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“UNA SETTIMANA, MASSIMO DIECI GIORNI E SONO DI NUOVO A CASA” – LA PROCURA DI MILANO HA APERTO UN’INCHIESTA SULLA MORTE DI GIUSEPPE LO STRACCO, 63ENNE SINDACO DI BUGNARA, CHE AVEVA INSISTITO PER ESSERE OPERATO DALL’EQUIPE DI ALBERTO ZANGRILLO AL SAN RAFFAELE DI MILANO – IL PRIMO CITTADINO ERA AFFETTO DA UN PROBLEMA CONGENITO ALL'AORTA E SI ERA SOTTOPOSTO A UN INTERVENTO, MA…
"Omicidio colposo". La Procura di Milano ha aperto una inchiesta sulla morte di Giuseppe Lo Stracco, sindaco di Bugnara (Comune in provincia dell'Aquila, in Abruzzo) deceduto sabato mattina all'ospedale San Raffaele di Milano. Lo Stracco, 63 anni, era ricoverato dal mese di settembre a seguito di un intervento chirurgico: le sue condizioni, delicate, si sono poi aggravate drammaticamente a causa probabilmente di una infezione contratta in sala operatoria.
Lo Stracco era affetto da un problema congenito all'aorta. Era stato proprio il primo cittadino a insistere fortemente affinché a operarlo fosse l'equipe del professor Alberto Zangrillo, primario dell'unità operativa di Anestesia e rianimazione generale, Cardio-toraco-vascolare e dell'Area unica di terapia intensiva cardiologica e cardiochirurgica, referente direzionale aree cliniche dell'Irccs ospedale San Raffaele di Milano. "Una settimana, massimo dieci giorni e sono di nuovo a casa", aveva detto ai collaboratori prima di partire per Milano.
L'intervento, ha spiegato l'equipe stessa, era riuscito. Ma dopo qualche giorno il quadro clinico si è aggravato fino al decesso. Un dramma su cui proverà far luce la magistratura, che segue due piste: infezione da batterio scatenata durante l'intervento chirurgico oppure cattiva pratica sanitaria.
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