asociali digitali

LA TRIBU’ DEGLI ASOCIALI DIGITALI: METÀ DEGLI ITALIANI E’ SENZA PROFILO E IL 29% DELLA POPOLAZIONE NEL NOSTRO PAESE NON È CONNESSA AL WEB - NEGLI STATI UNITI, CULLA DELLE STARTUP DIGITALI, UN TERZO DEI CITTADINI NON È ISCRITTO AI SOCIAL

Filippo Santelli per “Affari & Finanza - la Repubblica”

 

FACEBOOKFACEBOOK

Sono gli ultimi Mohicani. Nell' epoca in cui tutto è connesso, cose e persone, in cui il marketing e la politica si fanno in Rete, loro restano fuori. Senza mai accedere al Web in qualche caso, molto più frequente della media in Italia. Senza un profilo sui social, Facebook, Twitter o Snapchat che sia, nel nostro come in altri Paesi. Una minoranza silenziosa, se è vero che gran parte del dibattito, privato e pubblico, civile e incivile, oggi si svolge sulle piattaforme sociali, versione 2.0 di bar sport e tribune politiche. Ma una minoranza «significativa », come mostra un recente sondaggio dell' autorevole think tank Pew Research Center.

 

Negli Stati Uniti, culla delle startup digitali, il 10% degli adulti non accede a Internet, e un altro 21% non usa i social: in totale tre cittadini su dieci fuori dalla grande conversazione. Un dato che nel Regno Unito cresce al 38%, in Italia al 47, in Francia al 52, in Giappone al 57 e, sorpresa, in Germania arriva addirittura al 63. Altro che like, post e cinguettii: a Tokio come a Berlino è il popolo degli asociali, digitali si intende, a restare la maggioranza.

A guardare questi numeri l' Italia sembrerebbe in un giusto mezzo: secondo Pew 53% di adulti attivi su Facebook e affini, a metà strada tra gli alti della Svezia (71) e i bassi della Germania (37).

 

FACEBOOK LIVEFACEBOOK LIVE

Ma l' aspetto peculiare, e per molti aspetti preoccupante, del nostro Paese è che la scarsa frequentazione delle piazze digitali, più che di un rigetto della nuova socialità, è un effetto della scarsa penetrazione di Internet. Su cento italiani adulti intervistati nel sondaggio infatti, solo 18 di quelli connessi non hanno un profilo social, un dato inferiore a quelli di Svezia (22) o Stati Uniti (21). Ma ben 29 non sono per nulla in Rete, uno dei risultati più bassi tra i Paesi considerati, peggiorato solo da Ungheria (33) e Grecia (40). Il confronto con due vicini come Francia e Germania è illuminante: lì quasi tutti gli adulti sono connessi (81 e 85% rispettivamente), ma il 33% e il 49% delle persone restano fuori dai social. In quei Paesi è una scelta: usare il web, come si potrebbe fare altrimenti nel 2017, ma snobbare Facebook e Twitter. Agli italiani connessi invece i social interessano eccome, solo che pochi sono in Rete.

 

 

Un ritardo digitale più volte censurato dalle pagelle dell' Unione europea. Ma che dovrebbe essere tenuto in considerazione anche da chi pensa di affiancare (o sostituire) la democrazia della Rete a quella delle urne. Taglierebbe fuori più o meno metà della popolazione in età elettorale.

FACEBOOKFACEBOOK

 

Nel Belpaese il mezzo di comunicazione (e di informazione) principe resta la televisione, il cui pubblico di fatto coincide con l' intera popolazione (97,5%).

 

 

L' altra questione è se la tribù degli asociali digitali sia destinata a estinguersi con il tempo, man mano che le nuove generazioni sostituiscono quelle più vecchie e analogiche, oppure se costituisca uno zoccolo duro destinato a sopravvivere. Se insomma l' impero dei social, dopo un decennio di conquiste travolgenti, abbia ormai raggiunto la sua massima espansione, almeno in Occidente. I più recenti numeri dei giganti della Rete sembrano dare qualche indizio in questo senso. Nel primo trimestre 2017 Facebook ha visto gli utenti mensili crescere di un sanissimo 17% rispetto all' anno precedente; entro qualche settimana dovrebbe raggiungere l' impressionante traguardo dei due miliardi di cittadini virtuali, una Cina e mezza. Gran parte dello sviluppo però viene da Asia e "resto del mondo", mentre nei suoi mercati più maturi, Nord America e Europa, il social per eccellenza cresce poco, attorno al 5%. Quanto a Twitter, molto più centrata su Stati Uniti e Vecchio Continente, sta facendo non a caso molta fatica a incrementare i suoi utenti.

