e rifatto i pavimenti, ma senza provvedere all’insonorizzazione e, da quel momento, ho perso la pace», la banchiera si è appellata al tribunale, producendo registrazioni e accorate pagine di diari nei quali aveva annotato giorno dopo notte, la natura del frastuono: dal rumore della lavapiatti alle grida dei bambini, dal gorgoglio delle tubature al ronzio dello scaldabagno, alle discussioni fra i coniugi e alle risate dei pargoli. Perfino il ritmico russare proveniente dalla camera da letto degli El Kerrami filtrava liberamente attraverso il parquet nelle notti insonni di Miss Fouladi. Che ha cominciato a perdere colpi nei suoi delicati interventi diurni sui fondi speculativi.

mop neonati

Stanca

«Al mattino sono così stanca che non riesco ad alzarmi in orario e arrivo spesso tardi al lavoro. Per restare sveglia, devo mangiare cioccolata», si è lamentata, anche a nome del suo fegato, la manager iraniana, residente in Inghilterra da quando era ragazzina. «Ma io non ho più 12 anni. Fino al 2010 ero una donna di 30 che aveva tutto nella vita: una buona carriera, una bella casa e una magnifica vita sociale». Da sette anni, però, è come se un’intera famiglia si fosse trasferita fra le sue pareti. E la sua placida esistenza da single è finita: «Non posso riposare in casa mia a nessuna ora del giorno e della notte».

Normale vita famigliare

L’avvocato della controparte, Gordon Wignall, ha fatto notare che i rumori di cui si lagnano le inquiline del piano di sotto non sono altro che il prodotto di una normale vita famigliare e ha ipotizzato che madre e figlia siano, se non mentalmente instabili, quantomeno «ipersensibili». Severi ispettori sono stati inviati dal tribunale a constatare il livello del baccano denunciato dalle vicine e a verificare se, come era scritto nella denuncia, la famiglia El Kerrami aveva trasformato la sua casa in un «parco giochi» per bambini scatenati.

KENSINGTON 1

Perizie e controperizie

Tra perizie e controperizie la causa è durata mesi di fronte alla Central London County Court, il tribunale competente per quella zona residenziale, della città. Il giudice Parfitt si rendeva certamente conto di stabilire con la sua sentenza un precedente allarmante per milioni di genitori, civilmente perseguibili non solo per i loro neonati riluttanti ad addormentarsi con lo schiocco di dita di Mary Poppins o afflitti da qualche fastidiosa colichetta, ma anche per le molestie acustiche apportate da vecchie tubature e ceppi crepitanti nei caminetti.

Mancato riposo

Radunate le prove, ascoltate le registrazioni, le conclusioni dei periti e le istanze delle due parti, il giudice Parfitt ha radunato tutto il suo buonsenso: non sarebbe bastato che la famiglia El Kerrami dotasse il suo soggiorno di soffici tappeti? Certo, non è un reato essere provvisti di moquette o di passatoie lungo i corridoi, ma sarebbe stata una doverosa precauzione attutire l’eco dei divertimenti e dei litigi infantili (e non) con un sottile spessore.

 

Ahmed-El-Kerrami

I sette anni abbondanti di mancato riposo della dirigente sono stati valutati oltre 100 mila sterline e altre 40 si aggiungeranno per ogni giorno di ritardo nell’isolamento acustico dell’appartamento incriminato. Un tappeto persiano sarebbe stato sicuramente più economico.

 

Ultimi Dagoreport

software israeliano paragon spyware whatsapp alfredo mantovano giorgia meloni peter thiel

DAGOREPORT – SE C’È UNO SPIATO, C’È ANCHE UNO SPIONE: IL GOVERNO MELONI SMENTISCE DI AVER MESSO SOTTO CONTROLLO I GIORNALISTI COL SOFTWARE ISRAELIANO DI “PARAGON SOLUTIONS” - PECCATO CHE L’AZIENDA DI TEL AVIV, SCRIVE "THE GUARDIAN", NON FACCIA AFFARI CON PRIVATI, MA VENDA I SUOI PREGIATI SERVIZI DI HACKERAGGIO SOLO A “CLIENTI GOVERNATIVI” CHE DOVREBBERO UTILIZZARLI PER PREVENIRE IL CRIMINE - CHI AVEVA FIRMATO IL CONTRATTO STRACCIATO DAGLI ISRAELIANI PER "VIOLAZIONI"? QUAL È "L'ABUSO" CHE HA SPINTO PARAGON A DISDETTARE L'ACCORDO? – ANCHE IL MERCATO FIORENTE DELLO SPIONAGGIO GLOBALE HA IL SUO BOSS: È PETER THIEL, IL “CAVALIERE NERO” DELLA TECNO-DESTRA AMERICANA, CHE CON LA SOCIETA' PALANTIR APPLICA L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE AL VECCHIO MESTIERE DELLO 007…

barbara berlusconi

DAGOREPORT - BERLUSCONI ALLA SCALA SI È VISTO UNA SOLA VOLTA, MA IL BERLUSCONISMO SÌ, E NON AVEVA FATTO MALE CON FEDELE CONFALONIERI, CHE FU PRESIDENTE DELLA FILARMONICA DELLA SCALA E BRUNO ERMOLLI, POTENTISSIMO VICEPRESIDENTE DELLA FONDAZIONE TEATRO ALLA SCALA - INVECE BARBARA B. LA SI VIDE DUE VOLTE, AL BRACCIO DI PATO, L’EX ATTACCANTE DEL MILAN. LA SUA NOMINA NEL CDA DELLA SCALA? DONNA, GIOVANE… E POI CON QUEL COGNOME! LA COMPETENZA? BEH… LA PASSIONE MMM…: PERCHÉ, DA QUEL GIORNO CHE VENNE CON PATO, NON SI È PRESA UN BEL PALCO ANZICHÉ TORNARE ALLA SCALA SOLO QUINDICI ANNI DOPO DA CONSIGLIERE/A?

