isis foreign fighters

DI MAMMA CE N'E' UNA SOLA - DUEMILA “FOREIGN FIGHTERS” NELLE FILE DELL’ISIS VORREBBERO RIENTRARE A CASA PERCHÉ STANCHI DELLE BRUTALITÀ DEL CALIFFATO - MA FAR RIENTRARE I PENTITI DELLA JIHAD E’ UNA MOSSA RISCHIOSA: CHI GARANTISCE CHE IL LORO NON SIA UN DOPPIO GIOCO?

foreign fightersforeign fighters

Luigi Guelpa per “il Giornale”

 

La vita nel sedicente Califfato Islamico è un inferno e non solo per la popolazione civile oppressa e martoriata dai diktat deliranti di Al Baghdadi. I combattenti jihadisti devono subire ordini che a volte non condividono, violenze ingiustificate, rischiando di finire con la gola tagliata o arsi vivi. Per queste ragioni molti foreign fighters, circa 2mila come rivela un'inchiesta redatta Wall Street Journal, stanno tentando di tornare a casa, nella speranza che i loro Paesi di origine abbiano intenzione di accoglierli.

 

foreign fighters contro isisforeign fighters contro isis

Far rientrare i combattenti pentiti è una mossa che gli Stati europei non vedono di buon occhio, anche se da alcune settimane in Turchia è stata attivata una rete diplomatica per concedere ai miliziani una sorta di salvacondotto, magari offrendo in cambio informazioni riservate sul principe nero di Samarra.

 

Buona parte di chi cerca di mettersi alle spalle l' inferno dell' Isis è combattente, ma ci sono anche fiancheggiatori e donne, quindi persone non direttamente impegnate al fronte. Il Califfato perde colpi e i «fasti» di un tempo sono un ricordo. Secondo le stime rese note da Lisa Monaco, consigliere del presidente Barack Obama per l' antiterrorismo, le truppe dello Stato Islamico non supererebbero i 25mila uomini (4mila dei quali provenienti dall' Europa), circa 10mila in meno del 2015.

 

DONNE FOREIGN FIGHTERSDONNE FOREIGN FIGHTERS

Sulla questione dei pentiti è intervenuto il coordinatore dei servizi di intelligence francese Didier Le Bret che ha ribadito come «la situazione dalle parti del Califfato sia ormai critica. Un sacco di persone sta cercando di tornare indietro, tra loro moltissimi nostri connazionali. Preferiscono il carcere a vita in Francia, piuttosto che una fine atroce in Siria o Irak». Secondo fonti diplomatiche, ad oggi solo circa 150 combattenti sono riusciti a tornare in Europa con documenti falsi, vivendo in one di clandestinità.

ABU BAKR AL BAGHDADI ABU BAKR AL BAGHDADI

 

Ce ne sono però almeno altri 2mila che hanno bussato alle porte dei loro Paesi di origine facendo transitare dalla Siria verso la Turchia lettere e messaggi, utilizzando il canale del contrabbando. Qualcuno è stato in grado persino di telefonare alle ambasciate di Francia, Germania e Spagna ad Ankara, chiedendo quali fossero le località frontaliere turche più affidabili per consegnarsi alle autorità del posto. Il problema per loro è come arrivarci senza incappare nella capillare rete di controllo del Califfato.

 

AL BAGHDADI CON IL ROLEXAL BAGHDADI CON IL ROLEX

Si tratta di operazioni difficili da gestire anche per gli 007, questo perché, come ricordato dal vicecapo della sicurezza tedesca Andreas von Geyr, «a volte tra i pentiti possono nascondersi uomini fedeli ad Al Baghdadi, pronti a sfruttare con l' inganno il salvacondotto per poi tagliare la corda e replicare eventi delittuosi come quelli di Parigi e Bruxelles». I casi più angoscianti riguardano le donne, attirate spesso con l' inganno nelle terre del Califfo e ora madri di figli concepiti con i guerriglieri. Le ragazze che hanno condiviso gli ideali dell' Isis si rivolgono ai social e tentano di mettersi in contatto, utilizzando falsi profili, con genitori e parenti. «Abbiamo ricevuto telefonate di padri in lacrime persino da Svezia e Finlandia - rivela il ministro turco della Famiglia Fatma Betul - ma se le loro figlie non riescono a raggiungere il confine con la Turchia è impossibile metterle in salvo».

training dei piccoli jihadistitraining dei piccoli jihadisti

 

Un discorso a parte riguarda i disertori dell' Isis passati sotto l' egida di un' altra organizzazione come Al Qaeda, che in Siria è rappresentata dalle Brigate al Nusra. Alcuni combattenti fuggiti dall' Irak, infatti, si sono arruolati nelle milizie di Al Zawahiri e per farsi accogliere hanno consegnato documenti che denunciano i crimini dello Stato Islamico. Sostengono di aver abbracciato la jihad con l' intenzione di «difendere la popolazione musulmana dalla corruzione del mondo occidentale», anche se in realtà transitano solo da un gruppo di tagliagole a un altro.

jihadisti isisjihadisti isisiraq   l'avanzata dei jihadisti 8iraq l'avanzata dei jihadisti 8i piccoli jihadisti spaccano mattoni con la testai piccoli jihadisti spaccano mattoni con la testa

 

 

Ultimi Dagoreport

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…