sam altman davos world economic forum

SAM ALTMAN, CHE PARA-GURU! - A DAVOS, IL CEO DI OPENAI HA AMMESSO CHE L'INTELLIGENZA ARTIFICIALE GENERATIVA POTREBBE ESSERE PERICOLOSA PER L'UMANITÀ. MA INVECE DI PROCEDERE CON CAUTELA, CONTINUA A PROPINARE CHATGPT A DESTRA E A MANCA: “VOGLIAMO IMMETTERE QUESTA TECNOLOGIA NEL MONDO E VEDERE COME VA” - CHE JE FREGA SE IL SUO PROGRAMMA PORTA A LICENZIAMENTI DI MASSA, DISINFORMAZIONE DILAGANTE E DISORDINI SOCIALI. L’IMPORTANTE È INCASSARE…

Estratto dell'articolo di Gianluca Di Donfrancesco per “il Sole 24 Ore”

sam altman al world economic forum di davos

 

[...] Ieri, a Davos, il fondatore e amministratore delegato di Open AI, Sam Altman, ha ammesso che l'intelligenza artificiale «è molto potente, ma non sappiamo bene cosa possa comportare, come avviene per ogni rivoluzione tecnologica». Dal segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres, alla presidente della Bce, Christine Lagarde, al Ceo di Intel, Pat Gelsinger, tutti a Davos parlano delle implicazioni dell'intelligenza artificiale, delle opportunità e di quello che può andare storto, in particolare del Il suo impatto sulla democrazia [...]

 

Il nesso perverso tra informazioni manipolate, disordini sociali e voto, insieme ai rapidi progressi nel campo e ai massicci investimenti delle aziende, hanno spinto molti politici a chiedere una regolamentazione. Lo ha fatto, tra gli altri, il premier spagnolo Pedro Sanchez, che ha proposto di mettere l'Onu al centro della governance globale di questa tecnologia.

sam altman.

 

«È facile immaginare un impatto massiccio, che potenzialmente può andare molto male», ha riconosciuto Altman. «L'idea - ha aggiunto l'inventore di ChatGPT - è di immettere questa tecnologia nel mondo e vedere come va, dare il tempo di sviluppare regole, adattarsi, capirne i rischi». Altman ha spiegato di comprendere bene «il nervosismo che c'è verso di noi, ci dicono che il futuro è nelle nostre mani, ma credo che il mondo sa che i benefici possono essere talmente grandi che vale la pena andare avanti».

 

I timori per la nuova tecnologia sono molteplici quanto le sue applicazioni: dalla distruzione di posti di lavoro, alla manipolazione dell'informazione. Altman non si scompone: «È bene che le persone hanno paura, possiamo imparare dalle lezioni del passato, la tecnologia può essere governata e si possono fissare standard di sicurezza». Sarebbe sbagliato «non avere consapevolezza della posta in gioco», ha detto.

sam altman al world economic forum di davos

 

[...]

Per Nick Clegg, capo degli affari internazionali di Meta, l'intelligenza artificiale al momento «è più stupida di quanto pensa». Clegg ha aggiunto che le autorità di regolamentazione, se vogliono stare al passo con la sua evoluzione, devono dare priorità a nuove regole e tecnologie, per il rilevamento dei contenuti generati. A Davos «c'è entusiasmo per l'impatto potenzialmente positivo dell'intelligenza artificiale», spiega Roy Singh, responsabile Advanced Analytics di Bain & Company. «L'apprensione per i rischi - aggiunge - è accompagnata dalla fiducia che si può gestire in modo responsabile le nuove tecnologie. Pubblico e privato devono dialogare e stabilire i giusti confini».

Articoli correlati

SAM ALTMAN FA IL SANTARELLINO A DAVOS - L'AD DI OPENAI CHIEDE REGOLE PER L'INTELLIGENZA ARTIFICIALE.

Ultimi Dagoreport

italo bocchino maria rosaria boccia gennaro sangiuliano

DAGOREPORT - MARIA ROSARIA BOCCIA COLPISCE ANCORA: L'EX AMANTE DI SANGIULIANO INFIERISCE SU "GENNY DELON" E PRESENTA LE PROVE CHE SBUGIARDANO LA VERSIONE DELL'EX MINISTRO - IL FOTOMONTAGGIO DI SANGIULIANO INCINTO NON ERA UN "PIZZINO" SULLA PRESUNTA GRAVIDANZA DELLA BOCCIA: ERA UN MEME CHE CIRCOLAVA DA TEMPO SU INTERNET (E NON È STATO MESSO IN GIRO DALLA BIONDA POMPEIANA) - E LA TORTA CON LA PRESUNTA ALLUSIONE AL BIMBO MAI NATO? MACCHE', ERA IL DOLCE DI COMPLEANNO DELL'AMICA MARIA PIA LA MALFA - VIDEO: QUANDO ITALO BOCCHINO A "PIAZZAPULITA" DIFENDEVA L'AMICO GENNY, CHE GLI SUGGERIVA TUTTO VIA CHAT IN DIRETTA...

