armando siri

VI RICORDATE DI ARMANDO SIRI? – L’EX SOTTOSEGRETARIO LEGHISTA RISCHIA IL PROCESSO PER CORRUZIONE: NON CI SONO SOLO I 30MILA EURO “PROMESSI E/O RICEVUTI” DA PAOLO ARATA IN CAMBIO DI UN EMENDAMENTO, MA ANCHE (ALMENO) UN ALTRO EPISODIO – SIRI SI SAREBBE ATTIVATO PER “OTTENERE UN PROVVEDIMENTO AD HOC CHE FINANZIASSE IL PROGETTO DI COMPLETAMENTO DELL’AEROPORTO DI VITERBO” IN CAMBIO DELLA “PROMESSA DI INGENTI SOMME DI DENARO, E COMUNQUE LA DAZIONE DI 8MILA EURO”

ARMANDO SIRI MATTEO SALVINI

Giovanni Bianconi per il “Corriere della Sera”

 

Non ci sono solo i 30.000 euro «promessi e/o ricevuti» in cambio di un emendamento favorevole ai propri affari da Paolo Arata, imprenditore e consulente della Lega per le questioni energetiche, a far rischiare il processo per corruzione al senatore del Carroccio Armando Siri, sottosegretario del governo Conte I costretto alle dimissioni dopo l'indagine della Procura di Roma.

 

PAOLO ARATA

C'è almeno un altro episodio svelato nella stessa inchiesta in cui «dal contenuto di numerose conversazioni tra gli indagati, confortate da servizi di osservazione, emerge come esponenti di Leonardo Spa (l'ex Finmeccanica, ndr ) abbiano utilizzato le relazioni privilegiate di Paolo Arata per sollecitare l'agire del senatore Siri a proprio vantaggio».

 

Il pubblico ministero Mario Palazzi, titolare dell'indagine coordinata dal procuratore aggiunto Paolo Ielo, ha raccolto elementi per sostenere che «tale pressante attività di lobbing abbia travalicato i confini del lecito, utilizzando intermediari disposti a veicolare indebite e rilevanti somme di denaro anche con proprio profitto».

 

giuseppe conte armando siri

Fino a sfociare nella nuova contestazione: la «promessa di ingenti somme di denaro, e comunque la dazione di 8.000 euro», in cambio dei quali l'allora sottosegretario «si attivava per ottenere un provvedimento normativo ad hoc che finanziasse il progetto di completamento dell'aeroporto di Viterbo, di interesse della Leonardo Spa per future commesse».

matteo salvini e armando siri incontrano le parti sociali al viminale 1.

 

L'azienda controllata dallo Stato risulta al momento estranea alla presunta corruzione contestata invece a due suoi dipendenti, ora sospesi dal servizio: Paolo Iaboni e Simone Rosati. Scrivono gli inquirenti in un decreto di perquisizione ai due indagati, eseguito alcuni mesi fa dagli investigatori della Dia: «In più di una conversazione con distinti interlocutori (la prima il 13 novembre 2018, nella quale fa anche riferimento ad altro politico «a busta paga», la seconda il 5 dicembre 2018) Rosati fa esplicito riferimento alla corresponsione di 8.000 euro al senatore Siri, lamentandosi poi del suo scarso impiego per ottenere i risultati agognati».

L EMENDAMENTO PRO ARATA PROPOSTO DA ARMANDO SIRI AI LEGHISTI

 

Nel capo d'accusa notificato ieri insieme all'avviso di conclusione delle indagini che anticipa la richiesta di rinvio a giudizio, c'è pure un ulteriore comportamento del parlamentare leghista considerato illecito: le pressioni - «esercitate direttamente e per interposta persona, tramite l'avvocato Lamberto Cardia, persona di sua fiducia», scrivono i pm - sull'ammiraglio Giovanni Pettorino, comandante generale della Guardia costiera, «al fine di determinarlo a rimuovere» un contrammiraglio responsabile di un appalto per la fornitura di sistemi radar Vts, «essendo questi invito alla Leonardo spa, in quanto critico su alcuni aspetti della fornitura».

 

VITO NICASTRI

Secondo gli inquirenti, dietro questa manovra c'era sempre il giovane (appena ventinovenne) e intraprendente Simone Rosati, personaggio molto attivo nel Viterbese che attraverso un'altra persona ha agganciato Arata per arrivare a Siri. Al quale, racconta nelle conversazioni intercettate, avrebbe dato o promesso almeno 8.000 euro; senza peraltro ottenere che il senatore facesse qualcosa di utile a fargli avere ciò che voleva.

 

Ma questo, per l'accusa, cambia poco; per la contestazione del reato basta la promessa. Arata, ex deputato di Forza Italia entrato in orbita leghista, è a sua volta coinvolto nei procedimenti penali siciliani che riguardano Vito Nicastri, l'imprenditore «re dell'eolico» condannato nell'ottobre 2019 a nove anni di carcere per «concorso esterno in associazione mafiosa», in virtù dei suoi rapporti con uomini legati al latitante Matteo Messina Denaro.