FACEBOOK LIVEFACEBOOK LIVE

Mentre il fenomeno Snapchat, dopo una diffusione travolgente tra i teenager americani, deve ancora mostrare di saper conquistare il resto del globo.

 

I dati del sondaggio Pew confermano l' impressione. Di certo, notano i ricercatori, la differenza tra giovani e anziani nell' utilizzo dei social resta significativa in molti Paesi. In Polonia per esempio l' 88% degli under35 dichiara di connettersi alle piattaforme, ma la percentuale precipita al 17 tra gli over50: un gap di 71 punti. Differenza alta anche in Giappone (70) e Italia (66) e appena più ridotta in Francia (61). Nei prossimi anni in questi Paesi l' anagrafe farà il suo inesorabile lavoro, portando un aumento medio dell' utilizzo dei social.

 

In altre geografie però l' effetto sarà molto meno visibile. In Germania per esempio, anche tra i Millennials cresciuti a pane e Internet uno su quattro non è sui social, segno di una maggiore freddezza verso le relazioni in digitale. Mentre negli Stati Uniti, dove tutto è iniziato prima e quindi più evoluto, il gap di adozione tra under35 e over50 è molto più ridotto, 34 punti, eppure un cittadino su tre sta comunque alla larga dalle piattaforme.

 

menlo park facebookmenlo park facebook

L' impressione insomma è che, anche con il passare del tempo e l' ulteriore diffondersi delle connessioni dove ancora scarseggiano, una minoranza di asociali digitali sopravviverà. Molto più che una nicchia: una fetta di popolazione superiore al 10%, ma più probabilmente anche al 20, che non penserà, comprerà e voterà sulla base dei messaggi che passano su Facebook. Nell' epoca dei social, bisognerà fare i conti anche con loro.

Ultimi Dagoreport

donald trump dazi giorgia meloni

DAGOREPORT! ASPETTANDO IL 2 APRILE, QUANDO CALERÀ SULL’EUROPA LA MANNAIA DEI DAZI USA, OGGI AL SENATO LA TRUMPIANA DE’ NOANTRI, GIORGIA MELONI, HA SPARATO UN’ALTRA DELLE SUE SUBLIMI PARACULATE - DOPO AVER PREMESSO IL SOLITO PIPPONE (‘’TROVARE UN POSSIBILE TERRENO DI INTESA E SCONGIURARE UNA GUERRA COMMERCIALE...BLA-BLA’’), LA SCALTRA UNDERDOG DELLA GARBATELLA HA AGGIUNTO: “CREDO NON SIA SAGGIO CADERE NELLA TENTAZIONE DELLE RAPPRESAGLIE, CHE DIVENTANO UN CIRCOLO VIZIOSO NEL QUALE TUTTI PERDONO" - SI', HA DETTO PROPRIO COSI': “RAPPRESAGLIE’’! - SE IL SUO “AMICO SPECIALE” IMPONE DAZI ALLA UE E BRUXELLES REAGISCE APPLICANDO DAZI ALL’IMPORTAZIONE DI MERCI ‘’MADE IN USA’’, PER LA PREMIER ITALIANA SAREBBERO “RAPPRESAGLIE”! MAGARI LA SORA GIORGIA FAREBBE MEGLIO A USARE UN ALTRO TERMINE, TIPO: “CONTROMISURE”, ALL'ATTO DI TRUMP CHE, SE APPLICATO, METTEREBBE NEL GIRO DI 24 ORE IN GINOCCHIO TUTTA L'ECONOMIA ITALIANA…

donald trump cowboy mondo in fiamme giorgia meloni friedrich merz keir starmer emmanuel macron

DAGOREPORT: IL LATO POSITIVO DEL MALE - LE FOLLIE DEL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA HANNO FINALMENTE COSTRETTO GRAN PARTE DEI 27 PAESI DELL'UNIONE EUROPEA, UNA VOLTA PRIVI DELL'OMBRELLO MILITARE ED ECONOMICO DEGLI STATI UNITI, A FARLA FINITA CON L'AUSTERITY DEI CONTI E DI BUROCRATIZZARSI SU OGNI DECISIONE, RENDENDOSI INDIPENDENTI - GLI EFFETTI BENEFICI: LA GRAN BRETAGNA, ALLEATO STORICO DEGLI USA, HA MESSO DA PARTE LA BREXIT E SI E' RIAVVICINATA ALLA UE - LA GERMANIA DEL PROSSIMO CANCELLIERE MERZ, UNA VOLTA FILO-USA, HA GIA' ANNUNCIATO L'ADDIO ALL’AUSTERITÀ CON UN PIANO DA MILLE MILIARDI PER RISPONDERE AL TRUMPISMO - IN FRANCIA, LA RESURREZIONE DELLA LEADERSHIP DI MACRON, APPLAUDITO ANCHE DA MARINE LE PEN – L’UNICO PAESE CHE NON BENEFICIA DI ALCUN EFFETTO? L'ITALIETTA DI MELONI E SCHLEIN, IN TILT TRA “PACIFISMO” PUTINIANO E SERVILISMO A TRUMP-MUSK...