vincenzo de luca elly schlein nicola salvati antonio misiani

DAGOREPORT – VINCENZO DE LUCA NON FA AMMUINA: IL GOVERNATORE DELLA CAMPANIA VA AVANTI NELLA SUA GUERRA A ELLY SCHLEIN - SULLA SUA PRESUNTA VICINANZA AL TESORIERE DEM, NICOLA SALVATI, ARRESTATO PER FAVOREGGIAMENTO DELL’IMMIGRAZIONE CLANDESTINA, RIBATTE COLPO SU COLPO: “DOVREBBE CHIEDERE A UN VALOROSO STATISTA DI NOME MISIANI, CHE FA IL COMMISSARIO DEL PD CAMPANO” – LA STRATEGIA DELLO “SCERIFFO DI SALERNO”: SE NON OTTIENE IL TERZO MANDATO, DOVRÀ ESSERE LUI A SCEGLIERE IL CANDIDATO PRESIDENTE DEL PD. ALTRIMENTI, CORRERÀ COMUNQUE CON UNA SUA LISTA, RENDENDO IMPOSSIBILE LA VITTORIA IN CAMPANIA DI ELLY SCHLEIN…

osama almasri torturatore libico giorgia meloni alfredo mantovano giuseppe conte matteo renzi elly schlein

DAGOREPORT – LA SOLITA OPPOSIZIONE ALLE VONGOLE: SUL CASO ALMASRI SCHLEIN E CONTE E RENZI HANNO STREPITATO DI “CONIGLI” E ''PINOCCHI'' A NORDIO E PIANTEDOSI, ULULANDO CONTRO L’ASSENZA DELLA MELONI, INVECE DI INCHIODARE L'ALTRO RESPONSABILE, OLTRE ALLA PREMIER, DELLA PESSIMA GESTIONE DELL’AFFAIRE DEL BOIA LIBICO: ALFREDO MANTOVANO, AUTORITÀ DELEGATA ALL’INTELLIGENCE, CHE HA DATO ORDINE ALL'AISE DI CARAVELLI DI RIPORTARE A CASA CON UN AEREO DEI SERVIZI IL RAS LIBICO CHE E' STRAPAGATO PER BLOCCARE GLI SBARCHI DI MIGLIAIA DI NORDAFRICANI A LAMPEDUSA – EPPURE BASTAVA POCO PER EVITARE IL PASTROCCHIO: UNA VOLTA FERMATO DALLA POLIZIA A TORINO, ALMASRI NON DOVEVA ESSERE ARRESTATO MA RISPEDITO SUBITO IN LIBIA CON VOLO PRIVATO, CHIEDENDOGLI LA MASSIMA RISERVATEZZA - INVECE L'ARRIVO A TRIPOLI DEL TORTURATORE E STUPRATORE DEL CARCERE DI MITIGA CON IL FALCON DELL'AISE, RIPRESO DA TIVU' E FOTOGRAFI, FUOCHI D’ARTIFICIO E ABBRACCI, HA RESO EVIDENTE IL “RICATTO” DELLA LIBIA E LAMPANTE LO SPUTTANAMENTO DEL GOVERNO MELONI - VIDEO

ursula von der leyen giorgia meloni

URSULA VON DER LEYEN, CALZATO L'ELMETTO, HA PRESO PER LA COLLOTTOLA GIORGIA MELONI - A MARGINE DEL CONSIGLIO EUROPEO INFORMALE DI TRE GIORNI FA, L’HA AFFRONTATA CON UN DISCORSO CHIARISSIMO E DURISSIMO: “CARA GIORGIA, VA BENISSIMO SE CI VUOI DARE UNA MANO NEI RAPPORTI CON TRUMP, MA DEVI PRIMA CONCORDARE OGNI MOSSA CON ME. SE VAI PER CONTO TUO, POI SONO CAZZI TUOI” – LA REAZIONE DELLA SEMPRE COMBATTIVA GIORGIA? DA CAMALEONTE: HA ABBOZZATO, SI È MOSTRATA DISPONIBILE E HA RASSICURATO URSULA ("MI ADOPERO PER FARTI INCONTRARE TRUMP"). MA IL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA NON HA ABBOCCATO, PUNTUALIZZANDO CHE C’È UNA DIFFERENZA TRA IL FARE IL "PONTIERE" E FARE LA "TESTA DI PONTE" – IL “FORTINO” DI BRUXELLES: MACRON VUOLE “RITORSIONI” CONTRO TRUMP, MERZ SI ALLONTANA DAI NAZISTI “MUSK-ERATI” DI AFD. E SANCHEZ E TUSK…