meloni trump

DAGOREPORT - NON SAPPIAMO SE IL BLITZ VOLANTE TRA LE BRACCIA DI TRUMP SARÀ UNA SCONFITTA O UN TRIONFO PER GIORGIA MELONI - QUEL CHE È CERTO È CHE DOPO TALE MISSIONE, POCO ISTITUZIONALE E DEL TUTTO IRRITUALE, LA DUCETTA È DIVENUTA AGLI OCCHI DI BRUXELLES LA CHEERLEADER DEL TRUMPISMO, L’APRIPISTA DELLA TECNODESTRA DI MUSK. ALTRO CHE MEDIATRICE TRA WASHINGTON E L’UE - LA GIORGIA CAMALEONTE, SVANITI I BACINI DI BIDEN, DI FRONTE ALL'IMPREVEDIBILITÀ DEL ''TRUMPISMO MUSK-ALZONE'', È STATA COLTA DAL PANICO. E HA FATTO IL PASSO PIÙ LUNGO DELLA GAMBOTTA VOLANDO IN FLORIDA, GRAZIE ALL'AMICO MUSK - E PER LA SERIE “CIO' CHE SI OTTIENE, SI PAGA”, IL “TESLA DI MINCHIA” HA SUBITO PRESENTATO ALLA REGINETTA DI COATTONIA LA PARCELLA DA 1,5 MILIARDI DI DOLLARI DELLA SUA SPACE X …

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DI CECILIA SALA? BUIO FITTO, PURTROPPO. I TEMPI PER LA LIBERAZIONE DELLA GIORNALISTA ITALIANA NON SOLO SI ALLUNGANO MA SI INGARBUGLIANO, E LA FORZATURA DEL BLITZ TRANSOCEANICO DI GIORGIA MELONI RISCHIA DI PEGGIORARE LE COSE – IL CASO, SI SA, È LEGATO ALL’ARRESTO DELL’INGEGNERE-SPIONE IRANIANO MOHAMMAD ABEDINI, DI CUI GLI AMERICANI CHIEDONO L’ESTRADIZIONE. L’ITALIA POTREBBE RIFIUTARSI E LA PREMIER NE AVREBBE PARLATO CON TRUMP. A CHE TITOLO, VISTO CHE IL TYCOON NON È ANCORA PRESIDENTE, SUGLI ESTRADATI DECIDE LA MAGISTRATURA E LA “TRATTATIVA” È IN MANO AGLI 007?

elisabetta belloni cecilia sala donald trump joe biden elon musk giorgia meloni

DAGOREPORT – IL 2025 HA PORTATO A GIORGIA MELONI UNA BEFANA ZEPPA DI ROGNE E FALLIMENTI – L’IRRITUALE E GROTTESCO BLITZ TRANSOCEANICO PER SONDARE LA REAZIONE DI TRUMP A UN  RIFIUTO ALL’ESTRADIZIONE NEGLI USA DELL’IRANIANO-SPIONE, SENZA CHIEDERSI SE TALE INCONTRO AVREBBE FATTO GIRARE I CABASISI A BIDEN, FINO AL 20 GENNAIO PRESIDENTE IN CARICA DEGLI STATI UNITI. DI PIÙ: ‘’SLEEPY JOE’’ IL 9 GENNAIO SBARCHERÀ A ROMA PER INCONTRARE IL SANTO PADRE E POI LA DUCETTA. VABBÈ CHE È RIMBAM-BIDEN PERÒ, DI FRONTE A UN TALE SGARBO ISTITUZIONALE, “FUCK YOU!” SARÀ CAPACE ANCORA DI SPARARLO - ECCOLA LA STATISTA DELLA GARBATELLA COSTRETTA A SMENTIRE L’INDISCREZIONE DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO DI EURO CON SPACEX DI MUSK – NON È FINITA: TRA CAPO E COLLO, ARRIVANO LE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI DA CAPA DEI SERVIZI SEGRETI, DECISIONE PRESA DOPO UN DIVERBIO CON MANTOVANO, NATO ATTORNO ALLA VICENDA DI CECILIA SALA…

cecilia sala donald trump elon musk ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - DAVVERO MELONI SI È SOBBARCATA 20 ORE DI VIAGGIO PER UNA CENETTA CON TRUMP, CON BLOOMBERG CHE SPARA LA NOTIZIA DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO CON “SPACE-X” DEL CARO AMICO ELON MUSK (ASSENTE)? NON SARÀ CHE L’INDISCREZIONE È STATA RESA PUBBLICA PER STENDERE UN VELO PIETOSO SUL FALLIMENTO DELLA DUCETTA SULLA QUESTIONE PRINCIPALE DELLA TRASVOLATA, IL CASO ABEDINI-SALA? - TRUMP, UNA VOLTA PRESIDENTE, ACCETTERÀ LA MANCATA ESTRADIZIONE DELLA ''SPIA'' IRANIANA? COSA CHIEDERÀ IN CAMBIO ALL’ITALIA? – DI SICURO I LEADER DI FRANCIA, GERMANIA, SPAGNA, POLONIA, URSULA COMPRESA, NON AVRANNO PER NULLA GRADITO LE PAROLE DI TRUMP: “GIORGIA HA PRESO D’ASSALTO L’EUROPA” - VIDEO