steve witkoff marco rubio donald trump

DAGOREPORT: QUANTO DURA TRUMP?FORTI TURBOLENZE ALLA CASA BIANCA: MARCO RUBIO È INCAZZATO NERO PER ESSERE STATO DI FATTO ESAUTORATO, COME SEGRETARIO DI STATO, DA "KING DONALD" DALLE TRATTATIVE CON L'UCRAINA (A RYAD) E LA RUSSIA (A MOSCA) - IL REPUBBLICANO DI ORIGINI CUBANE SI È VISTO SCAVALCARE DA STEVE WITKOFF, UN IMMOBILIARISTA AMICO DI "KING DONALD", E GIA' ACCAREZZA L'IDEA DI DIVENTARE, FRA 4 ANNI, IL DOPO-TRUMP PER I REPUBBLICANI – LA RAGIONE DELLA STRANA PRUDENZA DEL TYCOON ALLA VIGILIA DELLA TELEFONATA CON PUTIN: SI VUOLE PARARE IL CULETTO SE "MAD VLAD" RIFIUTASSE IL CESSATE IL FUOCO (PER LUI SAREBBE UNO SMACCO: ALTRO CHE UOMO FORTE, FAREBBE LA FIGURA DEL ''MAGA''-PIRLA…)

giorgia meloni keir starmer donald trump vignetta giannelli

DAGOREPORT - L’ULTIMA, ENNESIMA E LAMPANTE PROVA DI PARACULISMO POLITICO DI GIORGIA MELONI SI È MATERIALIZZATA IERI AL VERTICE PROMOSSO DAL PREMIER BRITANNICO STARMER - AL TERMINE, COSA HA DETTATO ''GIORGIA DEI DUE MONDI'' ALLA STAMPA ITALIANA INGINOCCHIATA AI SUOI PIEDI? “NO ALL’INVIO DEI NOSTRI SOLDATI IN UCRAINA” - MA STARMER NON AVEVA MESSO ALL’ORDINE DEL GIORNO L’INVIO “DI UN "DISPIEGAMENTO DI SOLDATI DELLA COALIZIONE" SUL SUOLO UCRAINO (NON TUTTI I "VOLENTEROSI" SONO D'ACCORDO): NE AVEVA PARLATO SOLO IN UNA PROSPETTIVA FUTURA, NELL'EVENTUALITÀ DI UN ACCORDO CON PUTIN PER IL ‘’CESSATE IL FUOCO", IN MODO DA GARANTIRE "UNA PACE SICURA E DURATURA" - MA I NODI STANNO ARRIVANDO AL PETTINE DI GIORGIA: SULLA POSIZIONE DEL GOVERNO ITALIANO AL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO DEL 20 E 21 MARZO SULL'UCRAINA, LA PREMIER CERCHIOBOTTISTA STA CONCORDANDO GLI ALLEATI DELLA MAGGIORANZA UNA RISOLUZIONE COMUNE PER IL VOTO CHE L'ATTENDE MARTEDÌ E MERCOLEDÌ IN SENATO E ALLA CAMERA, E TEME CHE AL TRUMPUTINIANO SALVINI SALTI IL GHIRIBIZZO DI NON VOTARE A FAVORE DEL GOVERNO… 

picierno bonaccini nardella decaro gori zingaretti pina stefano dario antonio giorgio nicola elly schlein

DAGOREPORT - A CONVINCERE GLI EUROPARLAMENTARI PD A NON VOTARE IN MASSA A FAVORE DEL PIANO “REARM EUROPE”, METTENDO COSI' IN MINORANZA ELLY SCHLEIN (E COSTRINGERLA ALLE DIMISSIONI) È STATO UN CALCOLO POLITICO: IL 25 MAGGIO SI VOTA IN CINQUE REGIONI CHIAVE (CAMPANIA, MARCHE, PUGLIA, TOSCANA E VENETO) E RIBALTARE IL PARTITO ORA SAREBBE STATO L'ENNESIMO SUICIDIO DEM – LA RESA DEI CONTI TRA “BELLICISTI” E “PACIFINTI”, TRA I SINISTR-ELLY E I RIFORMISTI, È SOLO RINVIATA (D'ALTRONDE CON QUESTA SEGRETERIA, IL PD E' IRRILEVANTE, DESTINATO A RESTARE ALL'OPPOSIZIONE PER MOLTI ANNI)