 

francesco arata con manlio e vito nicastri

Per i magistrati romani è significativa la «sovrapposizione temporale» fra i nuovi fatti contestati e «lo stabile accordo tra il corruttore Paolo Arata e il sottosegretario (ormai ex, ndr ) e senatore Armando Siri (di cui Arata è stato anche sponsor per la nomina in ragione delle relazioni intrattenute), costantemente impegnato nel promuovere provvedimenti regolamentari o legislativi che contengano norme ad hoc tese a favorire gli interessi economici dell'Arata, ampliando a suo favore gli incentivi per l'energia elettrica da fonte rinnovabile a cui non ha diritto».

adriana volpe armando siri e camilla sjombergREPUBBLICA E L'INTERCETTAZIONE SU ARMANDO SIRI

 

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni john elkann

DAGOREPORT – COME MAI IMPROVVISAMENTE È SCOPPIATA LA PACE TRA JOHN ELKANN E FRATELLI D’ITALIA? IL MINISTRO DELLE IMPRESE, ADOLFO URSO, SI È SPINTO A DEFINIRE L’AUDIZIONE DI YAKI ALLA CAMERA COME “UN PUNTO DI SVOLTA NETTO” – AL GOVERNO HANNO FATTO UN BAGNO DI REALISMO: INNANZITUTTO LA CRISI DELL’AUTOMOTIVE È DRAMMATICA, E I GUAI DI STELLANTIS NON DIPENDONO SOLO DAI DANNI FATTI DA TAVARES - E POI CI SONO I GIORNALI: ELKANN È PROPRIETARIO DI “STAMPA” E “REPUBBLICA” (E DELL'AUTOREVOLISSIMO SETTIMANALE "THE ECONOMIST). MOSTRARSI CONCILIANTI PUÒ SEMPRE TORNARE UTILE…

meloni giorgetti fazzolari caltagirone nagel donnet orcel castagna

DAGOREPORT - DELIRIO DI RUMORS E DI COLPI DI SCENA PER LA CONQUISTA DEL LEONE D’ORO DI GENERALI – SE MEDIOBANCA, SOTTO OPA DI MPS-CALTA-MILLERI, TENTA DI CONQUISTARE I VOTI DEI FONDI ANNUNCIANDO LA POSSIBILITÀ DI METTERE SUL PIATTO IL SUO 13,1% DI GENERALI, SOLO DOMANI ASSOGESTIONI DECIDERÀ SE PRESENTARE UNA LISTA DI MINORANZA PER LEVARE VOTI ALLA LISTA DI NAGEL-DONNET, PER LA GIOIA DI CALTA-MILLERI (LA DECISIONE È NELLE MANI DEI FONDI CONTROLLATI DA BANCA INTESA) - FINO AL 24 APRILE, TUTTO È INCERTO SULLE MOSSE IN GENERALI DI ORCEL: CHI OFFRE DI PIÙ PER IL 9% DI UNICREDIT? E CHE FARÀ INTESA DI CARLO MESSINA? AH, SAPERLO...

raffaele cantone - francesco lo voi - pasquale striano giovanni melillo

FLASH! – AVVISO AI NAVIGATI! IL CASO STRIANO SUGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA BANCA DATI DELLA PROCURA NAZIONALE ANTIMAFIA, NON È APERTO: È APERTISSIMO! UNA VOLTA CHE IL FASCICOLO È PASSATO DALLE MANI DI CANTONE, PROCURATORE DI PERUGIA, A QUELLE DI LO VOI (CAPO DELLA PROCURA DI ROMA), CI SI ASPETTANO I BOTTI - IL CAPO DELLA DNA, GIOVANNI MELILLO, È DETERMINATO AD ARRIVARE FINO IN FONDO. E LO VOI, CONSIDERATI I PRECEDENTI (L’OSTILITA' DEL GOVERNO PER IL CASO ALMASRI), NON FARÀ SCONTI - COME NELL'AMERICA DI TRUMP, LA MAGISTRATURA E' L'UNICA OPPOSIZIONE A PALAZZO CHIGI...

giorgia meloni donald trump

DAGOREPORT – AIUTO! TRUMP CONTINUA A FREGARSENE DI INCONTRARE GIORGIA MELONI - ANCORA ROSICANTE PER LE VISITE DI MACRON E STARMER A WASHINGTON, LA "GIORGIA DEI DUE MONDI" SI ILLUDE, UNA VOLTA FACCIA A FACCIA, DI POTER CONDIZIONARE LE SCELTE DI TRUMP SUI DAZI ALL'EUROPA (CHE, SE APPLICATI, FAREBBERO SALTARE IN ARIA L'ECONOMIA ITALIANA E IL CONSENSO AL GOVERNO) - LA DUCETTA NON HA ANCORA CAPITO CHE IL TYCOON PARLA SOLO IL LINGUAGGIO DELLA FORZA: SE HAI CARTE DA GIOCARE, TI ASCOLTA, ALTRIMENTI SUBISCI E OBBEDISCI. QUINDI: ANCHE SE VOLASSE ALLA CASA BIANCA, RITORNEREBBE A CASA CON UN PUGNO DI MOSCHE...